Il generale Graziano ha partecipato al Meeting internazionale dei capi di stato maggiore della Difesa dei Paesi che aderiscono alla Defence Cooperation Initiative (DECI) che quest'anno è stato ospitato dall'Ungheria.
Scopo di tale iniziativa, promossa dall'Italia e alla quale partecipano oltre al nostro Paese anche l'Austria, la Croazia, la Slovenia ,l'Ungheria, Albania e da oggi anche il Montenegro è quello di promuovere, su base regionale e tra Nazioni europee che condividono gli stessi interessi nel campo della difesa, un progetto di cooperazione finalizzato ad incrementare la stabilità della Regione e la crescita della cooperazione tra i Paesi aderenti attraverso la partecipazione comune alle operazioni internazionali, a progetti di sviluppo in ambito tecnico-militare ovvero ad attività addestrative e formative, da sviluppare nel prossimo futuro.
Il generale Graziano in qualità di capo di stato maggiore della Difesa della Nazione guida, dopo aver ringraziato il collega ungherese per l’organizzazione dell’evento ha salutato e ringraziato i partecipanti per il supporto continuativo all’Iniziativa e ha dato il benvenuto al Montenegro sia per l’ingresso nella DECI sia per quello, recentissimo, del Paese nell’Alleanza atlantica.
“L’Europa in generale e i nostri Paesi in particolare – ha detto il generale Graziano – sono coinvolti in uno scenario geo strategico complesso e fluido; alcune zone dei Balcani sono ancora caratterizzate da latenti tensioni dovute, tra l’altro, all’esposizione ai flussi migratori, alla presenza di gruppi estremisti islamici, alla fragilità della politica interna e alla critica situazione socio economica di taluni Stati”.
“Anche le instabilità provenienti dalla regione mediorientale e dell'Africa settentrionale – ha aggiunto il capo di stato maggiore della Difesa - hanno significative ripercussioni sull’Europa soprattutto a causa del fenomeno dell’ immigrazione incontrollata e tutto questo rappresenta un terreno fertile per il terrorismo di matrice religiosa e per la proliferazione di gruppi criminali transnazionali che hanno la potenziale capacità di assumere il controllo di ampie aree di un Paese - come è accaduto con la diffusione di Daesh.”
“Per far fronte a questo complesso quadro internazionale – ha quindi evidenziato il generale Graziano – è necessario un efficace scambio di informazioni e un aumento della sincronizzazione delle attività tra gli attori coinvolti”.
Il capo di stato maggiore della Difesa ha quindi ricordato quanto sia necessario lo sviluppo di un approccio regionale in un contesto globale basato sulla cooperazione con i partner e le organizzazioni internazionali soprattutto NATO e Unione europea.
“Il ruolo della DECI rappresenta un approccio estremamente utile e concreto per stabilire misure di coordinamento efficaci con le principali organizzazioni internazionali e per creare una nuova cooperazione militare-strategica con i Paesi interessati a favorire la stabilità regionale”, ha concluso il capo di SMD.