Egregio direttore, in merito al repentino cambio al vertice allo SME che porrà fine al mandato del generale Serino il prossimo 27 febbraio senza possibilità di rinnovo, mi preme porle una paio di questioni considerando che la Vs testata è stata l’unica che ha posto in evidenza in questi anni il perdurare dell'insostenibilità della linea carri da combattimento e dei veicoli corazzati da combattimento per la fanteria dell’Esercito Italiano.
1) Il generale Serino ha forse pagato la sua ferma posizione per l’acquisizione di due piattaforme collaudate già disponibili sul mercato come il LEOPARD 2A8 e il LYNX (o equivalente), in contrasto con l’industria nazionale che ancora una volta voleva imporre una scelta autoctona (nonostante sia priva totalmente di competenze e successi commerciali in ambito corazzati/cingolati)?
2) In subordine, il generale Serino è uscito perdente nella sua ferma richiesta di mantenere le piattaforme da acquisire integre rispetto alle ingerenze dell’industria nazionale che ne vogliono sostituire alcuni sistemi essenziali, con realizzazioni ad hoc fatte in Italia, tali da comprometterne potenzialmente il funzionamento complessivo (ripetendo il caso dei semoventi pesanti PzH2000 155/52 che sappiamo incepparsi)?
Le allego inoltre uno degli articoli ripreso da una testata specialistica internazionale, dove si riportano in queste ore le dichiarazioni dei vertici di LEONARDO i quali sbandierano che i Leopard 2A8 saranno “italianizzati”.
Siamo forse al da voi prefigurato “LEOPARDOTTO”?
Confido in una Sua cortese risposta, ringraziandola per l’attenta azione svolta dalla Vs testata.
Cordialmente
Giancarlo Corona
Gentile lettore, ringrazio per l'attestazione di stima e di quanto si sia sempre stati controcorrente nell'opera di divulgazione dell'informazione sulla Difesa. Il fatto che, ancor oggi, questo giornale non goda di un sostegno (se non sporadicamente e simbolico) da parte delle aziende nazionali della difesa e che ogni politico in carica in Italia puntualmente assecondi tale boicottaggio, vorrà pur dire qualcosa su logiche, dinamiche e gerarchie reali "dietro le quinte"...
Ma veniamo alla questione che ha giustamente sollevato.
Con il generale Serino non abbiamo mai preso nemmeno un caffè perché le interviste - nella post-monarchia italiana - sono "concesse" ai sudditi più fedeli ed ossequiosi, non diritto costituzionale dei cittadini di un paese democratico. E se lo sono, anche il "si faccia una domanda e si dia una risposta" può voler dire mettere in seria difficoltà (meglio farsi dire prima le domande dall'intervistato).
Nonostante questo, in qualche occasione, è stato possibile interloquire con il generale a margine di eventi. Preparazione tecnica, onestà d'animo e seria preoccupazione per la vita dei propri uomini sono state le positive impressioni ricevute. Il solo fatto di essersi battuto (lo abbiamo visto rispondere a tono ad alcuni sgherri filoleopardottiani...) è una medaglia sicura sul petto del capo di stato maggiore uscente.
Il fatto che dall'acquisizione del PZH2000 siano passati oltre vent'anni e, volenti o nolenti, una guerra mondiale sia in corso, fa ben sperare sulla possibilità che i Leopard2 A8 rimangano tali e non diventino autarchici (e tragicomici) "Leopardotti".
Riguardo al rinnovamento dell'ancor più importante componente corazzata di combattimanto per la fanteria, gli IFV (Infantry fighting vehicle), la situazione è preoccupante e per i seguenti motivi:
- in assenza, i carri armati (di qualsiasi generazione) sono vulnerabili;
- in assenza, i soldati sono... "a rischio" (leggi "spacciati");
- in assenza, le responsabilità politico-industriali aumentano esponenzialmente di giorno in giorno.
Nell'ultimo caso non saremo tuttavia noi a doverci preoccupare.
Al momento il completamento (sulla carta) dei programmi per la forza corazzata spazia dal 2034 al 2037. Visto quanto sforato per solo 3 prototipi dell'Ariete (35 milioni stanziati nel periodo 2017-2019) consegnati nel 2022 (!), dubito che si possa sperare in anticipi nelle consegne.
Un punto è drammaticamente presente ai vertici (militari) del nostro Paese: la guerra è cominciata e nel 2037 sarà probabilmente conclusa da un decennio. Troppi ingenui sperano che sia una pioggia passeggera, noi sappiamo che presto arriverà la tempesta. Purtroppo, non comprendendo l'urgenza, la affronteremo con pochi mezzi validi, pochi soldati... ma con la solita (solita, solita, solita) retorica politica.
Questo è un tempo in cui i cittadini italiani devono mettere da parte divisioni di idee, partito, casta, loggia e personali (qualcuno anche il piede di porco...?) per prepararsi al peggio e fornire il meglio ai veri servitori dello Stato: quelli che indossano una divisa e che mettono quotidianamente e metteranno ancor più a rischio la propria vita.
Il peggior nemico degli italiani è in casa. Iniziamo a combatterlo, ammettendo a noi stessi certi difetti e cercando di migliorare, o continuiamo sordianamente con un "mmm... ottimo ed abbondante Signor Generale!", peraltro sapendo che non sono i militari a decidere?
Andrea Cucco
Foto: Esercito Italiano