I militari italiani impiegati nella missione KFOR nei giorni scorsi hanno concluso un’articolata esercitazione sulle procedure di controllo della folla e sulla gestione dell’ordine pubblico in occasione di turbative o di concentrazione di masse ostili in prossimità del Monastero di Decane, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità e protetto dal contingente KFOR.
L’esercitazione ha visto il coinvolgimento di un battaglione di manovra multinazionale, formato da militari del 3° reggimento artiglieria da montagna della brigata alpina "Julia", un assetto di ricognizione e sorveglianza tramite velivoli a pilotaggio remoto del 41° reggimento "Cordenons", e unità di manovra composte da militari italiani, sloveni e austriaci, rinforzati da una compagnia ungherese.
L’esercitazione ha messo alla prova la capacità di reazione rapida delle forze del MNBG-W, primo responsabile (first responder) in caso di turbative all’ordine pubblico ed eventuali escalation di violenza in prossimità di un’area sensibile come quella del Monastero di Decane.
Nel prosieguo dell’esercitazione le unità di manovra in assetto anti-sommossa hanno applicato le procedure tecnico-tattiche per respingere l’ammassamento della folla ostile ed evitare l’invasione del perimetro del complesso.
L’esercitazione ha contribuito a tenere alto il livello di addestramento, capacità operativa e standardizzazione delle procedure tecnico-tattiche, come previsto dalla Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede di garantire la sicurezza al Monastero di Decane, mantenere la libertà di movimento, impedire il ricorso alla violenza e sviluppare progetti della Cooperazione Civile e Militare tesi a supportare il processo di crescita economica grazie allo sviluppo delle istituzioni locali.