Sebbene la guerra in Ucraina sia ancora in corso e la propaganda degli opposti schieramenti riesca a nascondere molte verità, si possono già trarre alcuni insegnamenti di carattere operativo. In particolare, il rendimento emerso nei combattimenti delle varie tipologie di armamenti è destinato ad influenzare i criteri tattici e gli ordinamenti dello strumento terrestre.
Primo di tutto è stata evidenziata l’importanza della sorveglianza del campo di battaglia e del processo di acquisizione degli obiettivi. Il concorso delle piattaforme aeromobili per sistemi elettronici NATO e statunitensi, quali il Global Hawk (foto apertura), l’E8 Joint Stars ed altri ha fatto la differenza nel confronto tra russi e ucraini sin dal primo giorno di guerra.
Le Forze armate russe nettamente inferiori in fatto di radar aeroportati, satelliti e droni da ricognizione hanno subito una serie di rovesci dovuti in gran parte all’impossibilità di ottenere la sorpresa attraverso la manovra offensiva delle proprie forze e la sicurezza del dispositivo difensivo. Il comando ucraino, edotto in tempo reale degli spostamenti dei reparti russi e della loro esatta dislocazione sul terreno, ha potuto contromanovrare e colpire l’avversario nei suoi punti più deboli, facendo massa in corrispondenza dei vuoti nello schieramento russo.
L’impiego dei droni è risultato decisivo sia in campo strategico sia tattico nell’individuazione delle colonne attaccanti e dei gangli logistici russi fin nelle più remote retrovie e nella direzione e controllo del tiro dei sistemi missilistici e delle bocche da fuoco d’artiglieria. Il pieno sfruttamento dei cieli da parte non solo della componente aerea ed elicotteristica, ma anche dei droni e delle munizioni circuitanti utilizzati a tutti i livelli ordinativi fino a quelli di plotone/squadra ha rivoluzionato il combattimento terrestre, ridimensionando grandemente il ruolo della cavalleria nelle missioni di ricognizione ed esplorazione. Queste possono essere svolte con ben maggiore efficacia e sicurezza rispetto ai mezzi corazzati dai droni, sistemi peraltro economici e di facile impiego, che hanno trovato diffusione in ogni arma e specialità combattente.
Un altro ammaestramento è stata l’elevata letalità dei sistemi missilistici destinati al contrasto di aerei, elicotteri e mezzi corazzati. L’aeronautica russa ne è rimasta quasi paralizzata ed anche la libertà di manovra dei complessi corazzati ne ha risentito molto. In pratica, sul moderno campo di battaglia possono operare proficuamente solo velivoli e corazzati dotati di adeguati ed aggiornati sistemi di autoprotezione elettronica o attiva.
Anche l’artiglieria ha ritrovato la propria essenzialità, grazie al fruttuoso impiego di missili superficie-superficie e di granate guidate, rivelandosi in grado di soppiantare in diversi contesti le missioni aeree di supporto ravvicinato e di interdizione. Chi ha fatto le maggiori spese dell’accresciuta efficacia del tiro d’artiglieria sono stati gli obiettivi fissi paganti, quali posti comando, centri logistici, depositi munizioni e di carburanti.
Da queste constatazioni derivano alcuni ammaestramenti tattici di carattere generale. Per sfuggire all’osservazione dall’alto ed evitare l’individuazione delle proprie forze da parte della ricognizione avversaria, tutti i reparti combattenti dovranno sfruttare maggiormente la propria mobilità, in modo da muoversi continuamente sul campo di battaglia ed adottare schieramenti il più possibile diluiti e diradati. Ciò vale anche e soprattutto per gli organi logistici che dovranno essere perlopiù su ruote ai fini di una maggiore capacità di sopravvivenza e di aderenza alla manovra delle forze combattenti.
Ogni reparto di fanteria, cavalleria, artiglieria e genio dovrà disporre in proprio di droni da sorveglianza per garantire la sicurezza e la difesa vicina del proprio dispositivo, oltre a sistemi per l’individuazione e l’abbattimento di droni e munizioni cuircuitanti o di apparati di guerra elettronica per il disturbo dei collegamenti di guida dei droni.
I reparti di artiglieria e delle trasmissioni inquadrati a livello di brigata di manovra o di brigata di supporto dovranno disporre di droni a lunga portata per la direzione del tiro ed il controllo del campo di battaglia su vasta area.
Anche la componente del genio a favore della mobilità dovrà essere potenziata per consentire il rapido ripristino della viabilità stradale attraverso il gittamento di ponti e passerelle.
F.C.
Foto: U.S. Air Force / Twitter