Ieri mattina, all’interno dell’International Campus di Mogadiscio – sede del quartier generale di EUTM - Somalia e della componente nazionale (IT-NSE) di supporto alla missione di addestramento dell’Unione Europea – è avvenuta la cerimonia di chiusura di un progetto tutto italiano che in pochi mesi ha portato alla costruzione di una clinica nell’area di Garasbaleey, uno dei 18 distretti della capitale somala che oltre ad essere tra i più popolati era l’unico senza la presenza di un presidio sanitario.
Finanziata con i fondi assegnati alla componente CIMIC (Cooperazione Civile Militare) dell’Italian National Support Element (IT-NSE), la clinica rappresenterà un’importantissimo punto di assistenza medica sia per i residenti di Garasbaleey che per le tantissime famiglie di sfollati (Internally Displaced Persons – IDPs) che in questo periodo a centinaia stanno muovendo dalle aree interne verso Mogadiscio in cerca di cibo e acqua per sfuggire ad uno dei peggiori periodi di siccità e carestia degli ultimi decenni.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Mogadiscio e governatore della regione di Banadir, Yussuf Hussein Jim’ale ed il commissario distrettuale di Garasbaleey, Abdirahman Ahmed Alì, i quali sottolineando l’importanza della clinica per la popolazione della capitale hanno espresso profonda gratitudine alle autorità italiane militari e diplomatiche presenti, nello specifico il tenente colonnello Giuseppe Fabri comandante dell’Italian National Support Element (IT-NSE) e il colonnello Carlo Emiliani, addetto militare presso l’Ambasciata d’Italia in Somalia.