Solo due giorni fa avevamo parlato di allargamento del conflitto nello Yemen, facendo il punto sui riflessi globali di una guerra dimenticata dai media (leggi articolo).
All'alba del 13 ottobre, il cacciatorpediniere USS Nitze avrebbe lanciato un attacco multiplo con missili Tomahawk contro postazioni dei ribelli sciiti houthi distruggendo una postazione radar sulla costa yemenita vicino Ras Isa, non lontano dal porto di Mokha.
L’attacco, autorizzato dalla Casa Bianca, sarebbe una risposta al lancio di missili anti nave di cui è stata oggetto la USS Mason lo scorso 9 ottobre. Il Nitze e il Mason sono cacciatorpediniere lanciamissili della classe Arleigh Burke ed entrambi fanno parte della flotta inviata a rinforzo delle unità USA nel Mar Rosso.
Il Pentagono, dopo aver confermato l’attacco, ha ribadito l’intenzione USA di rispondere con la forza ad ogni atto ostile da parte dei ribelli houthi. L’intervento americano, sollecitato dall’alleato saudita e dai sunniti pro Hadi, sarebbe teso a contrastare il dominio delle milizie fedeli al presidente Saleh, che ormai avrebbero il pieno controllo delle coste occidentali dello Yemen.
(foto: US Navy)