Egregio direttore, intervengo da profano sulla questione su quali nuovi carro armato e veicoli per la fanteria acquistare per il nostro esercito.
Lei, non da solo, sostiene l'acquisto di armi tedesche.
Non sono d'accordo. Le armi, lei mi insegna, non sono semplici strumenti, come una bussola od un fonendoscopio. Le armi sono strumenti politici da usare per impedire a nazioni ostili di imporre la loro volontà alla nostra. Acquistare armi da un paese nostro competitore e potenzialmente ostile sarebbe un errore.
L'Italia ha già un proficuo accordo con Gran Bretagna, Svezia e Giappone per la produzione di un nuovo aereo da combattimento. Perché non chiedere a questi paesi di venderci e di insegnarci a costrure alcune delle loro armi? Pagando, si intende.
Carri armati: il Challenger 2 inglese (meglio il Challenger 3 cui gli Inglesi stanno lavorando), lo Stridsvagn 122B svedese, il type 10 nipponico
APC: il BvS10 Viking anglosvedese.
IFV: il CV90 svedese, il Warrior britannico.
Lo so, non tutte sono armi modernissime; ma l'Italia si deve riarmare in fretta e, soprattutto, imparare a costruirsele in casa le armi da affidare ai nostri soldati.
Per chi fosse interessato: le informazioni sulle suddette armi si possono trovare sul sito militarytoday.com, in lingua inglese.
Cordiali saluti
Luigi Zammitti
Egregio lettore, La ringrazio per il contributo - sempre gradito - di pensiero.
In tempi normali, diciamo senza una guerra mondiale in via di deflagrazione, ovvero quelli del peace-keeping o del dual-use (che - quasi in solitaria - abbiamo accanitamente "combattuto"), potrei essere d'accordo nel valutare le armi come "strumenti politici". Purtroppo, nel momento in cui si usano e la loro evoluzione porterà innovazioni ad oggi impensabili, il ragionamento dovrebbe essere univoco: qual è il meglio oggi disponibile? E convengo con Lei: "in fretta"?
Non sostengo quindi "l'acquisto di armi tedesche", sostengo "l'acquisto dei sistemi che possano permettere di combattere senza che un colpo d'artiglieria, un drone o una loitering munition annienti delle vite solo perché si è risparmiato sulla protezione o la capacità di intercettarli". Solo su questo non dovrebbe già esserci il minimo dubbio su quale IFV (infantry fighting vehicle) scegliere.
Per quanto riguarda i carri armati al momento i migliori (disponibili) sono i Leopard 2 A7+. Che non sono assolutamente invulnerabili! Tuttavia offrono una migliore sopravvivenza rispetto ad altri.
Il "Challenger 3 cui gli Inglesi stanno lavorando" offrirà maggior protezione e un cannone ad anima liscia (ops!) tedesco: il Rheinmetall L55A1. Perché? Per il semplice motivo che per avere prestazioni credibili sul cannone L30A1 rigato britannico del Challenger 2, si è ricorsi a proiettili ad uranio impoverito. Gli stessi che tanto hanno fatto discutere in queste settimane come dote (obbligata) per l'invio dei carri armati inglesi in Ucraina. Il pezzo che verrà installato sul Challenger 3 permetterà identica se non maggiore capacità di penetrazione senza l'utilizzo dei famigerati colpi "impoveriti".
Gli inglesi sbagliano? Assolutamente no, sono pragmatici. Tanto quanto lo siamo giustamente noi italiani nell'accordarci con Regno Unito e Giappone. Chi è nel continente europeo tra i migliori produttori (leggi "assemblatori") di aerei? L'Italia... Ma dal momento che quelli stealth sono riservati agli alleati veri degli USA, la stealthness ce la sognamo. Come fare dunque ad ottenerla? Ci si (ri)accorda con gli USA per poi (ri)vedersela negare? Negativo. Ci si accorda con un Regno che porta già in dote la tecnologia ed un "Impero" che - come il primo - ha un budget per la Difesa doppio rispetto al nostro... Bravi!
La Svezia rimane indecifrabile ma, anche se ha prodotto da sé per decenni ottimi caccia, non c'è scampo dalla cooperazione internazionale.
Riguardo al resto dell'elenco, come dice correttamente Lei "non tutte sono armi modernissime": il type 10 è recente ma non in vendita, lo Stridsvagn 122B svedese è una variante locale del Leopard 2 A5, il BvS10 non è un IFV e abbiamo già in servizio l'ottimo fratellino, il CV90 - come ampiamente argomentato - non è all'altezza del Lynx (salvo il caso di un inaccettabile downgrade della versione richiesta) e per il Warrior - se il CV90 ha oltre trent'anni - dobbiamo aggiungerne altri 10...
La questione, a mio avviso, è sempre la stessa: vogliamo soldati o kamikaze? Perché su tempi e luogo di produzione ci si accorda sempre: la Polonia, per esempio, acquisirà 1000 carri armati sudcoreani (K2 Black Panther) ma oltre 4/5 saranno prodotti in patria...
Mentre stiamo qui ancora a discutere, ad affrontare o "dissuadere" le potenziali minacce abbiamo - in missione o in caserma - soldati su blindati e (sigh!) veicoli da combattimento Dardo (foto apertura).
Il Signore ci protegga ancora una volta! Da noi stessi...
Andrea Cucco
Fotogramma: NATO