I sottonotati delegati del Cocer Interforze, in disaccordo con un “Cocer Comparto Difesa” a predominanza di un particolare colore e legato al pensiero unico, sentono la severa responsabilità di manifestare in maniera ferma il grave disagio del personale militare rappresentato.
Nonostante le delibere approvate la scorsa settimana dallo stesso organismo, assistiamo oggi ad una incredibile e comoda marcia indietro volta a delegittimare nei fatti le azioni di pressante richiesta da parte del personale in tema di reperimento di risorse finanziarie per il “fondo di produttività” (FESI) e di una norma delega sul riordino.
L’organismo in preda ad un incontrollato attivismo delibera infatti di dare il via libera al FESI del 2016 pur in carenza di 53 milioni di risorse al pari di quanto già da un anno attribuite dal Governo ai colleghi delle Forze di Polizia ad ordinamento militare e civile.
Dalla base, al contrario, giungono ai sottoscritti delegati pressanti richieste in tema di: adeguamento finanziario del fondo (FESI) al pari di quanto avvenuto per i colleghi delle Polizie; appostamento di adeguate risorse per il rinnovo contrattuale come da sentenza della Corte Costituzionale; una norma che riequilibri le carriere del personale militare con quelle del personale delle forze di polizia che in applicazione alla “legge Madia” stanno provvedendo ad un nuovo riordino; in ultimo, ma non ultimo, una sostanziale modifica legislativa ai decreti applicativi del c.d. legge Di Paola che prevede una vera rottamazione del personale.
Tutte queste questioni sono state portate a più riprese su tutti i tavoli istituzionali e politici non trovando recepimento alcuno nonostante il riconoscimento “a parole” della giustezza delle rivendicazioni.
Per tutti questi motivi il dovere di rappresentanza ci impone di reiterare per l’ennesima volta la richiesta di un immediato incontro con il Sig. Ministro della Difesa ed una urgente audizione presso le commissioni difesa di Camera e Senato al fine di spiegare ancora una volta il nostro punto di vista e soprattutto le giuste e sacrosante istanze dei militari.
Nel caso in cui ciò non avvenga valuteremo ogni azione legittima, nel rispetto dei principi costituzionalmente garantiti ad ogni cittadino compreso quello della libera manifestazione del pensiero in ogni sua forma ed espressione, volta a far capire al popolo sovrano il perché delle iniziative che assumeremo.
Lo dichiarano i delegati del Co.Ce.R. Guido Bottacchiari, Marco Cicala, Antonello Ciavarelli, Alfio Messina, Antonsergio Belfiori, Alessandro Gagliarducci, Sergio Belviso.