La NATO ha un futuro e - se sì - quale, in un’epoca in cui gli interessi geostrategici degli USA sono principalmente rivolti alla regione Asia-Pacifico? In caso di crisi in Europa orientale o Vicino oriente, uno Stato membro eventualmente coinvolto potrebbe davvero veder scattare il Casus Foederis previsto dall’articolo 5? La lealtà di due membri (Turchia e Italia) è messa in dubbio da alcuni osservatori: è davvero così? Infine, chi è oggi… il nemico, vero e/o immaginario? Quante domande avevamo posto al lettore! Prima di dare la parola a voi - e lasciarvi leggere degli articoli quanto mai di ottimo livello e interessanti - lasciate che verghi un paragrafo personale.
Quasi ventitré anni fa, giovane studente di Scienze politiche, sentii il quanto mai rimpianto docente di Storia delle relazioni internazionali, prof. Pietro Pastorelli, ricordare un episodio della fine degli anni Quaranta, quando all’Italia fu offerto di aderire al Patto atlantico e i famosi “professorini” di dossettiana memoria si opposero, “per amore della pace”, ritenendo che l’Italia avrebbe meglio tutelato la propria sovranità e sicurezza restando neutrale tra i due blocchi contrapposti, al massimo, costituendo una… alleanza dei Neutrali europei, insieme a Svezia, Austria e Svizzera, restando comunque senza forze offensive”. Alla domanda: “Nel caso in cui i sovietici trovassero agevole violare l’Italia per raggiungere obiettivi strategici, come fecero i Tedeschi nel 1914 e nel 1940, che cosa faremmo?” La risposta di quelle anime belle – beata ignoranza! – fu che gli altri neutrali ci avrebbero difeso…
Ora, a chi nutre dubbi sull’alleanza con gli Americani - sì, la NATO questo è: un modo per obbligare gli USA a entrare in guerra con e per gli Europei - pongo la stessa domanda: “Se non gli Americani, chi ci difende?” Vi fidereste dei Russi al punto di lasciar loro installare una base in Sicilia, come già gli Ucraini permisero loro a Sebastopoli? Pensate che i Tedeschi, grassi e pigri, si alzerebbero per difendere l’Europa? Ritenente i Francesi capaci di “far sistema” e sostituire la NATO con qualcosa di altrettanto efficiente? Se sì, beati voi…
LA RES PUBLICA OCCIDENTIS
Samuele parte da un paragone interessante. Tuttavia, ci permettiamo di far notare che il Sacro romano impero era già poco più di una formalità, anche a causa dell’emergere della Prussia, quando nel 1804 Napoleone impose a Francesco IV di deporre la corona e lo scettro discendenti da quelli di Carlo Magno.
Vi ricordate del Sacro romano impero? Fu un agglomerato di trecento piccolissimi stati, situati in centro Europa. Con la pace di Vestfalia del 1648 a questi stati fu concesso di avere una propria sovranità, la possibilità di stringere alleanze indipendenti, avendo una propria amministrazione e un proprio esercito a patto che non facessero danni all’impero. Questi piccoli stati se presi singolarmente non fornivano una grande potenza militare, ma agglomerati tutti in una unica difesa potevano tenere testa a Francia o Impero Ottomano. Così abbiamo fatto nel 1949 per difenderci dal blocco sovietico creando prima il Patto atlantico e poi la NATO.
Con il crollo del blocco sovietico e la specializzazione degli armanti, la NATO e diventata una alleanza matura e professionale. Del resto, se pur molti lo negheranno, le dobbiamo la trasformazione del nostro esercito in maturi professionisti.
Ma perché la NATO deve esistere ancora? Per difendersi da tutti quelli che la minacciano. Compresi gli stessi membri della NATO. Come succedeva nel Sacro romano impero. Se un piccolo stato cercava di espandersi al di sopra degli altri stati, perdeva il proprio feudo. Un esempio più vicino a noi e la negazione degli stati uniti nel creare una alleanza militare europea che potrebbe miniare le forze della NATO in sé.Ricordiamoci che la NATO è una alleanza e che potrebbe essere estesa a paesi extra europei come e già successo. E come forse potrebbe accadere per Asia-Pacifico. Anche palesemente per aumentare il mercato delle armi.
Concludendo la NATO e utile solo se unità, ed essa può cadere solo per disordini interni come successe per il Sacro romano impero.
SENZA NEMICI DOVE VADO?
