Missione antipirateria Atalanta - Reportage a bordo di nave Euro, cap.2: “Siete l’equipaggio più esperto e anziano nella Task-Force”

(di Lia Pasqualina Stani)
03/10/16

Permettetemi di cominciare esprimendo il mio sincero, rispettoso e grato apprezzamento per essere presente a bordo di Nave Euro, della Marina Militare. Ho sentito il vostro caloroso benvenuto.

[...]Ora lasciate che mi rivolga a voi, al comandante Aletta ed all’equipaggio di Euro. Siete in Atalanta da marzo di quest’anno. Siete quindi l’equipaggio più anziano e più esperto della Task Force. La vostra dislocazione in questa missione è stata estesa di quasi 2 mesi. 
E anche se, come comandante della Task Force, mi sento onorato di avere questa nave e questo meraviglioso equipaggio al mio fianco, deve essere stata una notizia difficile non tornare dai vostri cari, ma rimanere nel Golfo di Aden.

[...]Avete scortato l’ultima nave mercantile del World Food Programme (WFP) e non mi avete deluso. Grazie per questo. Insieme, le navi della Task Force hanno consegnato ben oltre 1,3 milioni di tonnellate di aiuti alimentari e umanitari alla popolazione della Somalia e all’intera ragione.

[...]Quando lascerete l’EUNAVFOR TF 465 vi incoraggio a ricordare quanto segue: Noi siamo tutti – non importa se uno è un ammiraglio, comandante, soldato o marinaio, o in qualsiasi altra posizione all’interno del Task Force – siamo tutti di uguale importanza per la sicurezza e la libertà di migliaia di marinai in mare e anche per garantire la vita di milioni di persone in Somalia, i quali sono dipendenti dal WFP delle Nazioni Unite. Senza di voi e il vostro lavoro devoto e qualificato che state eseguendo 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, sarei stato impotente quanto un allenatore di una squadra di calcio senza giocatori.
Nei 2 mesi che Nave Euro è stata sotto il mio comando (23sima rotazione) ho apprezzato ogni singolo giorno passato con essa. L’equipaggio è molto dedito e ha dimostrato un alto livello di professionalità.

[...]Non si può fare tutto da soli, ma insieme possiamo realizzare grandi risultati. Insieme siamo forti! Vento in poppa e mare calmo. Grazie mille

Queste sono le parole che il force commander della Task Force 465, commodoro Renè Luyckx, ha pronunciato sul ponte di volo durante la sua visita a bordo della nave della Marina Militare. Ha riconosciuto la professionalità e la tenacia dimostrate dall’intero equipaggio - definito il “più esperto” dell’intero dispositivo – complimentandosi soprattutto per l’operato svolto.

Nei due giorni precedenti la visita del commodoro, in un briefing pomeridiano, il comandante di Nave Euro, il capitano di fregata Giuseppe M. Aletta, coordinato dal comandante in seconda, c.c Mauro Colizzi, dal P.I. s.t.v. Alessandro Boggio Tomasaz, dal capo aiutante di bordo luogotenente Giampiero Nigri, ha presentato e discusso la bozza di programma riguardante la visita del force commander a bordo della nave.
Nonostante le quotidiane attività addestrative e quelle operative riguardanti la focused operation Aether 11 – come un’attività ISR o un friendly approach - l’equipaggio ha lavorato per un giorno intero, senza sosta, e instancabilmente per rendere ancora più efficiente ed accogliente l’intera unità.

Alle ore 10.30, malgrado il caldo soffocante nel Golfo di Aden, l’AB 212 è partito dal ponte di volo di Nave Euro ed  ha raggiunto il ponte di volo dell’HNLMS Tromp (F803), l’unità di bandiera olandese su cui è imbarcato il force commander Luyckx.  Ed è proprio da questa nave che l’ammiraglio olandese, “dirige” e dispone lo schieramento delle unità navali e dei mezzi messi a disposizione da parte degli Stati membri, che partecipano alla missione in corso.

All’arrivo a bordo di Nave Euro, il comandante Aletta, in attesa in hangar, ha dato il benvenuto non solo al Force Commander Olandese, ma anche al suo staff. Tra questi un COS (Chief Of Staff), un ufficiale tedesco. Due ACOS N5 (ovvero un responsabile che pianifica le attività operative della missione, assegnate alle unità navali presenti nelle acque somale e del Golfo di Aden) tra cui un ufficiale italiano ed un ufficiale spagnolo. Ed infine un PAO (Pubblic Affair Officer), un ufficiale tedesco.

L’ intero gruppo ha visitato i locali del quadrato ufficiali, la plancia, la COC (Centrale Operativa di Combattimento, il “cuore operativo” della nave), la COP (Centrale Operativa di Piattaforma, dove si controllano i motori della nave), e l’infermeria. 

Nel frattempo sul ponte di volo, in attesa del discorso del force commander, come in assemblea generale, gli ufficiali e i sottufficiali si schierano alla sinistra (del comandante). Mentre di fronte i reparti specialistici tra cui i GOS, gli uomini della brigata marina San Marco, la componente aerea della Marina Militare (Sezelicot). I secondi capi, i sergenti e la truppa, alla destra (sempre del comandante). 

