Il lettore avveduto capisce che la pubblicazione di questo articolo è avvenuta successivamente alla data delle elezioni europee, come stabilito, per un giusto eccesso di rispetto verso le istituzioni e il lettore…elettore. Il fatto di evidenziare questo rispetto verso istituzioni e votanti è ancora più importante vista la situazione imbarazzante in cui mi sono venuto a trovare ricevendo e leggendo tutte le opinioni, perché è parso evidente il tentativo di determinare in un senso invece che in un altro detta raccolta di valutazioni e, di conseguenza, il messaggio politico - impresso dai lettori, non dalla redazione - contenuto in questo articolo che vi apprestate a leggere. Parlo di e-mail di molti lettori che sono arrivate, a coppie di due o di tre e quasi in contemporanea, avendo gli stessi identici titoli e molte parti del testo perfettamente sovrapponibili, pur se inviate da persone apparentemente diverse. Parlo, inoltre, di comunicazioni dichiaratamente provenienti da attivisti di una parte politica arrivate in un paio di ondate anche loro sincrone. Parlo, infine, di una “iperattività” dei visitatori sull’annuncio della raccolta di opinioni, cosa che era successa solo e soltanto l’ultima volta che si era parlato del ministro Elisabetta Trenta.
Questa premessa non vuol dire che censurerò alcuno, né che il tentativo di influenza sia venuto veramente dai grillini: Difesa Online e lo scrivente tengono molto alla libertà di espressione di tutti e detestano i linciaggi mediatici. Tuttavia, in epoca di cernita delle fake news, il lettore sarà avvertito al momento in cui si troverà di fronte a commenti che a un’analisi attenta e seria paiono “politicamente determinati”.
Occorre notare che il presente articolo è il prodotto del solo scrivente: come sempre in passato, non ho cercato né avrei accettato “imbeccate”. Quindi, se ho preso delle cantonate e se vi annoierò, dovrete perdonare me.
Premetto che intendo confermare quanto scritto in precedenza: non mi sono fatto un’opinione personale sull’operato e sull’azione politica del ministro Elisabetta Trenta su temi specifici, perciò, mi limiterò a riportare le opinioni altrui. Ritengo solo che questo tentativo, da parte di simpatizzanti veri o pretesi tali, di “puntellarla” e “zavorrarla” di fronte al (modesto) pericolo di una tempesta di critiche motivate derivi solo dal fatto che il titolare del ministero di Palazzo Baracchini è, per così dire un po’ “leggerina” dal punto di vista politico. E questo è l’unico giudizio personale che mi riservo di esprimere.
Il ministero della difesa, erede del ministero della guerra, è una delle più antiche istituzioni politiche non solo dell’Italia, ma in generale di tutti i Paesi politicamente più avanzati. Gli Affari Interni e di polizia, la Difesa (o la Guerra), il Tesoro (o il Bilancio), la Giustizia e gli Affari Esteri sono i compiti del potere costituito, che il Principe affidava a persone di fiducia con cui aveva conquistato il potere e con i quali spartiva così onori e oneri. Con lo Stato moderno, i “consiglieri” del Principe diventano strutture burocratiche che fanno da filtro e gestiscono interessi e problemi specifici. Rimane altissimo il prestigio del ministero della Guerra/Difesa che in Italia viene affidato a nomi del calibro di Manfredo Fanti, Bettino Ricasoli, Luigi Pelloux, Ivanoe Bonomi e Armando Diaz nel periodo sabaudo e Paolo Emilio Taviani, Antonio Segni, Giulio Andreotti, Arnaldo Forlani e Giovanni Spadolini nella così detta Prima Repubblica. Insomma, è una palestra per futuri primi ministri da testare con un incarico “di peso” dopo precedenti esperienze molto convincenti o è il premio per una carriera di successo per civili e militari, ancora troppo influenti per impigrire come senatori del Regno o senatori a vita. E questo non solo in Italia: nella Germania federale il ministero è andato in dote a leader del calibro di Franz Josef Strauss, Helmut Schmidt, Manfred Wörner, Gerhard Stoltenberg, Rudolf Scharping e, di recente, al candidato delfino di Angela Merkel, Karl-Theodor zu Guttenberg, il quale proprio da quel posto si è bruciato la carriera per una tesi di laurea scopiazzata.
Insomma, per fare il ministro della Difesa non basta aver fatto il servizio militare, né aver partecipato a missioni internazionali. Non regge la storia che uno è valido perché “è un esperto”, perché non tutti i chirurghi sono buoni direttori sanitari, men che meno buoni ministri della salute. Né un grande docente universitario è per forza di cose un valido ministro dell’istruzione: l’ambizione di far bene per lanciarsi verso posizioni più alte - senza dover imparare però il mestiere sul posto - o l’intenzione di spendere una lunga esperienza politica e un valido network anche in età avanzata in compiti utili alla sicurezza del Paese contano più dei titoli accademici o sui giornali. Nessuna scuola ti insegna a gestire la cosa pubblica dallo scranno più alto, se no saremmo tutti iscritti a questa accademia per ministri e segretari di stato.
