Nella giornata di ieri le rappresentanze militari hanno incontrato a La Spezia il Sottosegretario alla Difesa On. Rossi che ha voluto rassicurare la città ed i rappresentanti dei lavoratori civili e militari sulle intenzioni del Governo di garantire il finanziamento del “ Piano Brin” per l’ammodernamento degli stabilimenti militari.
30 milioni in tre anni per riqualificare in ordine di priorità banchine, infrastrutture e officine.
La cifra è lontana dai 100 milioni previsti anni fa, ma se sarà effettivamente finanziata avrà un impatto importante sulla operatività manutenutiva, una ricaduta positiva sulle Unità e sul personale della Forza armata e in via indiretta sulla città.
Dopo il finanziamento per la costruzione della nuova flotta, il “piano Brin” porterà ulteriore linfa alla Forza Armata.
La Rappresentanza militare non può che esserne soddisfatta, ma nell’incontro avuto con il Sottosegretario ha ricordato, tra gli altri argomenti, la necessità che siano previsti interventi per il ripristino e la realizzazione di alloggi per il personale trasferito nell’area spezzina.
Mini appartamenti per i singoli o abitazioni per le famiglie sono necessari in una area che vede una forte “immigrazione” dalle basi del sud.
Con il contratto fermo dal 2009 e le irrisorie risorse per il rinnovo messe sul piatto dal Governo (gli 80€ sono un palliativo non il riconoscimento di un ruolo) un trasferimento di sede di oltre 800 km comporta gravi disagi economici, oltre che sociali, per il personale militare e trovare nella nuova destinazione l’attuale insufficiente situazione abitativa che la MM offre a La Spezia è oltremodo demotivante.
Occorre un piano finanziario che impegni FA e Governo a superare questa situazione, mediante il recupero di edifici, caserme ed aree oggi inutilizzate, con intervento diretto o tramite permute.
Nel concreto è stato richiesto il riavvio del piano di “social housing” che prevedeva la realizzazione di abitazioni private a “riscatto”, a costi contenuti, su terreni dismessi, e sono state richieste ristrutturazioni degli alloggi per chi decide di non trasferire la famiglia.
Già in precedenza il Cocer Marina ha illustrato ai vertici della FA soluzioni attuate in nord Europa per la realizzazione di campus universitari che potrebbero garantire soluzioni in mini appartamenti a basso costo ed ha in cantiere uno studio della normativa per avanzare fattibili nuove proposte.
Mi auguro che su questo tema La Spezia diventi laboratorio di soluzioni, da esportare anche nelle altre sedi per attenuare i gravi disagi abitativi per il personale militare trasferito.
Antonio Colombo (Cocer Marina)