Il ministro della Difesa al consiglio della magistratura militare

14/09/24

Il ministro della difesa Guido Crosetto, ha preso parte l'altro ieri alla periodica riunione del consiglio della magistratura militare. Il ministro, nel suo intervento, ha riferito che “la specificità della Difesa e i tempi verso cui andiamo rendono fondamentale avere una magistratura che viva all'interno della Difesa e conosca il meglio possibile i problemi, i procedimenti e i rischi. È necessario quindi garantire una formazione specifica.

“Sono convinto che i tempi che ci attendono saranno molto più complessi e difficili rispetto al passato. È essenziale che chi presta servizio militare abbia la certezza di essere giudicato da qualcuno che riconosca la specificità del servizio militare. Questa consapevolezza deve far parte integrante di chi giudica” . Ha, inoltre, posto l’accento sulla necessità di lavorare per sostenere e modernizzare la giustizia militare al fine di raggiungere equilibrio, tutela e trasparenza.

Cos’è il consiglio della magistratura militare?

È l’organo di autogoverno della magistratura militare istituito con la Legge n. 561 del 1988 ed è competente a deliberare su ogni provvedimento di stato riguardante i magistrati militari in materia di assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, promozioni, procedimenti disciplinari e su ogni altro aspetto inerente lo stato giuridico dei magistrati militari, nonché sul conferimento di incarichi extragiudiziali; esprime pareri e può far proposte al ministro della Difesa sulle modificazioni delle circoscrizioni giudiziarie militari e su tutte le materie riguardanti l'organizzazione o il funzionamento dei servizi relativi alla Giustizia militare.

Il consiglio è costituito dal primo presidente della Corte di Cassazione, che presiede lo presiede; il procuratore generale militare presso la Corte di Cassazione; quattro membri eletti dai magistrati militari, di cui almeno uno è un magistrato militare di Cassazione. Un’ultima figura è rappresentata da un membro esterno alla magistratura militare, scelto d’intesa tra i presidenti delle due camere, tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati con almeno quindici anni di esperienza professionale, che assume le funzioni di vice presidente.

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