La liberazione del distretto di Ashrafiyah da parte dell’esercito siriano ha sostanzialmente chiuso l’anello intorno ad Aleppo. Tutte le forze islamiste concentrate nelle zone orientali della città sarebbero ora in trappola.
L’offensiva è in corso da giorni con la pressoché costante iniziativa delle Qawat al Nimr, le Forze Tigre, unità onnipresenti sui fronti di attacco. Tutte le postazioni che dominano la Castello Road (la tangenziale che unisce la zona est di Aleppo all’area nord occidentale) sono state fortificate da reparti di artiglieria siriana. I tentativi dei miliziani di Al Nusra di rompere l’assedio sarebbero tutti finiti in un bagno di sangue.
Alla notizie della concessione da parte del governo di Damasco dell’amnistia a tutti i ribelli che deporranno le armi è seguito un fitto lancio di volantini che invitano gli islamisti alla resa.
È in queste ore allo studio l’apertura di corridoi umanitari per permettere ai civili di mettersi in salvo da est a ovest e agli jihadisti di arrendersi. L'offensiva per boniifcare l'intera città sarebbe imminente.
In Siria intanto tornano gli aerei spia russi, come prima degli accordi per il cessate il fuoco e l’annuncio del parziale ritiro fatto a marzo. Un Tupolev 214R, atterrato nella base di Humaymim, a sud di Latakia, è di nuovo a disposizione per monitorare i movimenti delle forze jihadiste in tutto il Paese.
(foto: SAA-Alalam)