Molte volte descrivendo un veicolo, o meglio, una piattaforma veicolare militare, abbiamo fatto riferimento a una specifica omologazione STANAG, un dato imprescindibile che rievoca molti ricordi comuni a molti appassionati. Il nome Stan-Ag o Stanag, è la sigla NATO di Standardization Agreement a cui seguono generalmente quattro numeri identificativi per argomento e particolare trattato.
I codici Stan-Ag rappresentano in realtà un accordo o più semplicemente un linguaggio internazionale comune tra i Paesi NATO circa le direttive e caratteristiche costruttive dei mezzi o, sull’adozione di equipaggiamenti, munizioni, materiali o procedure operative, logistiche ed amministrative uguali o similari, risultando intrinseco in qualsiasi attività di Forza Armata. Un vastissimo argomento ben superiore ai 1200 accordi Stan-Ag dove compatibilità, interoperabilità, intercambiabilità e uniformità sono i punti cardinali.
Gli identificativi
Ho parlato di ricordi, infatti era consuetudine indicare erroneamente come Stan-Ag (che sono norme) il codice alfanumerico utilizzato nel corso degli anni per identificare i mezzi di Esercito e Carabinieri. C’è anche da dire che i codici Stan-Ag sono cambiati più volte nel corso degli anni con regole poco chiare e parecchia confusione, ma posso garantirvi che sui social c’è chi riesce a risalire a un reparto d’appartenenza osservando una vecchia e sbiadita foto in bianco e nero.
Dal 1956, per i veicoli militari italiani (carri armati, elicotteri compresi) era previsto l’identificativo anteriore a sinistra del tricolore, la classe militare del veicolo carico - disco giallo con numero -, piuttosto che lo stemma dell’unità, oppure il numero del corpo d'armata.
Nel ‘97 con il riassetto delle unità maggiori dell’esercito, i comandi di corpo d’armata vennero aboliti e lo SME non presentò un aggiornamento sugli Stan-Ag, avvenuto invece nel ‘75 e ‘86. I comandanti di reparto agirono in autonomia sino all’anno 2000, quando gli identificativi “Stan-Ag” furono aboliti portando con sè i ricordi di tanti soldati di leva e comandanti.
Sull’argomento vi riporto una confidenza di un luogotenente da diversi anni in congedo, il quale ricostruisce la storia degli Stan-Ag un po' differentemente: “Esisteva uno STANAG (di cui mi sfugge ora il numero) che regolava le identificazioni da riportare sugli automezzi. La NATO decise di abolire gli identificativi dagli automezzi molti anni prima degli anni '90 per non consentire una immediata e facile individuazione degli stessi, richiedendo l'esposizione della sola bandiera nazionale. L'esercito italiano rimase inadempiente per alcuni anni fin quando i suoi reparti furono inviati nei Balcani per l'impiego in quel Teatro Operativo. Fu questo il motivo della rimozione degli identificativi di Arma e reparto (che tu chiami STANAG) e non quello della ristrutturazione”.
L’ufficio
Seppur i tempi di recepimento delle direttive comuni Stan-Ag nei vari paesi non siano immediati, il NATO Standardisation Office (NSO) è il luogo dove si amministrano le omologazioni condotte dal comitato di standardizzazione (CS) in seduta comune con la delegazione militare dell’Alleanza Atlantica. È anche la sede del NATOterm, la banca dati costantemente aggiornata per le terminologie militari non classificate, redatta in sole due lingue, inglese e francese.
La storia della NATO
Con la firma del Patto Atlantico avvenuta il 4 Aprile 1949 a Washington, diviene necessario iniziare ad adoperare un linguaggio comune tra i membri dell’alleanza riguardo lo sviluppo coordinato di politiche, procedure ed equipaggiamenti.
L’accordo prende il nome di NATO, North Atlantic Treaty Organization ossia Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord: una struttura realizzata per contrapporsi alla potenziale minaccia dell'ex Unione Sovietica e finora mai sciolta. Il suo scopo è disporre di accordi condivisi per aumentare l’efficienza bellica rafforzando anche la sensazione di solidarietà tra alleati; quindi non solo unificazione ma strategie difensive comuni.
Nel gennaio 1951 a Londra, al 13 di Belgrave Square, viene istituito il primo Military Office for Standardisation (MOS) per la gestione operativa e amministrativa della standardizzazione. Dall’Inghilterra, la NATO trasloca a Parigi nel 1952 poi, nell’attuale Headquarter di Bruxelles il 16 ottobre 1967.
Dal 2001 all’Agenzia di standardizzazione della NATO sono attribuite maggiori responsabilità che si confermano tutt’oggi, mostrandosi in continua metamorfosi in relazione al quadro politico internazionale.
La NATO conta 31 paesi: si è aggiunta oggi la Finlandia.
La garanzia AQAP 2110
Un altro termine che compare quando si considerano i materiali e i mezzi militari, è l’Allied Quality Assurance Publications 2110 associato all’acronimo Stan-Ag e relativi numeri, il quale rappresenta le linee guida di una garanzia sulla correttezza dell’uniformazione NATO. Si tratta in effetti di una sorta di garanzia sulle procedure di standardizzazione per evitare alla Difesa di incorrere, nel caso dei mezzi, in malaugurate “bidonate”.
L’AQAP 2110 è inoltre un requisito importante quando si vuole partecipare a gare per contratti NATO o nei MOD.
Foto: web / NATO