I caccia francesi: il Dewoitine D.520

(di Francesco Sisto)
07/08/23

Il Dewoitine D.520 fu – probabilmente – il miglior caccia che l’aviazione francese riuscì a schierare nella Seconda guerra mondiale.

Progettato intorno al 1936 dall’ingegnere Robert Castello, il primo prototipo prese il volo la prima volta il 2 ottobre del 1938 e toccò la velocità di 480 km/h. In seguito, vennero apportate alcune modifiche al velivolo e fra queste vi fu il potenziamento del motore. Infatti, nei test successivi il caccia fu in grado di raggiungere i 530 km/h; il mezzo entrò in servizio all’inizio del 1940.

Prima del maggio 1940 l’Armée de l’Air ordinò la realizzazione di oltre 2000 esemplari di D.520, mentre un centinaio furono commissionati dall’Aéoronautique Navale. Secondo le stime poco più di 400 mezzi furono fabbricati prima che la Francia siglasse l’armistizio con la Germania il 22 giugno del 1940.

È bene ricordare che – dalla primavera del 1941 – i tedeschi decisero di continuare la produzione del D.520; complessivamente del mezzo francese vennero realizzati circa 900 esemplari.

Il caccia Dewoitine D.520, secondo molti esperti, doveva essere un efficace contemporaneo del Messerschmitt Bf 109 tedesco e del Supermarine Spitfire britannico.

A tal proposito, Giorgio Bonacina scrive: “il Dewoitine D.520 fin dal suo primo apparire fece la figura del parente povero; anche l’altro caccia britannico, l’Hawker Hurricane, gli era senza dubbio superiore – pur non essendo più veloce – per il suo maggior peso, armamento ed eclettismo. Tuttavia, il D.520, piccolo ma assai manovrabile, era uno dei caccia migliori del mondo per i suoi tempi”.1

Globalmente il caccia francese si dimostrò meno veloce del Messerschmitt Bf 109, ma in quanto a manovrabilità si rivelò superiore. Il D.520 risultò invece migliore del Fiat C.R 42 Falco della Regia Aeronautica. A tale riguardo, nella guerra contro la Francia (10-25 giungo 1940) i biplani italiani bombardarono con successo gli aeroporti francesi e annientarono un discreto numero di velivoli al suolo, ma si trovarono nettamente in difficoltà nei confronti dei più “elastici” Dewoitine D.520.

È importante sottolineare che a causa dei ritardi nella fabbricazione, pochi furono i D.520 utilizzabili per contrastare efficacemente la Luftwaffe. Ciononostante, il velivolo si mostrò abbastanza abile nel duello aereo contro i mezzi tedeschi, ma mancava completamente di numeri necessari per fare la differenza.

Dopo la capitolazione della Francia, il caccia fu impiegato dall’Armée de l’Air de Vichy e da altre aviazioni; i principali utilizzatori del mezzo furono la Luftwaffe, la Regia Aeronautica (foto), l’Aeronautica reale rumena e l’Aeronautica militare bulgara. Inoltre, alcuni esemplari operarono all’interno delle Forze aeree della Francia libera.

Il caccia Dewoitine D.520 – oltre al teatro francese e tedesco – venne utilizzato in Nordafrica, in Bulgaria e sul fronte orientale. Il mezzo fu ritirato definitivamente dal servizio attivo nei primi anni Cinquanta.

Il D.520 (C.1) aveva un’apertura alare di 10,2 m, altezza 2,57 m e lunghezza 8,6 m. Il peso a vuoto era di 2123 kg, mentre carico 2677 kg.

Motore: 1 Hispano-Suiza 12Y-49, potenza 950 CV. La velocità massima era di 560 km/h e la quota di tangenza era di 10000m.

L’armamento era composto da un cannone HS.404 da 20 mm e 4 mitragliatrici MAC 1934 da 7,5 mm.

1 G. Bonacina, Il Dewoitine D.520, in Storia Illustrata n°185, 1973, p.110

Foto: web