Il ministro Guerini visita ospedale da campo di Piacenza e a Lodi saluta e ringrazia i medici e gli infermieri militari

(di Stato Maggiore Difesa)
17/04/20

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha visitato oggi l’ospedale da campo di Piacenza per salutare e ringraziare i militari, i medici e gli infermieri, impegnati da oltre un mese nell’emergenza Covid-19.

L’ospedale da campo è allestito con due corsie ospedaliere e 40 posti letto, attraverso l’impiego di 45 militari, 8 medici, 13 infermieri e 21 operatori sanitari, tutti militari, che assistono quotidianamente i pazienti. Sono 51 i pazienti che sono stati ricoverati, curati e dimessi dall’ospedale da campo di Piacenza.

Dopo Piacenza il ministro Guerini si è recato anche a Lodi, dove ha salutato e ringraziato il personale militare impegnato presso l'Ospedale Maggiore. Nel lodigiano operano 18 ufficiali medici, 19 sottufficiali infermieri e 1 ufficiale e 1 sottufficiale per il mantenimento e la manutenzione delle strutture.

”Sono qui per ringraziarvi di persona, conosco lo sforzo che state facendo per rispondere alle esigenze di questa popolazione così duramente colpita da questa emergenza, come tante altre località del nostro Paese. Questa emergenza sta mettendo a dura prova gli italiani, ma voglio condividere con voi l’apprezzamento per come i nostri concittadini stanno affrontando questa dura prova. Stiamo facendo un duro lavoro come Forze Armate insieme alle forze di polizia per contribuire al controllo del territorio, ma l’efficacia non sarebbe possibile se non ci fosse una grande responsabilità da parte di tutti gli italiani”.

“Le Forze Armate si sono dimostrate ancora una volta pronte a dare una risposta immediata. Abbiamo messo in campo tutti i nostri assetti con una sforzo importante ed encomiabile, sia sotto il profilo professionale che umano, testimoniato da tutti i disegni dei bambini di questa città che ho visto in questi giorni e testimoniato a me personalmente dai cittadini che me lo scrivono. So che è un sacrificio importante quello che vi viene chiesto, perché lavorate in condizioni complesse e difficili fronteggiando un nemico invisibile in uno scenario che vi ha costretto a confrontarvi con domande ed esigenze nuove. 

Le Forze Armate italiane stanno facendo tutto questo con grande generosità, ma ricordiamoci che è uno dei compiti a noi assegnati: accanto alla difesa della patria, alla difesa collettiva, alle missioni internazionali, c’è il concorso in emergenze di questo tipo. È importante dirlo, perché passata l’emergenza l’attenzione verso le Forze Armate deve continuare, promuovendo la crescita di una cultura della difesa che il Paese deve sviluppare. Anche questa esperienza così drammatica ne rafforza l’esigenza. Grazie per tutto quello che state facendo”.