Il ministro Elisabetta Trenta è stato “offerto” all’opinione pubblica alzandone il prezzo perché “esperta”, senza che in realtà avesse un bagaglio di esperienze politiche di livello, né un network internazionale veramente spendibile, tantomeno un precedente “collaudo” di vertice. Nemmeno è stata “appoggiata” a un politico “pesante” come sottosegretario. Quando un laureato in agraria viene messo all’Ambiente o un “professorone” alla Cultura non si fa per forza il bene del Paese affidandosi a un “esperto”, ma almeno si “limitano i danni”, perché i ministeri in questione non sono determinanti per la sopravvivenza stessa della Nazione e delle sue istituzioni; viceversa, non ha molto senso affidare la guida di un bilico a uno che sta imparando a guidare l’automobile, anche se è un buon conoscitore dei mezzi di trasporto pesanti.
Elisabetta Trenta avrà certamente un grande futuro nella politica - l’appoggio grillino si spiega come prova di fiducia e magari detta fiducia è pure meritata - e nel mondo accademico, tuttavia, non me la sento di riconoscerle come unici meriti, l’essere “umana” ed “esperta”, sui quali i suoi fan puntano, come giustificazioni sufficienti a coprire completamente le critiche - tante, forti e circonstanziate - che ci sono arrivate.
Il ministro Trenta - che spesso vediamo attiva nei commenti sui social media collegati a Difesa Online (v.immagine) - ha subito un vero e proprio tracollo di immagine e di sostegno, forse persino al di là di quello dell’intero Movimento Cinque Stelle in Italia: non sono solo dei “generaloni” che si lamentano, ma il grosso di chi vive dentro e attorno alle Forze armate, per quello che mi è stato dato di capire in questi giorni. Mi si perdoni la franchezza, ma a rendere ancora più “evanescente” la posizione del ministro Trenta contribuiscono non poco le posizioni, condivisibili o meno, in politica estera e sulle questioni militari della base e della classe dirigente del Movimento Cinque Stelle: del modo in cui sono stati gestiti - dietro pressione dei “grillini” - i dossier armamenti, cyber security, Venezuela, Libia, UE e Cina pagheremo le conseguenze per anni... In ogni modo, senza tediare oltre il lettore, mi appresto a riportare qui di seguito tutti i vostri commenti, lasciando in coda quelli, per così dire, “apparentemente indirizzati”, sui quali ognuno potrà farsi un proprio giudizio.
Per capirsi, questa è il primo commento che ho ricevuto e non è nemmeno tra i più duri.
La difesa deve solo sperare in una prossima e veloce caduta di questo ministro e possibilmente anche di Di Maio. Nessuno dei due è certo un punto fermo per i programmi e i futuri investimenti.
A Di Maio, senza nominarlo, qualcuno riconosce per lo meno l’attenuante della giovane età:
La signora era partita bene illudendo i progressisti e tranquillizzando i conservatori con la sua "parentela" con i militari. Ora però si vedono fin troppo bene le contraddizioni tra la componente politica che rappresenta e le sue considerazioni personali, non so dire se sia in malafede o se sia semplicemente ignorante, un’ignoranza storica legata alle forze armate inaccettabile per il suo ruolo di ministro. Può darsi che sia mal consigliata, ma ella ha l’età giusta per capire cosa fa. Volendo essere buoni e darle un punteggio, le darei un appena sufficiente.
L’ombra della Pinotti…
Ritengo sia vincolata dai pregiudizi ideologici del suo partito nello svolgimento del compito di Ministro della Difesa. Si trincera sempre dietro la “dualità” come se avesse fatto una scoperta straordinaria circa l’impiego di mezzi e uomini in occasioni calamitose. Una donna che vorrebbe dimostrare competenze che non ha: come la Mogherini.
Come detto anche dallo scrivente, non è facile valutare il ministro Trenta, la quale opera con alle spalle un mondo avverso a tutto quello che lei gestisce.
Sicuramente il CV della Trenta è uno dei più "spessi" in relazione al Suo ministero ed in confronto a quello dei Suoi predecessori. Detto questo, è anche vero che fa parte di un governo che, soprattutto dal lato "giallo", non ha mai fatto mistero della Sua avversione per il "Mondo della Difesa" inteso come uno (dei tanti a loro dire) Poteri Forti da cui difenderci. Immagino che, proprio sulla base di questa situazione, il ministro Trenta stia tenendo uno dei profili più bassi mai visti ... non si parla mai degli F35 ... non si mette in luce il prossimo varo della LHD Trieste ... non si parla insomma. Difficile anche esprimere una valutazione perché non abbiamo dati, cioè risultati e decisioni ufficiali. Certo è anche vero che il Bilancio della Difesa 2020 pare sarà un " colpo di scure". E non il primo, in verità.
Non manca chi nasconde a stento una profonda amarezza, a fronte di un grande amore per le Forze armate.
