Venerdì scorso, presso il NATO Defense College si è tenuto il convegno "What kind of NATO do we need in a post-Covid World?" per valutare le conseguenze strategiche del COVID-19 per l'Alleanza.
“Una simile crisi e il suo esito sono stati oggetto di molte discussioni e riflessioni, e le implicazioni hanno ampie conseguenze. Si è aggiunto a vincoli già evidenti nel processo di trasformazione della NATO” - ha esordito il comandante del NDC, luogotenente generale Olivier Rittimann, che durante la prima metà del 2020 è stato in prima linea come VCOS presso il quartier generale di SHAPE alla guida della task force COVID-19 della NATO.
Sono intervenuti – fisicamente o virtualmente – il dottor Thierry Tardy, direttore della ricerca presso l'NDC, il dottor Thomas Mahnken, presidente e amministratore delegato del Center for Strategic and Budgetary Assessments, il dottor Mark Webber, professore di politica internazionale all'Università di Birmingham.
L'evento è stato trasmesso in streaming, senza la trasmissione di sessioni di domande e risposte che si sono svolte sotto la regola di Chatham House.
Il relatore principale è stato il vice segretario generale della NATO, Mircea Geoană che in collegamento da Bruxelles ha detto ringraziato i partecipanti e le rispettive nazioni. “Il College gode di una reputazione stellare, sia agli occhi della NATO che del mondo in generale. Molti dei leader militari e politici dell'Alleanza sono stati istruiti e formati presso l'NDC”.
Di questa consapevolezza non sembra godere l’Italia, osserviamo tuttavia noi.
Immagini: NATO Defense College