Sergio, lettore semper fidelis, ci offre una delle sue analisi migliori: l’assenza di un inimicus rende più labili i rapporti tra i soci.
La Nato è sorta contro un Grande Cattivo (N.d.R., l’Unione sovietica), e grazie a questo è cresciuta e prosperata come l’eroe buono dei fumetti. Venendo a mancare il Cattivo di sempre, lo scopo dell’organizzazione vacilla. Individuare in generici terroristi un nuovo nemico è stato un palliativo, così come rispolverare il nemico russo, ma la realtà, secondo me, è che mancano basi evidenti per far reggere il tutto. Gli scenari bipolari da Guerra Fredda e lo scacchiere bianco/nero del Noi e Loro, è un appannaggio del passato. Dagli scacchi siamo finiti ad una dama cinese a più giocatori e neppure tanto chiari. Non si vince più mangiando, ma saltellando da una parte all’altra. Questo vanifica in partenza l’articolo 5, già di suo nebuloso e di difficile applicazione in situazioni più trasparenti. Figuriamoci ora.
La Nato non ha saputo adattarsi ai tempi. I Paesi europei sono sempre più slegati; la Francia per prima gioca una partita militare individuale forte di un’assenza tedesca, un minimo storico inglese e vari gradi di nullità o di scarso spessore degli altri, Italia in primis. La Turchia, altro colosso Nato, si sa che gioco stia giocando? Detto questo e senza girarci attorno, non ha più senso una Nato così come la conosciamo. Una Nato dove persino gli Usa non si ritrovano più. E pensare che nuovi nemici ci sarebbero, ma sono scaltri e non affrontabili alla “vecchia maniera” e soprattutto non sono trincerati dietro una cortina di ferro, ma perfettamente integrati nel tessuto sociale ed economico di ogni paese Nato. Siamo in guerra, solo che non sappiamo d’esserlo o ci fa comodo ignorarlo. Provocare la Russia nella speranza che si tiri dietro la Cina, non sta ancora sortendo grandi risultati, quindi o la Nato va in ambiente cyber per ridisegnare lo scacchiare ed evidenziare le reali minacce, o chiuda bottega e si tenga i risicati fondi per altro.
IL SONNO DELL’AMERICA GENERA MOSTRI…
Il lettore Cesare ritiene che l’allontanamento degli USA prima o poi li costringerà a tornare sui loro passi…
Ore 11 antimeridiane, New York anno 2030. Il presidente della UE, seguito da una costellazione di rappresentanti civili e militari delle varie nazioni del Vecchio continente, sfila tra il “revolver dalla canna annodata” di Carl Fredrik Reuterswärd e la “sfera con sfera” di Pomodoro, per recarsi nella “sala grande” del Palazzo di vetro, dove incontrerà il presidente degli Stati Uniti per appore le firme sui documenti finali ,che sanciranno i termini dell'alleanza nata dalle ceneri della ormai superata NATOTAN, non più in grado di soddisfare le problematiche di un multipolarismo globale dove la gestione di conflitti e tensioni regionali ha messo difronte a un bivio le inconcludenti democrazie europee. Il non facile percorso che ci ha portati a questa svolta lo si deve a quello che più temevamo: il disinteresse degli USA. La crisi nord africana ha allineato gli interessi europei; mentre i nostri ingombranti alleati erano occupati a far sentire il loro peso ai competitor asiatici, l'unione degli sforzi delle “piccole” potenze regionali, ha mostrato a tutti ,in primis ai sui cittadini ,quanto sia vantaggioso accantonare gli egoismi nazionali, abbracciare una visione più ampia e poter così gravare sullo scacchiere internazionale in maniera decisiva.
I buoni rapporti con gli USA, nonostante l'opposizione di questi alla fusione militare e politica del Vecchio continente, ci ha portato ad esserne i principali e più importanti alleati e ,benché la leadership militare rimanga nelle loro mani, la nostra influenza sul resto delle potenze mondiali (India, Cina, Russia) ci permette di poter essere considerati un interlocutore di parigrado.........
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6:30 Lunedì mattina 2019 Sveglia!!Il profumo della moka entra nella camera, alla radio riecheggiano le dichiarazioni di ieri : Salvini & C. blaterano di flat tax ,Mussolini, reddito di cittadinanza, Libia, in un minestrone da voltastomaco senza fine, basta sognare, si và a lavorare che è meglio.
