Lettera a Difesa Online: "La vera parte lesa è l'Esercito, ma non a causa del libro del generale Vannacci..."

22/08/23

Quanto segue rispecchia esclusivamente il pensiero dell'autore (e del direttore del giornale che lo pubblica, ndd).

Adesso che il polverone del ciclone Vannacci (nella foto, a destra) sembra pian piano depositarsi desidero anch’io dire la mia. E lo faccio consapevole di conoscere assai bene il soggetto in questione dal momento che, oltre ad averci combattuto al fianco, sono stato suo consulente in una recente battaglia (Iraq 2018) da egli intrapresa contro i vertici della Difesa per la tutela sanitaria dei nostri militari nei confronti dell’esposizione all’uranio impoverito.

Ho scritto anche un libro autoprodotto dal titolo abbastanza eloquente: “Baghdad, ribellione di un generale”.

Quello che desidero denunciare con questa lettera ai lettori di una rivista che seguo ormai da anni è che, se in tutta questa faccenda ne uscirà una parte lesa, questa è proprio la Forza Armata di cui ho fatto parte per quarant’anni.

Mi spiego meglio. Non è parte lesa perché sono i contenuti del libro scritto dal mio vecchio commilitone Roberto Vannacci, a ledere l’Esercito. Quest’ultimo è stato leso dalla reazione scomposta, oserei dire quasi isterica, che i vertici politici e militari delle istituzioni hanno posto in essere a nemmeno due ore dalla pubblicazione di un articolo infamante e denigratorio, quello sì, scritto da un giornalista di un noto quotidiano nazionale notoriamente accostabile ad una certa area politica.

Un militare si aspetta sempre di essere tutelato dalla istituzione a cui ha prestato giuramento. Se poi è un militare con una carriera come quella del generale Vannacci che ha preso parte alle missioni più rischiose che questo Stato gli ha chiesto di portare a termine nella sua più che trentennale carriera operativa, sembra più che mai doveroso.

Invece è successo esattamente il contrario. Hanno subito accontentato la folla rabbiosa e hanno decapitato e mostrato subito la testa sul vassoio d’argento dell’impavido guerriero di penna che si era avventurato nelle sabbie mobili del politically correct. Non solo, chi ha millantato di avere una laurea, si è permesso di dire che Vannacci farnetica, non sapendo che il “farneticante” di lauree ne ha tre e parla fluentemente cinque lingue.

Povera Itaglia (con la “g” nel mezzo!), verrebbe da dire…

Dulcis in fundo, come militare ormai a riposo, penso allo scoramento dei miei colleghi in servizio che mai avrebbero immaginato che un governo (e, aggiungo io, specie se si definisce di destra) arrivasse a tanto.

Ecco perché chioso, tutto ciò ha dato una pessima immagine della Forza Armata alla nostra Nazione, per colpa di vertici che non tutelano la base perché, in fondo, sono anch’essi una casta o, perlomeno, si comportano da tale.

ten. col. (ris.) incursore Fabio Filomeni

Foto: autore