“Abbiamo voluto manifestare con questo evento come questo non sia solo luogo di commemorazione ma luogo di riflessione rivolto al futuro. Un luogo della memoria storica, ma anche un luogo del futuro, dell’ambiente e dell’educazione”. Così il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, ha descritto il significato del nuovo polo museale storico e ambientale inaugurato presso la Torre di Palidoro.
Lì dove il Vice Brigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto versò il proprio sangue il 23 settembre 1943, sorge ora un polo museale con uno spazio a lui dedicato, incastonato nel contesto della riqualificazione dell’area. La medievale Torre di Palidoro è stata restaurata dalla Regione Lazio al fine di rendere fruibile il complesso, la cui gestione è stata affidata all’Arma dei Carabinieri che ha provveduto all’allestimento dello spazio interno dell’edificio garantendone l’apertura al pubblico. L’Arma ha altresì provveduto al recupero dell’area verde di pertinenza, a cura del personale del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, garantendo il rispetto delle preesistenze vegetazionali e la graduale reintroduzione di specie vegetali autoctone tipiche dell’area protetta. Particolare importanza è stata attribuita alla realizzazione di un percorso didattico ambientale, con la realizzazione di un’“Aula nel Bosco” al fine di rendere fruibile l’area alle scolaresche, nonché di spazi dedicati al riposo e alla riflessione.
Il progetto museale si compone di due parti, che illustrano alcune vicende dei carabinieri negli anni dal 1940 al 1946 nonché i dettagli della vita di Salvo D’Acquisto, dall’infanzia al suo gesto eroico. Esso è stato inaugurato alla presenza del ministro della difesa, on. Lorenzo Guerini - che ha tagliato il nastro inaugurale - accompagnato dal presidente della giunta regionale del Lazio, on. Nicola Zingaretti, dal capo di stato maggiore della difesa, generale di squadra aerea Enzo Vecciarelli, dal comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, e dal fratello dell’Eroe, prof. Alessandro D’Acquisto. La presentazione è stata a cura del comandante interregionale “Podgora”, generale di corpo d’armata Ilio Ciceri.
Il ministro Guerini ha dichiarato: “Da Palidoro, nel ricordo del sacrificio di Salvo D’Acquisto, desidero rinnovare il mio più sentito e profondo ringraziamento a tutti i carabinieri, che ovunque siano chiamati ad operare, contribuiscono a preservare i valori civili che abbiamo conquistato a duro prezzo e per i quali, settantasette anni fa, Salvo D’Acquisto sacrificò la sua vita. Il gesto del giovane Vice Brigadiere è il simbolo dello spirito di sacrificio e della dedizione dell’Arma al servizio del prossimo e ancora oggi la sua figura, il suo messaggio e il suo esempio sono un punto di riferimento per tutti i carabinieri d’Italia”.
La cerimonia si è svolta in occasione della celebrazione del centenario della nascita e del 77mo anniversario del sacrificio della vita del Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, per cui è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Il ministro della difesa, il comandante generale e le autorità hanno inoltre deposto una corona d’alloro ai piedi della stele eretta in ricordo del giovane decorato. Salvo D’Acquisto venne fucilato dai nazisti proprio in questo parco, dopo aver offerto la sua persona al posto di 22 civili che rappresentavano le vittime innocenti di una rappresaglia.
“Il centenario che si avvicina”, ha rimarcato il generale Nistri, “ci ricorda la nascita che si contrappone alla morte, come un chicco di grano che morendo ha prodotto i suoi frutti che andranno anche al di là del fatto storico. E quindi abbiamo voluto che questa giornata fosse una esemplificazione dei frutti che crescono”.
Vice Brigadiere Salvo D’ACQUISTO
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nacque a Napoli il 15 ottobre 1920, primo di cinque figli, e dai genitori, Salvatore D’ACQUISTO operaio di origine palermitane e Ines MARIGNETTI casalinga;
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a quattordici anni lascia gli studi per lavorare con uno zio a contribuire ai disagi economici della famiglia;
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il 15 agosto 1939 si arruola nell’Arma dei Carabinieri: è una strada già percorsa dal nonno e da due zii materni marescialli, e da uno zio paterno, carabiniere;
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il 15 gennaio 1940 è promosso Carabiniere;
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il 10 febbraio 1940 è destinato alla Legione di Roma e assegnato al Nucleo per le fabbricazioni di guerra;
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il 28 ottobre 1940 viene mobilitato ed assegnato alla 608ª Sezione CC RR per la Divisione Aerea “Pegaso” dell’Aeronautica Militare raggiungendo con la propria sezione la Tripolitania;
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il 13 settembre 1942 rientra in Patria per la frequenza del 1°Corso accelerato allievi Sottufficiali;
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il 15 dicembre dello stesso anno viene promosso Vicebrigadiere;
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il 22 dicembre 1942 giunge, in sottordine, alla Stazione Carabinieri di Torrimpietra di cui assume il comando in S.V.;
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il 23 settembre 1943 i tedeschi, per rappresaglia a seguito della morte, verosimilmente accidentale, di un loro militare, si apprestavano a fucilare ventidue innocenti abitanti di Torrimpietra, quando il giovane Vicebrigadiere si assunse la responsabilità di quella morte pagando con la sua vita la salvezza degli ostaggi.
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Motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria”, concessa motu proprio dal Luogotenente Generale del Regno Umberto di Savoia:
“ Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pur essi innocenti non esitava a dichiararsi unico responsabile d'un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così da solo, impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell'Arma.”
Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943.
D. Luog. 15 febbraio 1945.