Il generale di corpo d’armata Rosario Castellano ha lasciato ieri l’incarico di vice comandante della missione RS al generale di corpo d’armata del Regno Unito, Richard Cripwell, presso il quartier generale della missione NATO di “Resolute Support” (RS) di Kabul, dopo più di un anno.
Alla cerimonia, che ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, hanno preso parte, tra gli altri, il comandante della missione NATO – generale Nicholson, s.e. l’ambasciatore d’Italia a Kabul - dott. Roberto Cantone, il NATO Senior Civilian Representative (SCR) e le più alte cariche politico militari del Governo afgano, tra cui il ministro della Difesa e il ministro dell’Interno, ambasciatori e rappresentanze diplomatiche. L’evento è stato preceduto, nei giorni scorsi, dal conferimento al generale Castellano, da parte del presidente afghano Ashraf Ghani, dell’onorificenza denominata “High State Medal of Ghazi Mirbacha Khan”. L’altissimo riconoscimento, si legge tra le righe, è stato concesso tra le mura del Palazzo Presidenziale e nel corso di una cerimonia ufficiale, in riconoscimento dei “suoi grandi sforzi per promuovere le capacità, l’equipaggiamento e il sostentamento delle Afghan National Defense and Security Forces (ANDSF) nel corso della missione NATO”.
Il generale di corpo d’armata Rosario Castellano, durante il suo mandato, ha avuto la possibilità di focalizzare la sua azione sia sulla componente esterna ai Ministeri per la Sicurezza, incontrando ed interagendo con i principali interlocutori afghani, sia sul Ministero della Difesa che sul Ministero dell’Interno. Il complesso scenario con i quali l’alta autorità militare si è confrontato, anche in un momento particolarmente delicato per l’Afghanistan, ha permesso alle diverse parti interessate di intraprendere una continua e costante interazione con il vertice della missione NATO.
Durante la cerimonia, il generale Castellano ha dichiarato che: “è stata un’esperienza eccezionale, soprattutto per la capacità dimostrata dai rappresentanti istituzionali afghani di ricercare, con determinazione e costanza, quel processo di riforme governative atto a contrastare il cancro interno del terrorismo, dell’analfabetismo e della povertà. La popolazione afghana, con coraggio e onore, si batte contro la brutalità delle organizzazioni terroristiche.” “Abbiamo il dovere”, ha aggiunto il generale, “di rispettare il sangue versato di tutti i caduti su questo territorio, che hanno combattuto valorosamente per un Afghanistan migliore.” “In tale contesto”, ha concluso l’alta autorità militare, “il contingente italiano non ha mai fatto mancare il suo contributo, ricevendo continui attestati di stima e di riconoscenza per quanto fatto”.
L’Italia contribuisce sin dal 2001 all’impegno internazionale in Afghanistan, prima con la Missione ISAF e adesso con la RS: il contingente nazionale opera nell’ovest del Paese presso il Train Advise Assist Command (TAAC) West con sede ad Herat, di cui detiene la leadership, nonché in incarichi di comando e di staff presso il quartier generale della missione.