Inizia oggi la 36a Spedizione italiana in Antartide, finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e gestita dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico.
Anche quest’anno nella spedizione saranno impegnati militari italiani di Esercito, Marina Militare e Aeronautica Militare, nell’ambito delle competenze specifiche della Forza Armata d'appartenenza.
Le eccellenze militari provenienti dalle varie Forze Armate hanno altissima specializzazione e sono state accuratamente selezionate per essere inserite negli ambiti più svariati della spedizione. Il personale militare collabora, infatti, in tutte le attività della spedizione dalla sala operativa al personale in supporto logistico e alle guide alpine dell’Esercito, che coordinano le attività esterne e contribuiscono al supporto specialistico durante le attività di ricerca.
Il supporto militare si estende anche alle operazioni marittime e subacquee. I palombari del G.O.S. (Gruppo Operativo Subacquei) del Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei della Marina Militare (COMSUBIN), coordinano le attività subacquee svolte dai ricercatori nell’ambito dei diversi progetti di ricerca e forniscono supporto non solo nell’allestimento delle strutture sperimentali subacquee ma anche nella raccolta di campioni marittimi, per studi tesi all’analisi della biologia marina, del cambiamento climatico e di nuovi biopolimeri in grado di degradare inquinanti organici.
Il personale dell’Aeronautica Militare cura le previsioni meteo, che giocano un ruolo determinante per l’efficace pianificazione delle molteplici attività che coinvolgono sia la base italiana Mario Zucchelli, sia quella italo-francese Concordia. Le previsioni meteorologiche garantiscono, infatti, lo svolgimento in sicurezza delle operazioni aeree dedicate al trasporto del personale scientifico nonché alle operazioni navali e alle traversate del plateau che consentono di rifornire la base Concordia.
L’attuale emergenza sanitaria ha imposto alla spedizione forti limitazioni delle attività scientifiche e logistiche con una riduzione del personale al minimo indispensabile per poter aprire e mantenere le stazioni in sicurezza e consentire la manutenzione della strumentazione scientifica.