La spinta verso ovest dell’ISIS è ormai finita. I miliziani del Califfato, incalzati dall’esercito siriano, hanno abbandonato nelle ultime ore le posizioni intorno alla base aerea di Tyas (40 km da Palmira), iniziando una ritirata generale verso est.
Il cambio di quadro sostanziale sta avvenendo grazie a tre fattori principali: i rinforzi giunti all’esercito di Damasco hanno permesso di consolidare le posizioni a occidente di Palmira, rendendo vani i tentativi di progresso dei terroristi soprattutto verso la menzionata base T 4; l’utilizzo massiccio di missili terra/terra da parte delle forze lealiste ha inflitto gravi danni alle truppe dello Stato Islamico rendendo loro impossibili forti concentrazioni; gli attacchi aerei russi di supporto ai siriani si sono focalizzati nelle ultime ore lungo tutte le vie di comunicazioni tra Homs e la Siria orientale, sia sul versante della strada 42 tra Salamiyya e Raqqa, sia sull’asse della M20, che da Palmira arriva alla città assediata di Deir Ezzor. I danni ai convogli che trasportano rifornimenti avrebbero spinto i comandi militari dell’ISIS a indietreggiare per non sfilacciare troppo il fronte.
Un’ulteriore ragione per cui il Califfato non sarebbe più in grado di mantenere l’offensiva sul fronte occidentale, è il progresso dei curdi a nord sulla direttrice di Raqqa. Colonne di miliziani avrebbero lasciato le loro posizioni a est di Homs per rinforzare le linee di difesa dell’autoproclamata capitale del Califfato.
Importanti novità sono attese nei prossimi giorni.
(foto: SAA)