A.A.A. CERCASI NEMICI
Il lettore Cristian ci scrive che la NATO non ha una porta d’uscita e fa tutto solo per amore del denaro: eppure, la Francia in passato ha fatto quel che le pareva… E oggi la Turchia si permette di tutto. Non tutti gli armamenti, poi, sono made in USA…
Una alleanza creata per contrastare il comunismo e il trattato della Varsavia ora che non ce né uno né l’altro se inventano una al giorno: Russia, Cina, Corea (N.d.R. del Nord, crediamo intenda dire) e Iran sarebbero pericolosi per le nostre società occidentali
La verità e che l'industria americana di armamenti ha bisogno di soldi e i Paesi nato pagano il 2% (N.d.R. del PIL, crediamo intenda il lettore Cristian) chi di più chi di meno: tutti questi soldi vengono incassati degli americani visto che al 90% le armi nato sono fabbricate in USA o sotto licenza per essere allo standard NATO
Noi europei non abbiamo nemici né in Europa né fuori dall’Europa ma li cerchiamo per comprare armi che non servono a niente perché nessun paese europeo - Russia compresa - non vuole una guerra (N.d.R. ???).
Quindi una volta entrati nella NATO non se esce più (se qualcuno sa perché?) ma dobbiamo avere almeno la dignità di scegliere con chi facciamo affari economici.
SINE AMERICA NON POSSUMUS
Il lettore Michele ci descrive le difficoltà dell’Alleanza atlantica a trovare una propria ragion d’essere e una governance…
La NATO è in crisi, dopo aver visto nel lontan(issim)o 1991 la sconfitta del suo acerrimo nemico ora scopre che ne ha fin troppi… Gli Stati Uniti dopo aver tentato di renderla il gendarme dell'ONU faticano a trovare nuovi ruoli e si sono limitati a usarla, e considerarla, come una sussidiaria delle loro forze armate, con l'Europa colpevolmente incapace.
Si ha la netta impressione che molti dei suoi nemici siano annidati all'interno, e se i casi più eclatanti, in apparenza, possono essere la Turchia e l'Italia, in realtà il nuovo ordine multipolare permette un po' a tutti di ritagliarsi nuovi ruoli e cominciare a rosicchiare pezzetti di potere qua e là, mi sembra di vedere come i parenti che cominciano a portare via i quadri e i preziosi mentre la nonnina è a letto morente.
La nuova guerra fredda invece assomiglia a una di quelle liti dove i litiganti fanno la voce grossa ma nessuno in realtà è ansioso di menare le mani. Una guerra ora come ora non converrebbe a nessuno. Per quanto riguarda l'articolo 5 è sufficiente fare il minimo necessario e/o imporre ROE stringenti e voilà.. Afghanistan docet!!!
La forza della NATO è di essere una organizzazione politica-militare, quindi di fondere le due anime della guerra ma la sua debolezza è che gli USA vogliono mantenerne un pieno controllo disimpegnandosi dagli oneri. Quel che è peggio è che se molti vogliono il ruolo di “viceré” dall'altro nessuno vuole (come la Germania) o può (come la Francia) assumersi il fardello del comando...
In poche parole, la NATO assomiglia molto al Titanic un gigante altezzoso che va incontro al suo destino, con equipaggio e passeggeri troppo impegnati ad accaparrarsi una scialuppa per capire che occorre fare qualcosa per salvare la nave.
NEMICI E MISSIONI NON MANCANO!
Danilo ha le idee chiare sul presente e il futuro della NATO. E Mosca da sola basta e avanza a unire i partner. Ma la Turchia…
La NATO ha ancora un futuro per una serie di motivi: come hanno dimostrato i casi Afghanistan e Libia, lo scopo della NATO non è più solo quello originario di difendere l'area euro-atlantica, ma operare in quei teatri di conflitti a bassa intensità e dare una parvenza di legalità all'intervento militare che un'azione unilaterale non avrebbe, anche in assenza di un voto ONU.
Secondo, lo spettro dell'invasione russa presunta o tale, esiste ancora e fa buon gioco sia alla NATO stessa che ai paesi confinanti con la Russia (pensiamo al desiderio/possibilità per la Polonia di avere una base americana) o al recente dispiegamento di truppe americane nelle repubbliche baltiche.
In caso di crisi nell'Europa dell'Est è chiaro che la possibilità di attivazione dell'articolo 5 del trattato dipenderà dalla gravità dell'emergenza. Infatti, le poche volte in cui tale opzione si è verificata è accaduto in caso di attacco terroristico piuttosto che conflitti interstatali.
