Durante il mese di ottobre, per circa venti giorni, la presenza di Nave Virginio Fasan nelle acque del Corno d’Africa è stata caratterizzata dall’operazione "Aeolus", particolare attività svolta dalle forze navali europee dell’EUNAVFOR Somalia che ha visto le stesse focalizzarsi sulle coste a nordest di Mogadiscio.
Lo scopo principale dell’operazione è stato agire come deterrente nei confronti della pirateria, manifestando la presenza sotto costa delle tre navi del dispositivo “Task Force 465”: Nave Virginio Fasan (Marina Militare italiana), Nave Rotterdam (Marina Militare olandese) e Nave Rayo (Marina Militare spagnola). In particolare sono state condotte attività di controllo delle imbarcazioni tipiche di questa parte dell’Oceano Indiano, generalmente utilizzate per la pesca, ma spesso anche come mezzi dei pirati per traffici di uomini, di droga o armi.
Le forze navali di Atalanta hanno anche invitato a bordo una rappresentanza della comunità locale di Hobiyo, cittadina della regione del Galmudug, tra cui il sindaco, il dottore e giovani insegnati con lo scopo di informare la popolazione circa l’impegno europeo in Somalia e favorendo così l’accettazione della presenza dei militari stranieri.
Infine, un ulteriore obiettivo perseguito da “Aeolus”, è stato quello di fornire addestramento alle nascenti forze di polizia marittima somale, la Guardia Costiera in primis. I marinai europei, infatti, hanno messo a disposizione dei somali la propria professionalità fornendo nozioni sulla lotta alla criminalità in mare: dalla condotta dei mezzi minori alle prove pratiche di Basic Life Support (BLS), curando in particolare le procedure per il controllo del traffico mercantile e quelle per intervenire contro una minaccia da ordigno improvvisato (IED).