Gli incrociatori corazzati del Kaiser: il Blucher

(di Francesco Sisto)
06/11/23

L’SMS Blucher fu l’ultimo incrociatore corazzato realizzato nei cantieri navali tedeschi; il mezzo venne chiamato così in onore del feldmaresciallo Gebhard Leberecht von Blucher.

La nave fu realizzata per corrispondere a quelle che i servizi di informazione tedeschi credevano che fossero (sbagliando) le caratteristiche degli incrociatori da battaglia della Royal Navy della classe Invicible. È bene ricordare che l’Invincible faceva parte di una classe di tre unità, i cui punti di forza stavano nella buona manovrabilità, la tenuta al mare, nella grande celerità e nell’armamento principale monocalibro. Tuttavia, erano dotati di una protezione decisamente non sufficiente.

L’Invincible, dopo aver preso parte alla distruzione della squadra dell’ammiraglio von Spee (vedi articolo: Gli incrociatori corazzati della Marina imperiale tedesca: lo Scharnhorst) nella battaglia delle Falkland, partecipò alla battaglia dello Jutland, innalzando le insegne dell’ammiraglio Hood. L’Invincible, il 31 maggio del 1916, nello scontro con gli incrociatori tedeschi fu colpito nei pressi di una torre laterale e si spezzò in due tronconi affondando velocemente.1

L’SMS Blucher era più grande dei passati incrociatori corazzati, ed era munito di artiglieria navale più “pesante”. Ciononostante, non era in grado di eguagliare le dimensioni e gli armamenti degli incrociatori da battaglia. Ad ogni modo, il Blucher era discretamente “protetto”.

L’incrociatore venne progettato e impostato nei cantieri navali di Kiel nel 1907. In seguito, fu varato nell’aprile del 1908 ed entrò in servizio attivo nell’autunno del 1909.

Nei primi anni l’SMS Blucher fu in grado di alternare le funzioni di unità ammiraglia delle forze di esplorazione con quelle di nave sperimentale per l’impiego dell’artiglieria navale. Inoltre, fu la prima unità della Marina imperiale tedesca munita di apparecchiature per la direzione del tiro e con giro-stabilizzatori, nonché di stereotelemetri, che le permisero – durante esercitazioni nel 1911-12 – di ottenere buoni risultati. Infatti, navigando a poco più di 20 nodi, “il Blucher inquadrò alla terza salva un bersaglio distante 13000 m in moto a 18 nodi, nonostante il mare mosso. Nel 1913, l’albero di trinchetto singolo fu sostituito da un tripode, per montarvi l’apparecchio di punteria generale”2.

All’inizio della Prima guerra mondiale, l’incrociatore venne inviato nel Mar Baltico. In seguito, il 3 novembre del 1914 prese parte al raid contro Yarmouth (Inghilterra); il 16 dicembre 1914 il Blucher partecipò ai raid su Scarborough, Hartlepool e Whitby (Inghilterra).

Il 23 gennaio del 1915 l’incrociatore corazzato Blucher uscì per una missione; l’obiettivo era ancora una volta bombardare la costa sud-orientale dell’Inghilterra. Tuttavia, quel giorno uscirono anche le navi della Royal Navy (l’intelligence fu in grado di decrittare i messaggi radio tedeschi).

L’ammiraglio Franz von Hipper, notata la notevole forza nemica, decise di far rientrare la squadra, e le navi invertirono la rotta. Alla fine, i britannici ingaggiarono battaglia contro i tedeschi a Dogger Bank nel Mare del Nord (24 gennaio 1915). Il Blucher divenne bersaglio per l’artiglieria navale britannica, e venne affondato. Da quella battaglia ne uscì vincitrice la Royal Navy.

Nella battaglia di Dogger Bank era presente anche l’incrociatore Derfflinger (vedi articolo Le navi da battaglia della Marina imperiale tedesca: l’incrociatore Derfflinger).

L’incrociatore corazzato Blucher aveva un dislocamento a pieno carico di 17500 tonnellate. Le dimensioni erano 161,8 x 24,5 x 8,84 m. L’apparato a motore era composto da 3 motori a vapore a tripla espansione su tre assi, potenza 31562 CV. La velocità era di 25,4 nodi (47 km/h).

L’armamento era composto da 12 cannoni da 21 cm SK L/45, 8 cannoni da 15 cm SK L/45, 16 cannoni da 8,8 cm SK L/45 e 4 lanciasiluri da 45 cm.

Corazzatura: cintura a mezzanave 185 mm, cintura alle estremità 90 mm, ponte superiore 35 mm, ponte inferiore 50 mm e barbetta 150 mm.

La nave poteva contare su un equipaggio di circa 853 uomini (compresi gli ufficiali).

1 Cfr. A. Santoni, Storia e politica navale dell’età contemporanea, UFFICIO STORICO DELLA MARINA MILITARE, Roma, 2003, p.64

2 A. Fraccaroli, L’incrociatore corazzato Blucher, in Storia Illustrata n°177, 1972, p.66

Foto: Bundesarchiv / web