Gentile direttore, molti media e politici amano definire i militari (o quanto meno alcuni reparti) come “fascisti”.
A suo parere certi timori sono fondati?
M.C.V.
Gentile lettore, ringrazio per il quesito che – con un sorriso – mi permette di chiarire un aspetto davvero ridicolo del nostro Paese: abbinare le divise ad un periodo politico di un secolo addietro.
Il fascismo per molti rappresenta un ricordo in cui l’Italia sarebbe stata protagonista della Storia e non, come oggi, nel migliore dei casi “gregaria” o subappaltatrice (di interessi altrui).
Sicuramente il periodo è stato molto di più e, a seconda degli aspetti, molto più complesso… Tuttavia, semplificando, possiamo dire con certezza che ha rappresentato una politica che ci ha portati ad un appuntamento bellico totalmente impreparati. Un periodo per cui, per il “Giorno da Leone” di qualcuno, stiamo ancora finendo di scontare i nostri “100 anni da pecora”.
Le forze armate alla vigilia della seconda guerra mondiale? Mentre le altre nazioni erano equipaggiate con mezzi moderni ed addestrate al loro utilizzo, noi ci distinguevamo per l’amore delle cerimonie, delle parate (scimmiottando addirittura le movenze di altri) e della retorica politica.
In questi giorni fa tanto discutere la prima del film “Comandante”, il racconto di un episodio bellico in cui lo spirito ha prevalso sul freddo calcolo o “Dovere”. Ebbene, vogliamo ricordare che – giunta la guerra – i nostri fascistissimi sottomarini impiegavano il triplo del tempo rispetto a quelli nemici per immergersi?!
Vogliamo ricordare che – giunta la guerra – il nostro (Regio) Esercito definiva “carri armati” poche “scatole di sardine” (chiamate dagli equipaggi anche “casse da morto”) quando gli avversari ne schieravano a decine migliaia... tra medi e pesanti?!!
Vogliamo ricordare che la fascistissima (Regia) Aeronautica, nata e cresciuta nel ventennio, dopo tante “imprese” al servizio della propaganda, si trovò a fronteggiare veloci e potenti caccia ad ala singola con dei… biplani?!!!
Ebbene, certamente ho semplificato provocatoriamente tutto tralasciando molto altro (come costi e tempi di produzione dei mezzi vergognosamente superiori in troppi casi ai concorrenti), ma possiamo intuire già qui perché servitori della Patria mandati a morire in quelle condizioni non possono essere stati fascisti convinti allora, come non lo sono oggi.
Guardate nella foto d’apertura con che mezzi ci troveremmo a combattere in caso di conflitto: una “scatola di sardine” (la sostituzione del Dardo è ancora in un limbo) ed un autarchico ed inutile (anche aggiornato!) carro armato…
La domanda a questo punto va rigirata ai mittenti! Visto che anche oggi le forze armate si trovano per troppi aspetti (equipaggiamento, addestramento, personale) in brache di tela… siamo sicuri che i governi degli ultimi decenni non si possano LORO definire “fascisti”?
Andrea Cucco
Foto: ministero della difesa