A questo proposito la lealtà di Turchia e Italia non può essere considerata in discussione. La Turchia infatti ha un peso specifico notevole all'interno dell'alleanza (il secondo esercito più numeroso dopo gli Stati Uniti) e dipende da questi per equipaggiamento ed Intelligence (sebbene la vicenda S-400 dimostri il contrario). L'Italia invece è un membro pieno del blocco occidentale e i suoi sistemi d'arma e le sue istituzioni sono troppo integrati e dipendenti con quelli della coalizione per una defezione.
Chi è dunque oggi il nemico? Lo è sicuramente la Russia in virtù della denuncia del CFE e degli sviluppi ucraini e dell'Inf da parte americana, che avevano permesso una certa distensione nei decenni precedenti, ma lo sono anche quelle situazioni asimmetriche come la pirateria o il terrorismo e chiunque minacci di mettere in pericolo la pace e la sicurezza (anche economica) dell'area euro-atlantica.
EURO E TURCHIA: CHI È IL NEMICO SECONDO WASHINGTON?
Breve e intenso come un mezzo bicchierino di whisky scozzese invecchiato: ecco il sapore dell’articolo del lettore Giorgio. Lascia un piacevole retrogusto di tempo ben speso nella lettura.
Durante la campagna elettorale delle primarie repubblicane, Trump disse che gli Stati Uniti avevano due chiari nemici, una la Cina e l'altra la moneta europea, l’euro. disse in chiaro quello che molti dei politici americani pensano senza dichiararlo pubblicamente, Il problema NATO è che molti dei suoi aderenti sono fruitori della moneta unica europea e questo porrà a Washington un problema non piccolo, stabilire se queste nazioni sono ancora da considerarsi alleate. Non sarei stupito se un domani un Presidente americano chiedesse a queste nazioni europee di scegliere tra l'appartenenza alla NATO oppure all'Euro. Il documento di Aquisgrana tra Francia e Germania sembra preludere proprio a questo.
Detto questo sul piano militare il problema per la NATO si chiama Turchia. Nessuno lo dice chiaramente ma molti temono un veto turco alla prossima iniziativa che vedesse la chiamata in causa della NATO. La cosa è sentita oltre oceano e a tal riguardo sta prendendo corpo una NATO ombra formata da USA, Regno Unito e alcuni paese ex Patto di Varsavia, Polonia in testa e tenuta assieme da patti bilaterali tra soci. Concludo, dove la possibile prova di forza per la NATO (Turchia permettendo) ?) Risposta: Ucraina o Moldavia. La prima per le note vicende, la seconda per quel problema silente chiamato Transnistria.
GLI USA: UN IMPERO VERO O SOLO IMMAGINARIO?
Antonio ci invia un articolo molto antiamericano che pubblichiamo per amore del libero pensiero e perché ben argomentato, pur non condividendolo. Piaccia o no, gli USA hanno VINTO la Guerra fredda e da che mondo e mondo nessun vincitore si è mai astenuto dal far bottino. Il fatto che abbiano lasciato crescere la Cina ( e gli altri BRICS) fino a questo punto, pone un dubbio sulle loro intenzioni di costituire un impero globale. Sarebbe bastato porre sotto sanzioni Pechino nel 1989 o porre ostacoli (per es. prezzo del petrolio a picco) alla Russia nei primi anni 2000 per rendere le due nazioni eternamente povere…
La NATO veniva sopportata durante il periodo dei due blocchi. Sopportata in quanto eravamo ben coscienti di essere dei servitori al servizio USA. Eravamo esattamente come gli eserciti dei satelliti dell’URSS nel patto di Varsavia, non cambiava nulla. Dopo la caduta del muro di Berlino, la geopolitica mondiale è cambiata. L’URSS non esiste più, anzi si è divisa in molti stati, il Patto di Varsavia si è sciolto, quindi perché la NATO ha continuato ad esistere? Dove si trovava e si trova il nemico dell’Europa, dell’Occidente?
La risposta mi sembra chiara: da nessuna parte, ovvero solo negli USA. Questi, potenti, hanno voluto continuare a mantenere l’Alleanza Atlantica solo per loro uso e consumo. Non solo, ma l’hanno allargata all’est, violando gli accordi fatti con Gorbaciov. I governi europei, da sempre legati in vari modi, anche non sempre completamente legali, agli USA, hanno accettato la volontà dell’ormai impero mondiale. Sì, gli USA si comportano, dalla fine della guerra fredda, come un impero mondiale e come tale difende i suoi confini, la sua economia, i suoi interessi. Come faceva Roma o Londra. Niente di trascendentale, ma noi siamo i coloni e questo dà fastidio.
