Appello urgente: aggressione polizia locale Catania

(di Salvo Consoli)
05/09/17

Un gravissimo episodio di violenza contro un Pubblico Ufficiale è accaduto domenica sera al lungomare di Ognina a Catania, quando l’ispettore del reparto viabilità della Polizia Locale, Luigi Licari distaccato di guardia ad una zona ad accesso vietato, blocca il passaggio ad un ragazzo su uno scooter e fin qui tutto sembra andare per le regole. Il bello viene a distanza di poco tempo quando lo stesso ragazzo ritorna sul posto accompagnato da un gruppo di coetanei per aggredire l’ispettore, probabilmente colpendolo alla testa con un casco e procurandogli un trauma cranico. Il sottufficiale è ricoverato in prognosi riservata al vicino ospedale Cannizzaro al reparto di rianimazione.

Sul grave episodio la Procura Catanese ha aperto un'inchiesta e le indagini sono condotte dalla squadra mobile della Questura, mentre il sindaco Bianco ha espresso il suo impegno a contribuire alle indagini anche da parte della Polizia locale annunciando che l’ispettore Licari è stato operato nella notte con un intervento neurochirurgico per una emorragia celebrale ed ora è in coma farmacologico, mentre si augura che i responsabili vengono catturati al più presto e puniti severamente.

Ieri assemblea dei colleghi dell’ispettore che rilanciano l’appello per una riforma urgente: siamo senza mezzi di lavoro idonei a difenderci

L'ispettore capo della polizia locale di Catania Fabrizio Alì fa riferimento ai numeri dell’organico del Corpo, mentre nel 1990 erano circa 950 unità, oggi sono ridotti a solo 320 unità con una rilevante percentuale di personale in età che si aggira sui sessant’anni, per altro priva di strumenti di lavoro come i bastoni distanziatori, spray urticanti, guanti anti taglio, pettorine di protezione. Inoltre l’ispettore lamenta che gli apparenti alla polizia locale assumono una figura anacronistica perché sono considerati alla stregua di dipendenti comunali senza prerogative che li collocano all’interno del comparto sicurezza in attesa di una riforma che ancora non è decollata. Intanto la città di Catania manifesta dei sintomi di intolleranza e violenza davanti all’ordine pubblico ed urge dare una risposta pesante, procedendo magari alla predisposizione di pattuglie miste di Polizia locale con la Polizia di Stato e anche con le pattuglie di Strade sicure dell’Esercito Italiano sia per tutelare la sicurezza pubblica che per assicurare condizioni di lavoro adeguate agli operatori di polizia. In questi casi infatti chiedere il ricorso di militari delle Forze Armate dovrebbe essere una ipotesi da non scartare. Il fatto accaduto va infatti letto come un sintomo di intolleranza all’ordine e alla sicurezza urbana che per la città metropolitana di Catania e per tutta l’area etnea è una costate dove alcuni facinorosi e delinquenti di basso livello imperversano per le strade incuranti di regole e di educazione, per altro cercando occasione di sfida e di provocazione contro cittadini e anche contro le forze dell’ordine, come ad esempio in veste di pirati della strada che scorrazzano su auto irrispettose del codice della strada o centauri su motocicli privi di casco e di ogni buon senso, pronti a minacciare e aggredire.

La società civile e le istituzioni devono reagire con grinta e passione per eradicare pesantemente ogni fenomeno di intolleranza e di teppismo da parte di individui violenti contro l’ordine costituito. Ogni atto di violenza e di disprezzo conto uomini e donne in uniforme è un atto contro lo Stato che deve essere punito esemplarmente e severamente. Per altro Catania è la città che ha ricordato quest’anno a dieci anni dalla tragedia, l’aggressione violenta all’Ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti per mano di un giovane balordo durante il maledetto incontro di calcio Catania-Palermo del 2 Febbraio 2007, poliziotto che pago’ con il sacrificio della vita, lasciando una famiglia e una città nello sconforto, per cui sono noti gli ambienti caldi di provenienza di taluni comportamenti e subculture che andrebbero sanati definitivamente in via preventiva e in via repressiva

È giunto il momento di unire le forze e dare risposte pesanti a questa marmaglia di strada per riportare la serenità nelle nostre città che è rimane una condizione di civiltà e di serenità irrinunciabili. Questo episodio non passi inosservato e dia invece luogo ad una riforma che se da un lato dona sicurezza a tutti gli operatori di polizia e in particolare a quelli della polizia locale, dall’altro valuti gli aspetti Costituzionali che prevedono anche il buon andamento dell’amministrazione della sicurezza nelle zone più a rischio di questo Paese, considerando tutti gli aspetti.

APPELLO AI TESTIMONI DELL’AGGRESSIONE ALL’ISPETTORE DELLA POLIZIA LOCALE DI CATANIA IL 3 SETTEMBRE AL LUNGOMARE OGNINA DI CATANIA

L’appello che lanciamo è che chiunque abbia visto l’andamento dei fatti, chiunque abbia notizie o filmati sui responsabili di questa barbaria, faccia pervenire queste informazioni alla Polizia Locale di Catania o alla Polizia di Stato o alle altre forze dell’ordine senza ripensamenti, sapendo che anche questo è un atto eroico che riscatta il vero volto di questa città.

Polizia locale Catania:  Piazza Spedini Vincenzo, 5/a, 95123 Catania CT -Telefono: 095 531333

POSTA ELETTRONICA: info.poliziamunicipale@comune.catania.it

Polizia di Stato Catania : Piazza Santa Nicolella, 8, 95124 Catania CT Telefono: 095 736 7111

POSTA ELETTRONICA: gab.quest.ct@pecps.poliziadistato.it