Secondo diverse fonti il numero tra caduti e feriti in Ucraina avrebbe superato l'impressionate valore di 100.000 per ogni schieramento in lotta. Il richiamo in servizio, unito al reclutamento, di centinaia di migliaia di uomini e donne è stato quindi fondamentale per resistere fino ad oggi.
L'Italia ha oggi una forza terrestre di poco più di 90.000 militari. A quasi un anno dallo scoppio di una guerra a meno di 700 chilometri dal nostro confine orientale è imperativo cominciare a preoccuparsi e chiedersi: "se toccasse a noi?". Certo, senza dimenticare altri aspetti (leggi "gravi carenze") drammatici e ricordare che realtà come l'attuale "riserva selezionata" - in tempo di guerra e non più di peacekeeping - non è assolutamente una risorsa sufficiente, vista la scala di cui stiamo parlando.
Come potrebbe/avrebbe potuto risolvere il problema il nostro paese?
Quella della "riserva" sarebbe l'unica strada per il completamento e/o incremento delle capacità necessarie all'assolvimento dei compiti istituzionali dell'Esercito?
Come dovrebbe essere adattata ed adeguata la normativa vigente?
Ne parliamo questa sera alle 21.00, in una nuova puntata di Difesa ON AIR, grazie alla disponibilità del Centro Studi Esercito.
Interverranno:
generale Luigi Scollo
dott. Angelo Giacobbe
Vi aspettiamo!
Foto: U.S. DoD