L’Aeronautica Militare partecipa alla “Neptune Strike 24 -2” nei Paesi Baltici

(di Aeronautica Militare)
06/11/24

I velivoli caccia Eurofighter italiani, appartenenti alla Task Force Air 36th Wing rischierati a Šiauliai, Lituania, partecipano all’operazione NATO “Neptune Strike 24-2”, in programma dal 24 al 31 ottobre.

Questa operazione militare internazionale è una dimostrazione di operatività che ha permesso di potenziare l’attività di vigilanza, rafforzare la collaborazione e migliorare l’interoperabilità tra le forze militari dei Paesi dell’Alleanza, con l’obiettivo di accrescere la capacità di deterrenza della NATO dimostrando di poter garantire una risposta rapida e coordinata in caso di crisi.

L’Italia, con i suoi Eurofighter Typhoon, ha svolto un ruolo da protagonista, contribuendo in modo significativo alla componente aerea dell’operazione. Sono state condotte diverse attività di aerocooperazione nell’area del Mar Baltico e dell’Europa orientale con assetti navali e terrestri che si prefiggevano di aumentare l’interoperabilità e la standardizzazione attraverso profili addestrativi altamente realistici in missioni di intercettazione. Il tutto in ambienti joint e combined multinazionali che hanno visto la partecipazione di velivoli caccia e personale impegnati in missioni di Air Policing o rischierati a vario titolo in Europa e provenienti dall’America, Finlandia, Inghilterra, Francia, e dopo il recente ingresso nella Nato, anche dalla Svezia.

Quello condotto nel corso dell’operazione NATO “Neptune Strike 24-2” non si tratta di un semplice addestramento militare, ma una dimostrazione concreta di cooperazione internazionale, dove le Forze Armate di diverse Nazioni si sono unite per affinare le proprie capacità, dimostrando una forte volontà a rafforzare il dispositivo di sicurezza NATO nei Paesi Baltici, aumentare la prontezza delle Forze alleate, scoraggiare l’aggressione e dimostrare l’impegno dell’Alleanza per la difesa e salvaguardia di tutti i suoi Stati membri.

L’Air Policing (AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO e consiste nell’integrazione dei sistemi nazionali di Difesa Aerea dei Paesi membri in un unico sistema di difesa aerea. Nello specifico, la Task Force Air 36th Wing vede schierati, dal 1° agosto 2024, circa centocinquanta tra piloti, personale tecnico e logistico. 

Sotto il coordinamento del comando operativo di vertice interforze (COVI) e attraverso l’impiego di quattro velivoli EF-2000 Typhoon provenienti dal 36° stormo di Gioia del Colle, 4° stormo di Grosseto, 37° stormo di Trapani e 51° stormo d’Istrana, l’Aeronautica Militare contribuisce a effettuare il controllo dei confini dell’Alleanza. Nei circa tre mesi di attività, questi assetti hanno contabilizzato oltre 700 ore di volo tra operazioni reali ed esercitazioni, e 28 decolli immediati su allarme (in gergo tecnico “scramble”).