Esercito e Security Sector Reform

(di Stato Maggiore Difesa)
05/10/22

Si è concluso, presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, il 5° corso sulla Riforma del Settore della Sicurezza (Security Sector Reform - SSR).

Somministrato interamente in lingua inglese da esperti militari e civili, nazionali e internazionali, l’attività è stata organizzata e diretta dal Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO) su proposta dell’European Security and Defense College (ente appartenente all’Unione Europea che si occupa di formazione nell’ambito della Politica di Sicurezza e Difesa Comune).

Il corso, articolato in due fasi, di cui una a distanza e una in presenza, è finalizzato a fornire una comprensione d’insieme, nei contesti giuridico, politico e operativo, del concetto di Security Sector Reform, attraverso un esame dei suoi principi generali, degli attori, dei processi e del ruolo del SSR nell’ambito dell’approccio integrato dell’Unione Europea, nel suo sviluppo completo.

Nella prima fase, si sono svolti attraverso l’apprendimento a distanza  alcuni moduli sulla strategia di sicurezza europea, sul ruolo delle Istituzioni dell’UE nell’ambito della politica di difesa e sicurezza comune, sul processo decisionale dell’UE e sulla tematica del gender.

Nella fase residenziale è stata evidenziata l’importanza del contributo militare alla Riforma del Settore della Sicurezza e la necessità che tutti i processi legati a questa attività siano inclusivi, esaminando la gran quantità e difformità degli attori nei processi di SSR al fine di comprendere l’importanza della coordinazione tra i vari protagonisti per promuovere un efficace approccio integrato in ambito Unione Europea.

Inoltre, sono stati analizzati due casi studio in ambito SSR in Somalia, riferiti rispettivamente alla componente militare (European Union Training Mission – EUTM) e a quella civile (European Union Capacity Building – EUCAP).

Il comandante dell’Istituto di formazione, generale di divisione Mauro D’Ubaldi, nel corso dell’indirizzo di saluto, ha sottolineato come Il CSPCO, grazie alla rete di relazioni instaurata con il mondo militare, accademico ed istituzionale, nazionale ed estero, è lo specchio dell’ormai consolidata internazionalizzazione dell'offerta formativa nel campo della Sicurezza, Stabilizzazione e Ricostruzione, che costituisce una “frontiera” nel contesto dell’impegno profuso dai Paesi maggiormente attivi nelle operazioni/missioni internazionali.

Il corso, di alta valenza formativa, ha visto la presenza di 17 frequentatori già impiegati, o di previsto impiego in attività/missioni riconducibili alla politica europea di difesa e sicurezza comune.

Tra di essi, 13 ufficiali italiani, 3 frequentatori stranieri provenienti dai paesi membri e agenzie dell’Unione Europea (Francia, Germania e Spagna) e 1 studente civile.