I sommergibili della Regia Marina: l’Alpino Bagnolini

(di Francesco Sisto)
20/11/23

L’Alpino Bagnolini fu un sommergibile della Regia Marina - impiegato nella Seconda guerra mondiale - appartenente alla classe Liuzzi. Della classe Liuzzi (oltre al Bagnolini) facevano parte: il regio sommergibile Console Generale Liuzzi, il regio sommergibile Reginaldo Giuliani e il regio sommergibile Capitano Tarantini.

La classe Liuzzi derivava dalla classe Brin, ma differiva per dimensioni/portata (maggiori) e diversa sistemazione dei pezzi di artiglieria.

Il Bagnolini fu impostato e progettato nel dicembre del 1938 presso i cantieri navali Tosi di Taranto. Il battello venne varato il 28 ottobre del 1939 e fu consegnato alla Regia Marina il 22 dicembre del 1939.

È bene ricordare che fu il primo sommergibile italiano a ottenere un successo nella Seconda guerra mondiale. Infatti, il 12 giungo del 1940 il battello silurò e affondò l’incrociatore britannico Calypso [leggi articolo L’incrociatore Calypso (silurato e affondato dal sommergibile Alpino Bagnolini)].

A mio avviso, è importante sottolineare che nel giugno del 1940 la flotta subacquea della Regia Marina si posizionava, con i suoi 113 sommergibili (di cui più di 100 nel Mediterraneo), al secondo posto mondiale, venendo immediatamente dopo quella statunitense per quanto concerneva il tonnellaggio complessivo. Quindi, dopo quella sovietica per quanto riguardava il numero di battelli. Tuttavia, i sommergibili italiani si rivelarono “troppo grandi e poco manovrieri per il bacino del mediterraneo, mentre i relativi criteri d’impiego non furono sufficientemente rinnovati rispetto a quelli della Prima guerra mondiale, basati su agguati fissi”1.

In seguito, il Bagnolini venne inviato nell’Atlantico per la guerra al traffico mercantile; il 18 settembre del 1940 affondò il piroscafo Cabo Tortosa (3302 tn). Il 30 settembre del 1940 arrivò presso la base sommergibili di Bordeaux (BETASOM).

Il 28 ottobre del 1940, il battello partì da Bordeaux per una missione, ma fu costretto a rientrare a causa di avarie.

Il 19 dicembre del 1940 il Bagnolini affondò il piroscafo britannico Amicus (3660 tn).

Il battello della Regia Marina – sostanzialmente – operò sempre nell’Atlantico. Infatti, dal giugno 1940 al settembre 1943 il mezzo effettuò 11 missioni di guerra (3 nel Mar Mediterraneo e 8 nell’Oceano Atlantico).

Con la capitolazione dell’Italia l’8 settembre del 1943, il sommergibile Bagnolini fu catturato dalla Kriegsmarine; il battello fu denominato UIT-22.

Il sommergibile, l’11 marzo del 1944, venne affondato da tre idrovolanti Consolidated PBY Catalina a sud del Capo di Buona Speranza.

I sommergibili della Regia Marina furono in grado di affondare nel Mar Mediterraneo fra il 10 giugno 1940 e l'8 settembre 1943 solamente "10 navi da guerra nemiche - nessuna più grande di un incrociatore leggero - e 15 mercantili, allo sproporzionato prezzo di 66 battelli". (ibidem A. Santoni)

Il sommergibile Alpino Bagnolini aveva un dislocamento di 1484 tonnellate in immersione, mentre di 1166 tonnellate in superficie. Le dimensioni erano 76,10 x 6,98 x 4,55 m.

Apparato motore di superficie: 2 motori Diesel Tosi, potenza 3420 CV.

Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione Ansaldo, potenza 1250 CV.

La velocità massima in superficie era 17,8/18 nodi circa (33 km/h), mentre la velocità massima in immersione era 8 nodi (14,8 km/h).

L’armamento era costituito da 8 lanciasiluri da 533 mm, 1 cannone da 100/47 mm e 4 mitragliatrici Breda da 13,2 mm.

Il battello poteva contare su equipaggio di 57 uomini.

1 A. Santoni, Storia e politica navale dell’età contemporanea, UFFICIO STORICO DELLA MARINA MILITARE, Roma, 2003, p. 184

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