Negli ultimi giorni ha fatto scalpore la notizia che sui Treni regionali del Lazio sono stati lanciati annunci ai pendolari con i quali si invitavano i viaggiatori in divisa a cedere il posto, in caso di affollamento del treno, ai viaggiatori di serie “A”, cioè a tutti gli altri pendolari.
Se i militari avessero avuto gli organi sindacali, come tutti i lavoratori, l’evento sarebbe stato motivo di sciopero in quanto, quegli annunci, hanno fortemente leso la dignità dei viaggiatori in uniforme.
Ci si aspettava una reazione dello Stato Maggiore che, purtroppo, c’è stata.
Diciamo “purtroppo” perché con una laconica lettera, i Vertici Militari hanno comunicato di avere avuto notizia di questi annunci, di avere contattato per le vie brevi le Ferrovie dello Stato e di avere riscontrato comportamenti non sempre esemplari da parte dei militari. La lettera si chiude con un altrettanto laconico invito ai soldati di rispettare le norme di principio dello “Status di militare”.
Domanda. Quindi?
La problematica andava forse vista in questi termini?!
I militari usufruiscono di una convenzione tra lo Stato Maggiore e la Regione Lazio che offre l’opportunità ai militari stessi di viaggiare gratis sui treni a condizione che i militari vestano l’uniforme.
La Regione Lazio si accolla l’onere di versare una cifra forfettaria a FF.SS. per ogni militare che viaggia in divisa.
Quindi i militari non viaggiano gratis in quanto la Regione Lazio versa una cifra di rimborso alle ferrovie per ciascun posto occupato.
Quindi i militari hanno titolo a sedersi.
Quindi, perché le FF.SS. hanno lanciato quegli annunci lesivi della dignità dei militari? E l’invito fatto dallo Stato Maggiore all’indirizzo dei militari con la laconica lettera, in cosa consiste? Cioè, dovrebbero i militari cedere il posto a tutti i viaggiatori? Un militare dovrebbe cedere il posto anche ad un ragazzino? O ancor peggio ad un extracomunitario che viaggia senza biglietto?
Quale è l’invito dello Stato Maggiore? Non si è capito.
Sarebbe stato più opportuno invece prendere tra le mani la Convenzione o il protocollo di intesa sottoscritto fra FFSS – Regione Lazio e Forze Armate per capire quali sono i termini della convenzione.
Se nella convenzione è previsto che i militari viaggino in piedi allora, nessun dubbio, i militari dovevano saperlo.
Ma se la convenzione non prevede questo, allora perché le Ferrovie hanno “offeso” la categoria lanciando quegli squallidi annunci sui treni?
I militari non vanno osannati quando arrivano nelle zone terremotate o sommerse dalla neve per salvare vite umane. Non vanno rispettati solo quando c’è da spalare fango per inondazioni dei fiumi. Non vanno elogiati quando intervengono, con abnegazione, professionalità e silenzio in ogni occasione in cui le catastrofi mettono in ginocchio la nostra nazione.
I militari, vanno tutelati sempre…e non con lettere laconiche ed incomprensibili.
Ci aspetta una rettifica dei Vertici militari… nella speranza che possano dedicare qualche attimo di attenzione al problema… fra un ricevimento ed un autorità politica da incontrare.
Un pendolare militare
(foto: ministero della difesa)