Il sottufficiale di corpo dell’Esercito all’Internazional command senior enlisted leader conference (ICC)

(di Stato Maggiore Esercito)
28/06/24

La conferenza, organizzata dai command senior enlisted leader (CSEL) dell’allied command operation (ACO), dell’allied command transformation (ACT) e dello Europe command (EUCOM), ha visto la partecipazione di circa 70 sottufficiali di corpo provenienti dai Paesi della NATO, dai diversi Comandi statunitensi tra cui il Cyber command e lo Space command, dalle Nazioni alleate (a livello capi di difesa o capi di forza armata) e da diversi Paesi partner tra cui UCRAINA, GEORGIA, KOSOVO, AUSTRALIA, GIAPPONE e NUOVA ZELANDA.

La partecipazione all’evento, oltre a costituire un’opportunità unica per stabilire relazioni con i diversi sottufficiali di corpo delle diverse Forze Armate dei vari Paesi, ha permesso di condividere e promuovere prospettive, iniziative e scambi di idee sull’iter selettivo e formativo, nonché la funzione della figura del sottufficiale di corpo.

Termini anglosassoni come “mission command”, “empowerment” e “team building” sono stati più volte menzionati nella prospettiva occidentale che vede i sottufficiali quali pedine fondamentali degli eserciti in quanto responsabili di far recepire le linee guida dei comandanti fino ai minimi livelli e di attività delicate come il “talent management” all’interno delle unità organizzative. È emerso inoltre il forte legame di questa figura all’attività di reclutamento, precisando come nel rapporto con le nuove generazioni sia sempre più importante adattare e rendere più efficaci le strategie comunicative.

Nel corso della conferenza, particolare attenzione è stata dedicata all’analisi dei processi di trasformazione attualmente in corso nelle Forze Armate dei Paesi Alleati, alla sfida lanciata dalla gestione dei domini cyber e spazio e all’innovazione tecnologica, con particolare riferimento al ruolo sempre più preminente dell’IA. È stata inoltre evidenziata l’importanza dei concetti di integrazione e interoperabilità, focalizzandosi anche sulla centralità del “fattore umano” e quindi sull’imprescindibilità di addestramento e disciplina.