Che ruolo ha l’ostacolo nei conflitti contemporanei? Innanzitutto bisogna distinguere tra "attivi" (campi minati) e "passivi" (cavalli di frisia, denti del gigante, trinceramenti, abbattute, ecc.). Altro elemento essenziale per aumentare il valore impeditivo di un ostacolo è l’integrazione di questo con l’ambiente fisico circostante (acque interne, valli, pianure…). In pratica bisogna conoscere le caratteristiche del terreno relative alla specifica "Area di Operazione" e valutare le reali potenzialità dell’avversario nel superare le differenti tipologie di ostacoli.
Una volta capite le vulnerabilità della controparte e identificate le caratteristiche peculiari dell’ambiente operativo si è in grado di effettuare un buon piano di contromobilità.
Altra caratteristica saliente che determina l’efficacia degli ostacoli è il tempo a disposizione e la disponibilità di terreno... Più sono presenti questi elementi più è efficace la contro manovra.
Esempi specifici del conflitto in corso in Ucraina?
Quali gap capacitivi (nazionali) dovrebbero essere colmati al più presto?
Nella puntata di Difesa ON AIR di mercoledì 14 dicembre, alle 21.00, approfondiremo l'argomento con la partecipazione di:
- gen. Mario Ruggiero, direttore del Centro Studi Esercito;
- dott. Lorenzo Di Bella, relatore ed esperto di combat engineering;
- dott. Antonio D’Agostino, esperto di combat engineering.
Vi aspettiamo!
Foto: U.S. Marine Corps