Per due giorni si sono confrontati quasi 200 esperti di fama internazionale provenienti dal settore militare, industriale e accademico.
Almeno 12 industrie specializzate hanno esposto i loro prodotti (sistemi autonomi robotizzati, simulatori, ecc.).
Il Workshop è stato focalizzato su tutti i domini di operazioni non necessariamente militari.
Come spiega il direttore dell’evento, il tenente di vascello Alessandro Cignoni: “Non siamo in un contesto dove si danno delle risposte, ma in un contesto dove si incontrano due gruppi abbastanza eterogenei da un punto di vista culturale e di esperienza: un gruppo che lavora sulla robotica e un gruppo che lavora sul Modelling & Simulation per l’addestramento del personale. Inoltre vi è anche una eterogeneità in termini di culture, vi è la cultura militare, con attenzione alle problematiche militari, vi è l’industria che ha invece un’attenzione al prodotto, allo sviluppo del prodotto, e vi è l’università che ha un’attenzione forte nel portare avanti la ricerca, quindi – prosegue Alessandro Cignoni – il focus di questo Workshop è capire laddove vi siano problemi, in che modo il M&S possa essere utilizzato per dare risposte”.
Autonomous Systems e Modelling & Simulation
Gli Autonomous Systems sono dei sistemi robotizzati che svolgono un determinato compito con un certo grado di indipendenza. Questa autonomia, ad oggi, ancora non è completa e richiede la supervisione dell’uomo.
Gli Autonomous Systems stanno acquisendo capacità sempre più autonome e verosimilmente, in un prossimo futuro, saranno in grado di operare in completa autonomia facendo a meno dell’intervento umano. Basti pensare alle capacità dei droni che, anche in teatri operativi come l’Afghanistan, sono telecomandati ed in grado di eseguire in relativa autonomia missioni anche complesse, come ad esempio sorveglianza aerea, ricognizione, rilevamenti.
Naturalmente, per poter affidare ad un Autonomous System una missione del tutto esente dall’intervento dell’uomo è necessario raggiungere un elevato grado di fiducia, una sorta di omologazione che certifichi la completa affidabilità del sistema.
Il settore del Modelling & Simulation si occupa della virtualizzazione della realtà, trasferendola su un modello matematico (modelling) utilizzando degli algoritmi, successivamente implementati in un simulatore. Come quelli di volo, ad esempio, che utilizzano come modelli matematici le leggi dell’aerodinamica consentendo all’operatore di addestrarsi senza effettivamente volare. I simulatori sono piattaforme multimediali che simulano determinate situazioni reali in un ambiente virtuale (simulation). Nell’ambito della Difesa, questa metodologia consente di simulare al computer operazioni militari anche complesse, sia terrestri, che aeree, che marittime, che interforze, per scopi addestrativi, sperimentali e di sviluppo.
L’attuale progresso tecnologico sta portando l’Industria a proporre sistemi di M&S sempre più sofisticati ed in grado di rappresentare virtualmente la realtà in maniera sempre più fedele.
Allo scopo di mantenere elevato un certo grado di interoperabilità tra le forze armate dei diversi paesi, si fa sempre più spesso ricorso ad esercitazioni congiunte simulate al computer e a distanza (ad es. CAX Exercices in ambito NATO).
Il Modelling & Simulation, è una metodologia oggi in grado di simulare qualsiasi situazione reale, può essere utilizzato per studiare le potenzialità, le applicazioni ed i rischi di sistemi che operino in piena autonomia e, cosa più importante, che raggiungano un alto grado di affidabilità.
Come spiega il direttore del NATO M&S CoE, colonnello Stefano Nicolò: “Il Modelling & Simulation è uno strumento, una metodologia di lavoro che consente lo studio e tutto uno spettro di attività a supporto dei sistemi, dalla loro nascita concettuale fino al loro impiego in qualsiasi ambito, finanche all’addestramento delle persone che devono agire con questi sistemi. Il M&S può anche supportare tutte le attività di sviluppo dei sistemi come quelli di Autonomous System – prosegue il colonnello – Il M&S consente di verificare in modo parallelo e simultaneo tutta una serie di attività in tempi ragionevoli, che consentono al termine di questa attività di sviluppo di avere un sistema ancora aggiornato, cosa che non potrebbe accadere con strumenti convenzionali che chiederebbero forse degli anni”.
Gli aspetti legali
Ha destato notevole interesse l’intervento della dott.ssa Roberta Arnold, ricercatrice presso l’ETH di Zurigo, che ha evidenziato come la responsabilità finale dell’esito di ogni azione, sia esso positivo o negativo, ricade comunque sull’operatore umano anche nel caso in cui il sistema sia completamente autonomo.
“Utilizzando nuove tecnologie, con l’impiego di sistemi autonomi ad autonomia limitata, dove c’è comunque la componente umana che decide il livello di autonomia del mezzo, non sono da sottovalutare le nuove questioni giuridiche - sottolinea la dott.ssa Arnold - per quel che concerne ad esempio l’attribuzione delle responsabilità, ci sono delle norme da osservare in ogni impiego militare, peace enforcement o i classici conflitti armati, abbiamo le norme del diritto dei conflitti armati da rispettare, e avendo a che fare con mezzi e tecnologie moderne, che possono presentare delle nuove questioni rispetto ai mezzi convenzionali, effettuare delle simulazioni permette di verificare se il mezzo da adottare sia conforme o se ne possa fare un uso conforme. Le questioni si pongono a livello di targeting, se si utilizza un drone occorre capire esattamente fino a che punto il drone è in grado di distinguere tra un target militare e non militare, permette di capire fino a che punto un drone è in grado di fare una valutazione del danno collaterale che si può avere in un certo tipo di impiego. Tutti questi aspetti, grazie alla simulazione, si possono testare giocando in casa, prima di operare sul terreno” (Le opinioni della dr. Arnold sono personali e non rappresentano necessariamente quelle del Dipartimento della Difesa).
Conclusioni
Da queste due giornate del Workshop MESAS’14, dedicate al Modelling & Simulation per gli Autonomous System “emergono tutta una serie di iniziative che in qualche modo andranno a influire su quelli che possono essere anche i sistemi di acquisizione per il futuro - come ci ha illustrato il generale Francesco Langella, vice direttore di ARMAEREO – sono emerse tutta una serie di opportunità e anche una serie di sfide. I sistemi che stanno in qualche modo arrivando a realizzazione, offrono la possibilità di creare delle opportunità, di ridurre quelli che sono i rischi per il personale utilizzatore e offre anche la possibilità di ridurre quelle che sono le necessita di risorse. Gli studi che sono stati presentati oggi mostrano qual è il fervore che si sta ponendo in questo periodo con tutti questi sistemi in tanti ambienti, da quelli universitari, a quelli industriali, per poter raggiungere degli obiettivi che sono fortemente richiesti e sentiti non solo dalle forze armate, ma anche dalle forze dell’ordine e anche da organismi civili che hanno bisogno di avere dei sistemi che consentano un controllo più capillare del territorio, un controllo automatico di aree che sono state magari soggette anche a fenomeni naturali che in qualche modo impediscono l’accesso di personale qualificato che potrebbe correre dei rischi se non potesse basare la propria attività su questi sistemi automatici”.
Monica Palermo