Si è svolta questa mattina in Camp “Film City”, alla presenza del presidente del Kosovo, Hashim Thaçi, del comandante dell'Allied Joint Force Command di Napoli, ammiraglio Michelle Howard e del capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, la cerimonia di cambio al vertice della missione multinazionale NATO, Kosovo Force (KFOR).
Il generale di divisione Guglielmo Luigi Miglietta, al termine del suo mandato di tredici mesi, è stato avvicendato dal generale di divisione Giovanni Fungo.
A testimonianza del forte legame di collaborazione tra le istituzioni locali ed internazionali con KFOR, erano presenti alla cerimonia, le principali autorità religiose, civili e militari del Kosovo e della comunità internazionale.
“KFOR, una delle Istituzioni più affidabili presenti in Kosovo, contribuisce in modo determinante alla sicurezza e al progresso della regione”, ha evidenziato il presidente Thaçi, nell’esprimere gratitudine e ringraziamento al generale Miglietta per gli importanti risultati conseguiti dalla forza militare multinazionale nel corso del suo mandato.
Il capo di stato maggiore della Difesa, generale Graziano, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza della missione KFOR, nuovamente assegnata alla leadership dell’Italia, in un’area come quella balcanica che oggi, più che mai, è crocevia delle crisi provenienti da regioni che circondano l’Europa.
Nel suo discorso, il generale Miglietta ha sottolineato che “il numerico dei soldati costituenti le unità KFOR è, oggi, dieci volte inferiore a quello del 1999 ma l’importanza della loro presenza e del ruolo che KFOR ricopre, quale fattore determinante ed essenziale per la stabilizzazione e normalizzazione della regione, è ben dieci volte superiore a quella di allora”.
“Le condizioni di sicurezza in Kosovo sono considerevolmente migliorate grazie alla presenza ed al diuturno impegno dei militari di KFOR ed, inoltre, grazie al dialogo e alla cooperazione con tutti gli attori locali ed internazionali”, ha concluso il generale Miglietta.
L’Italia è tra le principali nazioni che partecipano alla missione KFOR (composta da 31 Nazioni), con oltre 550 militari di tutte le forze armate e dell’Arma dei Carabinieri. L’attenzione è rivolta principalmente all’andamento dei lavori di “rivitalizzazione” del ponte di Mitrovica, simbolo di forte divisione inter-etnica tra i serbi e gli albanese, dove i carabinieri della Multinational Specialized Unit (MSU) garantiscono la sicurezza dell’area.
Altro sito sensibile, nel settore ovest della regione, è rappresentato dal monastero ortodosso di Decane, dove i militari del contingente italiano del Multinational Battle Group-West, sono i primi responsabili della sicurezza.
L’Italia dal 1999 è presente in prima linea in Kosovo e, nel corso dei 17 anni, si sono avvicendati ben 7 generali italiani al comando di KFOR.