Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta appresa la notizia della scomparsa dell'ammiraglio Mario Porta, già capo di Stato Maggiore della Difesa, esprime ai familiari dell'alto ufficiale "profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza a nome personale e di tutto il Dicastero". Cordoglio e vicinanza sono stati espressi anche dal capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano.
L'ammiraglio Porta, durante il suo prestigioso percorso professionale, ricoprì importanti incarichi, sia in Italia che all'estero. Istruttore di guerra elettronica, dopo aver espletato i previsti periodi di comando su varie unità navali e alcuni incarichi di staff, venne nominato addetto navale presso l'ambasciata d'Italia negli Stati Uniti. Al suo rientro in Italia, ottenne il comando dell'incrociatore 'Vittorio Veneto', al termine del quale fu destinato ad incarichi di staff presso lo Stato Maggiore della Marina. Fu quindi comandante in capo della Squadra Navale e dell'area del Mediterraneo centrale e, successivamente, Segretario generale della Difesa e Direttore nazionale degli armamenti, incarico che svolse per poco meno di tre anni, prima di essere nominato capo di Stato Maggiore della Difesa.