"Il carattere multidimensionale, incerto e transnazionale dell'attuale minaccia determina un rischio globale rispetto al quale nessun Paese può ritenersi immune". Il capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha così iniziato la sua analisi sull'attuale scenario geopolitico internazionale durante la conferenza dei capi di stato maggiore della Difesa presso la sede delle Nazioni Unite a New York.
In particolare, il generale Graziano, su invito dell'ONU, è stato protagonista di un panel sulle sfide delle attuali e future operazioni di peacekeeping.
La complessità dell'attuale scenario comporta - come ha evidenziato il generale Graziano- lo sviluppo di una risposta adeguata e il ruolo delle organizzazioni internazionali è fondamentale.
Il generale Graziano, che è stato a capo della missione UNIFIL in Libano nei delicatissimi anni immediatamente successivi al conflitto del 2006 tra Israele ed Hezbollah, ha poi sottolineato l'importanza per le Nazioni Unite di avere la capacità di guidare in modo coordinato ed efficace la gestione delle attuali crisi.
Un importante accento è stato posto dal vertice militare italiano sulla necessità di un approccio onnicomprensivo per le operazioni di peacekeeping che tenga conto, fin dai più bassi livelli, di tutti gli strumenti di potere: diplomatico, informativo, militare ed economico al fine di poter realmente coinvolgere sia le autorità locali sia quelle internazionali nel processo di ricostruzione e sviluppo delle aree che hanno subito il crollo statuale.
Il ruolo Italiano nelle operazioni ONU è di primo piano. Il nostro Paese, infatti, è il primo contributore in termini di truppe tra i Paesi occidentali con una significativa partecipazione alle operazioni in Libano e in Mali.