Il monumentale Palazzo, attuale sede istituzionale dell’Aeronautica Militare, fu voluto dall’allora ministro della Regia Aeronautica (1926-1933) Italo Balbo il quale, per la progettazione, si rivolse ad un architetto di soli 28 anni, Roberto Marino; i lavori furono ultimati in due anni ed il palazzo è ritenuto il primo in Italia ad essere costruito interamente in cemento armato.
L'edificio è disegnato con linee larghe e sicure a sottolineare, nell'intento dell'epoca, le caratteristiche di una Roma moderna. L’interno fu concepito con criteri nuovi: grandi sale (in luogo del vecchio sistema cellulare) nelle quali si allineano i tavoli dei funzionari; i tramezzi che dividono le sale dai corridoi sono in gran parte di vetro trasparente; l’edificio, vastissimo, copre una superficie di circa 8000 metri quadri.
Semplicità ed eleganza sono riscontrabili anche negli elementi decorativi, non evidenti ma significativi, quali le maniglie che stilizzano un profilo alare o il motivo del “bastone di Comando”, allora segno distintivo degli ufficiali piloti, riproposto come abbellimento, elegante e affatto invasivo, delle ringhiere metalliche dello Scalone d’Onore, delle porte a vetri delle Sale degli Eroi e delle Nuvole, addirittura riportato nelle imponenti coperture dei caloriferi installati presso le Sale d’Onore.
La Sala Italia, la Sala Europa e la Sala delle Cartine sono sapientemente istoriate con pitture murali di carattere geografico, astronomico e storico. L’ultima delle tre sale citate, in particolare, rappresenta le due crociere atlantiche guidate dallo stesso Balbo nel 1930 e nel 1933, rispettivamente in Brasile e negli Stati Uniti. Le tre sale costituivano le tre anticamere di accesso alla piccola stanza di Italo Balbo – sulla cui parete era posta la scritta “Oltre il destino”, quasi a voler accentuare l’importanza della visita al ministro, caricandoli d’aspettativa, per i capi di stato invitati a Palazzo.
La funzionalità del Palazzo era inoltre posta in risalto dagli ascensori a ciclo continuo, “ascensore a paternoster” (esso consiste in due colonne attigue e parallele di cabine - atte ad ospitare due persone - sovrapposte e in lento movimento continuo, una in salita, l'altra in discesa; ad ogni piano servito, due varchi - uno per direzione di marcia - permettono agli utenti di salire o scendere "al volo" sulla o dalla cabina) e dal sistema di “posta pneumatica”, che consentiva in modo innovativo e in un’epoca in cui le e-mail erano una realtà lontanissima nel futuro, la comunicazione immediata tra le varie stanze.
L’iniziativa vuole sottolineare la sensibilità della forza armata nel perseguire il principio dell’educazione alla conoscenza e alla tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico della Nazione.Tale impegno si lega allo stesso codice genetico dell’Aeronautica Militare, fondato sulla coscienza condivisa di una storia comune di valori, tradizioni, sacrificio e attività al servizio della collettività.
Fonte: Comando Supporti Enti di Vertice - Roma - tenente Benedetto D'Angelis