Il nostro esercito, che per tutti gli anni della guerra fredda è stato chiuso nelle sue caserme sonnolente, ora improvvisamente è diventato guerriero. Abbiamo soldati ovunque, con spese da capogiro date le nostre endemiche ristrettezze di bilancio. La domanda più ovvia è: cosa ci stanno a fare? La risposta più ovvia è: gli ascari bianchi degli USA.
Ora abbiamo la Russia che si sta armando sempre di più e meglio, la Cina che è diventata una grande potenza, noi con una UE senza né capo né coda continuiamo a fare i servitori USA, accettando le sanzioni che mettono continuamente contro le loro “nazioni canaglia” , perdendo miliardi di euro e facendo risparmiare dollari, vite umane e la figura del cattivo aggressore agli USA, se mandassero solo i loro soldati. Invece mandano anche gli ascari della NATO per dimostrare la unità democratica del pensiero politico occidentale.
A questo punto non resta che dire: rimanere nella NATO è contro gli interessi nazionali. Noi siamo nel mediterraneo, abbiamo il problema delle coste africane a pochi Km. dalle nostre, con l’euro e l’EU la nostra economia è diventata catastrofica, dovremmo pensare a noi stessi più che agli interessi USA. Io riprenderei la famosa frase di Salandra, occorre avere un po’ più di “sacro egoismo”.
QUANDO SEI POVERO E HAI UNA SUOCERA RICCA E INVADENTE…
Il nostro lettore avvocato B. ci propone un’analisi molto critica sul fatto che l’appartenenza alla NATO sia un nostro interesse nazionale. La domanda che segue è: come si fa da soli?
Argomento interessante e delicato. Il nocciolo della questione sta nella analisi della attuale portata dell'Alleanza ad oggi. È indiscutibile che tale alleanza sin dalla sua nascita non ha avuto un ruolo esclusivamente militare ma anche e, forse, soprattutto, politico: partendo dal Piano Marshall fino ad arrivare alla fondazione dell'Alleanza e poi alla nascita della CEE, l'insieme di questi accordi sono strettamente ed indissolubilmente legati.
Essi hanno condotto l'Italia nell'orbita Americana e - è indiscutibile - hanno favorito fino al alla fine del secolo scorso, la trasformazione del nostro paese che ha migliorato le condizioni di vita della sua popolazione: sarebbe un'analisi molto complessa ma la combinazione di fattori interni ed esterni tra cui la Nato, hanno favorito lo sviluppo Italiano e le maggiori conquiste politiche economiche e sociali.
Purtroppo, dalla fine della Guerra fredda, la capacità attrattiva, la spinta propulsiva della visione Americanocentrica è rallentata e, ad oggi, è almeno in parte in rotta di collisione con gli interessi Europei e in particolare Italiani. Lucio Caracciolo su Limes partendo da un’analisi simile alla mia conclude tuttavia che L'Italia e L'Europa o sono Americane o non sono.
Non condivido. Un'alleanza non può prevedere sudditi ma appunto alleati e, la visione Europea e Italiana deve necessariamente avere una sintesi che, in alcuni casi, possa criticare scelte e visioni errate dell'alleato. Se non è così, allora il problema è serio perché vuol dire che la nostra sovranità e la sovranità europea, non esistono. E, aggiungo, che senza una visione sovrana, rischiamo di di passare da un padrone ad un altro.
Vedete, come non sono disposto a credere che il referendum della Crimea sia un esempio autentico di sovranità neppure sono disposto a credere che i fatti di Maidan siano una rivolta popolare autentica: tutti abbiamo letto il Commento di Victoria Nuland: "Si fotta l'UE". Ebbene mentre l'UE trattava e concludeva una mediazione, gli USA andavano per la loro strada e, questo, non è un comportamento degno di una alleanza. Ed allora, personalmente, ritengo si debba recuperare una visione autonoma e sovrana capace di far pesare gli interessi Europei e, almeno, quelli Italiani, in seno all'alleanza perchè la direzione che la Nato ha preso non corrisponde all'interesse nazionale e, questo, a prescindere dall'Amministrazione che governa gli USA.
La domanda quindi è: ci sono le forze e le capacità per elaborare, sintetizzare e far pesare una visione Europea o, almeno, Italiana?
Foto: NATO