Lettera a Difesa Online: Esercito Italiano e futuro MBT

18/04/23

Egregio Direttore buongiorno, le scrivo anch’io nel merito della questione relativa al nuovo MBT che dovrebbe affiancare i C2 Ariete (risultato finale, a meno di ulteriori futuri programmi di ammodernamento, del programma Ariete AMV), questione che, evidentemente, sta a cuore a molti lettori ed appassionati del mondo militare italiano.

Come Lei ben sa tutto ebbe inizio con l’intervista rilasciata dal Gen. Pietro Serino lo scorso anno nella quale lo stesso manifestava l’interesse dell’EI per una seconda linea di MBT. A questa prima BOMBA (perché in Italia solo così può essere nominata) seguirono le interviste parlamentari dello stesso Gen. Serino prima e del Gen. Portolano poi. Contestualmente ci fu l’articolo della rivista AgenParl di fine febbraio/primi di marzo ‘23, che citava l’indiscrezione relativa all’acquisto di 250 Leopard 2A7 per circa 8 mld di €.
Ultima, ma solo in ordine di tempo, la conferma ricevuta su una Vs. live dal Gen. Farina che confermava le varie voci sul Leopard 2A7.

Premesso che qualunque mezzo verrà scelto (Leopard 2A7, K2 Black Panther, AMX-56 Leclerc o Merkava Mk 5…) comunque rappresenterà un grande passo avanti in termini capacitivi e di deterrenza per la nostra Forza Armata ma anche un enorme investimento economico per il Paese visto che si tratterà di una spesa di diversi mld di €, Le chiedevo quale tra i diversi mezzi occidentali su citati potrebbe rappresentare la migliore opzione, non solo nell’immediato, ma anche nell’arco dei prossimi 30 anni anche i termini di margini di crescita.
Quanto sopra perché questo mezzo dovrà restare sui piazzali delle nostre brigate per diversi decenni, considerando che una spesa di questa portata non potrà essere considerata un semplice gap filler in attesa dell’MGCS; conseguentemente necessiterà di aggiornamenti per tenerlo al passo con le minacce future (a meno di non reiterare lo stesso errore fatto con l’Ariete che, al di là dei difetti di gioventù, non fu mai migliorato) e dovrà quindi avere ulteriori margini di crescita rispetto allo standard attuale.

Sarebbe inoltre interessante provare a fare una sorta di comparazione tecnico/tattica, calata nella italica realtà, tra le versioni più recenti di questi mezzi.

Certo di un suo cortese riscontro, la ringrazio e la saluto cordialmente.

Vilucchi David
  

Egregio Lettore, buongiorno a Lei.

Come Lei ben potrà "scoprire", tutto ebbe inizio quando dei "sudditi" impertinenti osarono reiteratamente e perentoriamente sostenere (svariati anni addietro!) che l'aggiornamento di un carro come l'Ariete (progettato male, realizzato peggio) sarebbe stato assolutamente inutile ad affrontare qualsiasi confronto moderno (leggi, per esempio: "Quale futuro per la componente corazzata? Leopard, Merkava, Ariete 2 o…?").

Per quanto il generale Farina abbia - giustamente e lodevolmente - sottolineato il valore e le capacità dei nostri equipaggi in diverse esercitazioni internazionali, il mezzo è stato fino allo scorso anno un "male necessario": non essendoci alternative, era l'unica scelta.

Ricordiamo che su quel carro ha già perso la vita un soldato per solo uno dei tanti difetti e limiti (leggi articolo). E parliamo di tempi di pace!!!

Poi, il 24 febbraio 2022, un certo Putin ha fatto scoprire ciò che sembrava impossibile... la componente pesante conta. Eccome!

A quel punto il sangue si è gelato nelle vene di molti militari. Si sarebbe potuto ancora prendere in giro a lungo il politico di turno, ma non i soldati condannati ad un eventuale fronte di guerra...

Grazie a qualche divinità (pagana?) o, più venalmente, all'improvvisa impennata della domanda... gli alleati tedeschi hanno ripreso la produzione di uno dei migliori carri armati, il Leopard 2 A7. Beninteso, per un confronto con quanto avviene ad est servirebbero ulteriori upgrade (una versione A8+). Tuttavia, tra il lanciarsi da un aereo con un paracadute piccolo, piuttosto che con uno zainetto vuoto, la prima scelta è sempre preferibile.

Ed arriviamo ai nostri giorni e alla sua domanda... "Nell’arco dei prossimi 30 anni anche i termini di margini di crescita" nessuno dei carri sopracitati risponderà appieno alle necessità ed alle sfide. Non fosse altro che, se un tempo le aree di un carro a maggior rischio erano tutte tranne il cielo della torretta, oggi quell'area è il bersaglio ottimale di missili anticarro e perfino mine!!! (vedi il passaggio della puntata "Ostacolo, Contro Ostacolo e Protezione, ovvero la Poliorcetica moderna")

Tutti i mezzi stanno vedendo oggi aggiornamenti in attesa di una piattaforma completamente nuova, una rivoluzione - immagino - senza equipaggio (o almeno senza "bisogno" di un equipaggio combattente ma, al massimo, con compiti di manuternzione o "supervisione").

Per la "comparazione tecnico/tattica" dell'elenco servirà un articolo a parte.

Per il momento apprezziamo il saggio passo fatto dalla nostra Difesa (ricordiamo la responsabilità di Segredifesa... gli stati maggiori esprimono "requisiti") nel ricercare altrove quello che - in casa - non solo non siamo stati capaci di realizzare, ma nemmeno aggiornare e addirittura manutenere. Fino allo scorso anno funzionavano appena 30 carri Ariete (di 200!) e oggi ne sono aggiornabili appena 125... (Ops! E gli altri 75?)

Che il Signore ci protegga, prima che da un nemico, da noi stessi...

Andrea Cucco

Foto: NATO