Che si scriva circa un'eccellenza italiana, nel nostro Paese, non è un fatto frequente. Che si scriva circa un'eccellenza militare italiana, sempre nel nostro Paese, è un fatto estremamente poco frequente. Quindi il libro di Paolo Palumbo, oltre ad essere un lavoro di pregio, frutto di due intensi anni di fatica, si può considerare a buon diritto una perla rara nel panorama editoriale nostrano.
In questo libro Palumbo, storico militare, ci conduce in un viaggio lungo un secolo, a cominciare dalla creazione del primo reparto di "arditi" durante la Prima Guerra Mondiale, passando al periodo dei "sabotatori", per finire a pochi mesi fa, agli "Incursori" di oggi. Tre generazioni di soldati ben rappresentati nelle prefazioni del presidente dell'Associazione Nazionale Incursori dell'Esercito, colonnello Passafiume, del generale di corpo d'armata Bertolini (un soldato dal curriculum impressionante) e del comandante del 9° Reggimento, che emozionano impreziosendo ulteriormente il libro.
Storia militare (quella che non si insegna nelle scuole italiane), dottrina, testimonianze dirette, armi, mezzi, equipaggiamenti e materiali, fotografie inedite, selezione, formazione e addestramento degli incursori. Nel libro di Palumbo c'è veramente tutto quello che vorreste sapere sulla "punta di lancia" delle nostre Forze Armate, nel rispetto della operational security e della riservatezza che contraddistinguono il Reparto.
Scritto con uno stile avvincente che non annoia mai, il libro è un vero e proprio saggio storico-militare che vanta un'ampissima bibliografia e che quindi costituisce una miniera di informazioni su una realtà poco conosciuta anche tra gli "addetti ai lavori": le Forze Speciali italiane. Una realtà che rispecchia lo spirito dell'Italia migliore: nata quasi dal nulla, essa si è evoluta con i (pochi) mezzi a disposizione adattandosi al mutevole contesto nazionale e internazionale, fino a divenire un riferimento per l'intero comparto delle Special Forces e non solo.
Un plauso, oltre all'autore, va anche alla casa editrice indipendente "Il Maglio", che coraggiosamente si prefigge l'obiettivo di offrire un approccio innovativo alla storia militare. Questo libro è di certo un ottimo contributo in tal senso.
Quindi, se durante una battuta di pesca nelle acque prospicienti la foce dell'Arno, vi dovesse capitare di osservare alcuni uomini nuotare verso riva, dopo essere stati lasciati in mare dai barchini veloci centinaia di metri più al largo, dopo avere letto questo libro, saprete dove saranno diretti: la mitica "Base a mare", la "tana" degli Incursori. Un luogo inaccessibile ai più, in cui Palumbo ci premette di entrare "in punta di piedi ".
Buona lettura.
Ciro Metaggiata