Si è svolta dal 12 al 14 novembre scorso, nell'ambito della missione in Kosovo, l’esercitazione “Swift Lynx II”, condotta dalle unità cinetiche del Regional Command West (RC-W) e del Kosovo Tactical Reserve Battalion (KTRBN), riserva tattica schierata in Kosovo dalla NATO.
A fare da cornice all’attività addestrativa il monastero cristiano ortodosso di Visoki Decane, simbolo della religione cristiana ortodossa, dal 2004 dichiarato patrimonio dell’UNESCO, della cui sicurezza KFOR resta il primo responsabile.
Scopo dell’attività quello di addestrare le unità che costituiscono i contingenti multinazionali, alla gestione di eventi critici, al mantenimento di una elevata capacità operativa e nell’incremento del livello di interoperabilità tra i vari assetti impiegati.
Per la condotta della “Swift Lynx II” è stato simulato uno scenario di “mobilitazione popolare”, durante il quale le forze esercitate hanno dovuto fronteggiare una vera e propria escalation di disordini, implementando le misure di sicurezza previste al verificarsi di tali eventi.
La condotta dell’esercitazione è stata suddivisa in tre fasi. Nella prima fase sono state schierate le unità del RC-W operanti sul terreno, al fine di incrementare la sicurezza del monastero di Visoki Dacane; nella seconda fase sono state schierate unità della riserva tattica, in supporto alle forze già operanti sul terreno; nella terza ed ultima fase è stata impiegata una specifica unità denominata Freedom of Movement – Detachment (FOM-D), costituita da assetti del Genio, logistici e sanitari.
In tale contesto il compito assegnato al FOM-D è stato quello di supportare lo svolgimento della manovra delle unità impiegate nel controllo della folla. Queste ultime infatti, bloccate da barricate erette “ad hoc” per la simulazione dello scenario addestrativo, sono state costrette a richiedere l’intervento del predetto assetto FOM-D che, in una prima fase, tramite l’impiego di un assetto IED (Imprivised Explosive Device), ha effettuato la bonifica delle barricate dalla presenza di ordigni esplosivi collocati all’interno delle stesse, rimosse in un secondo tempo mediante l’intervento di un mezzo cingolato del Genio.
L’esercitazione ha visto coinvolti 300 soldati KFOR di varie nazionalità: statunitense, austriaca, italiana, moldava, ungherese, slovena e croata; 32 veicoli ruotati, un carro apripista, due elicotteri multiruolo, assetti sanitari, nonché unità di polizia militare e forze di polizia locale.
Durante le fasi della “Swift Lynx II” è stata valutata la rapidità di immissione delle forze nell’area interessata alla condotta dell’attività, l’integrazione della riserva tattica nel dispositivo di manovra del RC-W e la funzione di Comando e Controllo (C2) esercitata dai comandanti sul terreno.
In tale quadro l’esercitazione ha consentito di fornire una risposta rapida ed efficace al verificarsi di azioni suscettibili di minacciare la stabilità, la sicurezza e la libertà di movimento nell’area di operazioni.