Essere sul ponte di volo di nave Euro, ad ascoltare un discorso breve ed intenso fatto con parole colme di affetto e dense di riconoscimento per il lavoro che il comandante Aletta ha svolto con il suo l’equipaggio, credo che ripaghi i sacrifici che ciascuno di loro ha affrontato in questi lunghi mesi lontani dai loro cari.

Quando il force commander ha rivolto un pensiero di cordoglio per le vittime del terremoto che ha colpito il nostro Paese, lo sguardo di molti ragazzi dell’equipaggio è stato rivolto alla nostra bandiera italiana. E chissà se quando lo hanno abbassato e voltandosi di nuovo verso il mare hanno pensato a Karen Blixen: “la cura per ogni cosa è l’acqua salata ovvero il sudore, le lacrime o il mare.”

Credo che il force commander abbia evidenziato due aspetti fondamentali. Le stesse prospettive – e spero di non sbagliare - che il comandante Aletta ha cercato di infondere al suo equipaggio: “che insieme si è più forti” e che solo “con un lavoro devoto e qualificato” si raggiungono grandi obiettivi. Si concludono, infatti, importanti missioni, proprio come l’operazione Atalanta. E l’equipaggio di Nave Euro ritengo si impegni ogni giorno, cercando di non deludere mai le aspettative del suo comandante. Ma soprattutto cerca di non perdere di vista mai, proprio l’obiettivo primario della Missione Atalanta.

Il commodoro ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le diverse marine riunite tutte sotto la stessa bandiera, quella della Comunità Europea. Unità navali che con i loro equipaggi “vivono” in un teatro operativo dove ogni sforzo è rivolto al problema della pirateria, alla sicurezza del commercio marittimo e della salvaguardia della vita umana in mare.

A fine discorso, sciolte le righe, tutti pronti per la foto finale di rito.

Composti, ordinati e sorridenti “in posa” per lo scatto finale. 

È già ora di pranzo. Il comandante si dirige con il commodoro ed i rispettivi staff verso il quadrato ufficiali.

Al termine del pranzo, il comandante Aletta ha parlato con il force commander Luyckx delle attività svolte in mare, dei compiti e dei risultati ottenuti da Nave Euro all’interno del dispositivo europeo. Ha avuto modo anche di mostrare al commodoro, il “kit del Pescatore”. 

Un pacco contenente biscotti, farmaci di prima necessità, carne in scatola, acqua ed altre provviste. Viene consegnato durante i friendly approach effettuati su pescherecci o sui “dhow” (tipiche imbarcazioni dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso), ai pescatori. Gli stessi, infatti, forniscono anche valide informazioni riguardanti eventuali organizzazioni di pirati che potrebbero essere presenti lungo le coste somale. Un modo per ringraziarli per la loro collaborazione. Un pacco che risulta utile, perchè spesso su queste imbarcazioni ci sono donne e bambini.

C’è massima collaborazione da parte dei pescatori somali o indiani che si incrociano nelle acque del Corno d’Africa. Capiscono quanto sia importante la presenza delle navi militari, perchè garantiscono un monitoraggio continuo ma soprattutto sorveglianza e sicurezza in mare. Anche se il compito più importante è proprio quello di “scortare” i mercantili del WFP per le popolazioni somale.

Il force commander si è complimentato ancora una volta con il comandante, per la lungimiranza e l’attenzione con cui con il suo equipaggio svolge le attività riguardanti la focused operation Aether 11.

Prima che il commodoro lasciasse l’unità, c’è stata la consegna del crest di nave Euro e non solo.

Il force commander ha affidato il suo ricordo su Nave Euro al “Diario di Bordo”. 

Le foto di rito hanno catturato sorrisi e strette di mano consapevoli e riconoscenti di un duro quanto impegnativo lavoro che è stato condotto da tutto l’equipaggio.

L’AB 212 è pronto sul ponte di volo. 

I piloti preparano il force commander e il suo staff ad indossare il giubbotto di soccorso gonfiabile e le cuffie.

Mentre l’ammiraglio Renè Luyckx sta per salutare il comandante Aletta, mi guarda nel momento in cui gli scatto delle foto. La mia camicia bianca non passa inosservata: “chi pondera a lungo prima di fare un passo, passerà la sua vita su una gamba sola.”  In fondo adesso posso dirlo, l’ho indossata apposta. Chiede al comandante chi fossi. Non so se in quel momento ero più emozionata o intimidita. Sono stata presentata dal comandante, che mi ha fatto da interprete. Mentre stringevo la mano al commodoro ho capito davvero quanto essere lì fosse importante e, ancor di più, quando mi ha chiesto come procedeva la mia esperienza a bordo della nave. 

Ho risposto “flebilmente” in un inglese imperfetto: “this is a unique experience ”. Mi ha sorriso. Ho solo ringraziato mentre il comandante Aletta ha continuato a tradurre le sue parole per poi potermi congedare da loro.

Ho continuato a fotografare, soddisfatta, la partenza dell’AB 212. 

Questa è solo una delle prime giornate, piena di emozioni, vissute a bordo di Nave Euro. Mi aspettano giorni densi di attività da raccontare durante la “mia” missione Atalanta.

(continua)

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(foto dell'autore)