Questa mattina l’Esercito ha celebrato il santo patrono, san Giovanni XXIII papa, con una funzione religiosa tenutasi nella Basilica di S. Maria in Aracoeli al Campidoglio.
La Santa Messa, officiata dall’Ordinario Militare per l’Italia, sua eccellenza reverendissima monsignor Santo Marcianò, ha visto la partecipazione del capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, di autorità militari, in servizio attivo e in quiescenza, civili e religiose, di rappresentanti del Consiglio Centrale di Rappresentanza (CoCeR) Esercito, di cappellani militari e di presidenti delle associazioni combattentistiche e d’Arma.
San Giovanni XXIII Papa, nella sua esperienza come cappellano militare, ha dato prova del suo amore verso la Patria ed è quindi considerato una figura significativa per l’Esercito in quanto ricalca i valori con cui gli uomini e le donne della forza armata, quotidianamente, assolvono ai loro doveri sia in ambito nazionale sia internazionale. Durante l’omelia, infatti, l’ordinario militare ha evidenziato: “Cari amici dell’Esercito Italiano, celebrare insieme papa Giovanni ricorda la vostra capacità di vivere un servizio che, come quello del pastore, è rivolto a tutti e per tutti sa compromettersi e offrirsi, talora fino alla fine.”
Al termine della cerimonia il generale Serino, dopo aver rivolto un saluto a tutti i partecipanti, ha ribadito “San Giovanni XXIII Papa, rappresenta per noi un patrono tra i patroni, perfetta sintesi delle consolidate tradizioni devozionali verso quella moltitudine di santi venerati dalle singole Armi e specialità della Forza Armata, a lui ci rivolgiamo, in questa occasione, per chiedere la forza e la volontà di essere buoni soldati e costruttori di pace.”
La ricorrenza è stata celebrata in tutti i reparti e gli enti dell’Esercito a dimostrazione del sentimento di vicinanza che continua a legare la Forza Armata a San Giovanni XXIII papa, esempio di amor di Patria, zelo, umanità e promotore di virtù cristiane tra i soldati anche in momenti caratterizzati da difficoltà e sofferenza.