Sospese le autorizzazioni per l’uso della divisa per il personale in congedo che vuole recarsi all’estero

(di Marco Pasquali)
27/05/17

Recentemente è giunta ad Assoarma una circolare (M_D SSMD REG2017 0033080 06-03-2017) la quale sospende per il corrente anno (leggi: per sempre) le autorizzazioni per l’uso della divisa al personale militare in congedo non in attività di servizio o missione, che vuole recarsi all’estero per significative manifestazioni di carattere militare. La normativa del Ministero della Difesa a cui si riferisce è la pubblicazione SMD-G-010, alla sezione VI, che regola le disposizioni sui militari in congedo e il regolamento sulle uniformi (1). L’art. 32 ne precisa l’ambito:

  • visite a Reparti militari in occasione di esercitazioni in territorio nazionale e all'estero;

  • gare sportive e incontri tra delegazioni multinazionali in territorio nazionale e all'estero;

  • gare sportive di rilievo a carattere militare e incontri tra delegazioni multinazionali in territorio nazionale ed estero;

  • nelle esercitazioni di protezione civile organizzate da Enti/Comandi militari e/o Pubbliche Amministrazioni;

  • in occasione di raduni nazionali o internazionali delle Associazioni d'Arma o Combattentistiche munite di riconoscimento.

In quel caso: “L'Associazione deve inviare, con congruo anticipo, direttamente al Comando/Ente Militare responsabile della manifestazione, l'elenco del personale partecipante indicandone il grado. Nel caso particolare di manifestazioni all'estero, qualora il militare in congedo sia invitato a parteciparvi è l'Autorità invitante abbia espresso il gradimento alla partecipazione in uniforme, lo Stato Maggiore della Difesa interesserà per il "nulla osta" la Rappresentanza Militare Italiana nel paese estero interessato.” Cioè gli addetti militari d’ambasciata.

Come si vede, il quadro normativo è chiaro. Ecco ora cosa dice la nuova circolare ai punti 3 e 4:

3 -"Il mutato quadro geo-politico che ha interessato la comunità internazionale suggerisce di valutare la limitazione dell’uso delle uniformi fuori dal territorio nazionale per i militari in congedo non in attività di servizio. Infatti, negli ultimi anni gli Addetti Militari hanno richiamato l’attenzione circa la necessità di attenersi ai divieti di indossare le uniformi fuori dall’attività di servizio che le autorità internazionali impongono anche ai propri militari."

4 - Per quanto precede, nelle more della completa revisione della Pubblicazione a riferimento, l’applicazione dell’articolo 32 della Pubblicazione SMD-G-010, relativamente all’uso dell’Uniforme all’estero per i militari in congedo non in attività di servizio, è sospesa per il corrente anno. (2)

Queste limitazioni sono state dunque sollecitate dagli addetti militari per motivi di sicurezza nel contesto della nuova situazione dettata dal terrorismo, anche se elementi di potenziale confusione erano presenti da tempo. Nessun terrorista si è finora mascherato da militare in congedo o si è addestrato all’UNUCI, mentre è’ vero che ormai i singoli militari sono diventati bersagli invece che deterrenti, da qui le limitazioni imposte in alcuni eserciti europei. Ma è anche vero che al di fuori di zone militarmente controllate la presenza di personale in divisa d’incerta identità può provocare confusione o malintesi. Nella realtà la partecipazione a manifestazioni di carattere militare si svolge esclusivamente in zone militari controllate, entro spazi delimitati e con orari definiti e chi contravviene alle regole è sanzionato dalla polizia militare. Ma il problema nasce proprio dallo status dei militari in congedo italiani: esistono associazioni di ex-combattenti e associazioni d’Arma riconosciute dal Ministero della Difesa, ma non esiste la Riserva, quindi giuridicamente i militari in congedo italiani sono membri di associazioni di diritto privato, le quali accolgono nei loro ranghi anche simpatizzanti che non hanno mai fatto il militare. Da qui le ambiguità, ora risolte dallo SME in modo drastico. Purtroppo, per le associazioni d’Arma non è sempre facile controllare l’aspetto formale e la disciplina dei loro iscritti, e lo dico perché ci sto dentro da anni. Ed è prevedibile che le limitazioni ora applicate per l’estero saranno presto estese anche al territorio nazionale, tanto più che l’UNUCI non è più un ente ausiliario dello Stato ma un’associazione di diritto privato come le altre associazioni d’Arma.

Nella successiva riunione di Assoarma, l’Associazione Nazionale del Fante ha fatto da un lato notare che eventuali malintesi nascono esclusivamente al di fuori degli spazi militarmente controllati entro i quali si svolgono le manifestazioni militari in questione, e che sospendere l'uso dell'uniforme per le manifestazioni all'estero significa precludere totalmente la partecipazione delle associazioni d'Arma e dei riservisti alle competizioni sportive militari internazionali, laddove i regolamenti prescrivono espressamente l'uso dell’uniforme di combattimento e del relativo equipaggiamento. Si è proposto quindi l’uso dell’uniforme c.d. sociale (abito civile , copricapo d’arma e distintivo di associazione) per le manifestazioni generali, permettendo l’uso della mimetica e del relativo equipaggiamento purché senza stellette (che identificano le FF.AA. italiane), né gradi o distintivi di reparto o specialità, e con un’omerale verde militare con stampato in modo ben visibile il simbolo dell’associazione di appartenenza. Soluzione forse umiliante per qualcuno, ma l’unica negoziabile.

  

NOTE:

(1) : http://www.difesa.it/SMD_/Staff/Reparti/V/RegolamentoUniformi/Pagine/Cap_II_Sezione_VI.aspx

(2) Per chiarezza riportiamo per esteso il testo della circolare:

Riferimento: Pubblicazione SMD-G-010 Edizione 2002

1. Pervengono, a questo Stato Maggiore, numerose richieste di autorizzazioni da parte di Associazioni d’Arma, formalmente riconosciute dal Ministero della Difesa, e da personale militare in congedo non in attività di servizio, tese ad ottenere l’autorizzazione all’uso dell’uniforme fuori dal territorio nazionale.

2. L’autorità in grado di valutare l’opportunità di autorizzare l’uso dell’uniforme all’estero fu individuata, a suo tempo, nei Rappresentanti militari in loco che fanno capo al II Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, in virtù della percezione di sicurezza, della condizione favorevole rilevata sul territorio di competenza e del gradimento dello Stato estero che ospita personale straniero in uniforme.

3. Il mutato quadro geo-politico che ha interessato la comunità internazionale suggerisce di valutare la limitazione dell’uso delle uniformi fuori dal territorio nazionale per i militari in congedo non in attività di servizio. Infatti, negli ultimi anni gli Addetti Militari hanno richiamato l’attenzione circa la necessità di attenersi ai divieti di indossare le uniformi fuori dall’attività di servizio che le autorità internazionali impongono anche ai propri militari.

4. Per quanto precede, nelle more della completa revisione della Pubblicazione a riferimento, l’applicazione dell’articolo 32 della Pubblicazione SMD-G-010, relativamente all’uso dell’Uniforme all’estero per i militari in congedo non in attività di servizio, è sospesa per il corrente anno.

d’ordine

IL CAPO REPARTO

(Gen. D. CC Adelmo LUSI)