Artificieri e palombari: rimossi 130 ordigni dal Lago di Garda

(di Stato Maggiore Difesa)
05/03/19

È durato circa dieci giorni l’intervento effettuato dai palombari del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin) e dagli artificieri del 8° reggimento genio guastatori paracadutisti di Legnago della brigata Folgore dell’Esercito Italiano nelle acque del lago di Garda. Una delicata operazione che ha consentito la rimozione subacquea e successiva distruzione in cava di 130 ordigni esplosivi rivenuti, intorno all’isola del Trimelone.

Su richiesta del comune di Brenzone, la prefettura di Verona ha disposto e coordinato un intervento di bonifica d’urgenza durante il quale i palombari della Marina - distaccati presso il Nucleo SDAI di Ancona (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) - si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento delle anomalie ferro magnetiche, segnalate da una ditta specializzata in tale settore. Le immersioni pianificate e condotte intorno all’isola hanno permesso di bonificare la fascia di fondale compresa tra i 40 e 50 metri di profondità, grazie al supporto degli assetti iperbarici in dotazione al Gruppo Operativo Subaquei (GOS), come la camera di decompressione carrellabile in dotazione a tutti i Nuclei SDAI.

Tra i 130 ordigni esplosivi rimossi dagli artificieri della Marina si contano, tra l’altro, 14 bombe da fucile, 8 bombe a mano, 48 proiettili di medio calibro, 8 di grosso calibro e 2 fusti di balestite. Tutto il materiale è stato consegnato agli artificieri del 8° reggimento genio guastatori paracadutisti di Legnago della brigata Folgore dell’Esercito Italiano che provvederà alla loro distruzione in cava.

Gli specialisti dell’Esercito costituiscono i nuclei EOD (Explosive Ordnance Disposal, cioè bonifica ordigni esplosivi) e hanno la competenza per questo tipo di interventi in ambito nazionale, oltre a vantare una lunga esperienza nelle missioni operative svolte all'estero in Kosovo, Libano e Afghanistan. Tale esperienza all’estero, unitamente al costante addestramento, conferisce agli specialisti dell’Esercito la connotazione "dual-use", ovvero la capacità di intervenire, a supporto della comunità nazionale, su tutto il territorio italiano.

Nel corso del 2018 artificieri dell’Esercito e i palombari della Marina Militare hanno recuperato e neutralizzato quasi 50mila residuati bellici, risalenti alla prima ed alla seconda guerra mondiale.