Il capo di stato maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli, accompagnato dal comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa (COI), il generale di corpo d’armata Luciano Portolano, si è recato a Bergamo per incontrare gli uomini e le donne delle Forze Armate e i rappresentanti delle varie Istituzioni, che da oltre 45 giorni in maniera sinergica stanno applicando senza soste le misure di contrasto all’emergenza sanitaria nazionale.
“Nei giorni della Santa Pasqua, che normalmente si trascorrono in famiglia vicino ai propri cari, voi siete qui a Bergamo impegnati nella costante attività di supporto alle istituzioni locali e soprattutto ai cittadini che da oltre un mese sono stati colpiti da una grave pandemia che ormai ha assunto una portata internazionale. In circostanze di particolare drammaticità per Bergamo e Provincia, siete stati testimoni di tante sofferenze, culminate anche nella perdita di vite umane, ed è in questo momento di gravoso impegno che vi sono particolarmente vicino per estendere a voi la gratitudine e l’augurio di una serena Pasqua da parte di tutta la Famiglia delle Forze Armate”. Così ha sostenuto il generale Vecciarelli che ha poi concluso: “Il termine Famiglia è molto appropriato in questo momento per le Forze Armate, che non hanno esitato ad intervenire con immediatezza e con senso di responsabilità su un impegno importante e fortemente voluto dal ministro della Difesa Guerini, dove tutti gli uomini e le donne dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dell’Arma dei Carabinieri hanno saputo fare squadra mostrando valori propri di chi per scelta di vita decide di indossare l’uniforme e di mettersi a disposizione della collettività nella piena consapevolezza di correre alti rischi per la propria salute”.
Nel prosieguo della visita, il generale Vecciarelli ha incontrato il prefetto della città di Bergamo, il dottor Enrico Ricci, e i rappresentanti delle Istituzioni per effettuare un punto di situazione sulle attività svolte e sulla programmazione di quanto è necessario fare per risolvere insieme quanto prima l’emergenza che vede le Forze Armate assumere un ruolo centrale in molteplici aspetti. Quali, in particolare, il concorso di medici e degli infermieri militari, il supporto alla prefettura con i militari di “Strade Sicure”, il supporto logistico con i trasporti aerei e via terra di personale e materiale sanitario anche in capacità di biocontenimento, l’allestimento dell’Ospedale da campo in Lombardia a Crema e di varie strutture dedicate alla sorveglianza sanitaria e, infine, il concorso del 7° reggimento NBC dell’Esercito insieme ai militari della Federazione russa, ai quali il capo di stato maggiore della Difesa ha voluto esprimere il proprio ringraziamento per il supporto fornito nell’attività di bonifica e sanificazione delle case di risposo e delle strutture sanitarie dell’area di Bergamo.
Dall’inizio dell’emergenza le Forze Armate hanno impiegato fino ad oggi circa 29.900 uomini e donne, gestiti e coordinati dal COI, nello specifico la Sanità Militare ha fornito supporto con 301 militari specializzati, impiegando 130 ufficiali medici e 171 sottufficiali infermieri, su specifica richiesta e messi a disposizione della Sanità civile su tutto il territorio nazionale.
Sono state effettuate un totale di 69 missioni di volo dedicate al trasporto di materiale sanitario e di connazionali anche in regime di bio-contenimento, resi disponibili alloggi per un totale di circa 6.000 posti letto ed allestiti tre ospedali da campo in 72 ore (Piacenza, Crema e Jesi) oltre all’avvio dei lavori per la realizzazione dell’HUB COVID – HOSPITAL per il centro Italia presso il Policlinico Militare del “Celio” di Roma.