Che dire se non che stiamo veramente raschiando il fondo (anche se è da diversi anni che lo diciamo)? Immagino il sentimento di chi indossa al giorno d'oggi una divisa e basta leggere i segnali d'allarme che sono passati sui media: dall'abbandono "precoce" della divisa anche di elementi delle forze speciali, alla poca motivazione delle nuove reclute, ai proclami dei 5 fucili in meno per investire in progetti umanitari, alla parata "inclusiva" del 2 Giugno; insomma tutti segnali che per chi CREDE ancora in certi IDEALI e VALORI deve farsi veramente estrema violenza ogni mattina appena aperti gli occhi a rindossare la divisa. Avete comunque la mia massima stima! Visto lo smantellamento generale che il comparto difesa sta subendo, proporrei alle prossime missioni estere di inviare la "brigata" ONLUS e tutte le sue sfumature colorate, armate di soli fiori e gessetti perché sicuramente sapranno come meglio arginare le violenze delle culture medioevali e triviali presenti soprattutto in diversi teatri operativi. A maggior ragione mi sento di ringraziare di cuore , chi ogni mattina si sveglia e indossa con onore la sua divisa!
Considerazioni personali di un lettore, che lo scrivente riporta in sintesi a causa della lunghezza.
Un giudizio su quanto fatto o non fatto dal Ministro non ha un gran senso in Italia. Il problema è ben più profondo e riguarda il rapporto tra Poteri, in questo caso il Potere Politico versus Potere Militare. In questa nazione la "divisa" è sempre stata "sopportata" spesso malamente dal Potere Politico. Lo fu durante la Guerra Fredda dove la disciplina imposta dal Grande Fratello americano ha sempre mitigato l'insofferenza della politica italiana per il mondo militare e ora, senza più quella disciplina, i giudizi e l'attenzione per la "divisa" sono molto più espliciti non tanto nelle parole, sempre ipocrite, quanto nei fatti. Chi preside il Ministero dalla Difesa, riceve sempre il solito compito: vigilare, controllare e spendere il meno possibile. Vigilare che non sorga un Condottiero, controllare che lo strumento militare non divenga un concorrente e ovviamente spendere il meno possibile.
Quasi una lettera aperta al ministro della Difesa:
“C’era una volta un ministro della Difesa “materno” che piaceva a tutti quanti... “, io aggiungerei, ma a chi? E soprattutto perché? Forse i nostri militari sono diventati “mammoni” e hanno bisogno di parole dolci per non sentire il peso della divisa che indossano? Un ministro “materno”, il cui ruolo è solo quello di spendere parole di elogio nelle parate tese a risaltare un ruolo pacifista e romantico delle FF.AA., non ha alcuna utilità. Un vero ministro della difesa è colui che, avendo contezza del reale ruolo delle FF.AA., non censura le azioni militari. Un vero ministro della difesa è colui che, consapevole delle nuove minacce derivanti da un mutato contesto internazionale e geopolitico, si preoccupa di investire risorse adeguate per garantire la massima efficienza e flessibilità della macchina bellica (nella accezione più ampia del termine) dello Stato. Con le armi “spuntate” e con un ministro non lungimirante e cedevole come si possono difendere la Patria e gli interessi nazionali oltre confine?
Non solo critiche al ministro, ovviamente:
Ma tutti questi Generali in pensione dove erano prima che la Dottoressa Trenta è diventata ministro della Difesa? A pensar male si fa peccato ma a volte.....
Non abbiamo mai nutrito un pregiudizio verso Elisabetta Trenta: questo lettore, anzi, ci considera troppo benevoli…
Faccio fatica a comprendere l'iniziale apertura di credito della Vs Rivista nei confronti della signora in oggetto. Giorno dopo giorno, è riuscita a far rimpiangere l'esperienza (già negativa) della Pinotti: le sue ultime boutade su "parate inclusive" e l'appoggio alla penosa iniziativa dell'Avv. Conte in merito ai 5 fucili sacrificati sull'altare del pacifismo, restituiscono l'immagine di una spocchiosa casalinga impettita nella sua uniforme di soldatino della Riserva ma priva di ogni competenza e addirittura prodiga di rimproveri e ammonimenti nei confronti di quei militari che dovrebbe difendere a spada tratta. Formatasi accademicamente con i sofismi del legalismo internazionale, la signora ha solertemente mantenuto le FFAA sugli stessi binari dei precedenti Governi di Sinistra, tagliando fondi a programmi di R&D, esaltando il concetto di "dual use" (locuzione che destina chi ha giurato di servire la Patria in armi, per es., alla nettezza urbana) o limitandosi a introdurre innovazioni attinenti al sindacalismo. Siamo proprio sicuri che la Difesa necessiti di simili iniziative? Oppure la signora è l'esecutrice materiale cui è stato delegato il disarmo dell'apparato difensivo italiano in termini materiali e culturali? Confido che la tornata elettorale di domenica prossima permetta una ridefinizione della compagine governativa, magari lasciando che il pettoruto Capitano della Riserva (...) torni a disquisire di "diritto internazionale" e "emergenze umanitarie" dal salotto di casa sua, non dalla scrivania di un Ministero che ha tutto il diritto di rivendicare ben altre Risorse e progettualità.
Chi è Elisabetta? Per qualcuno una persona speciale…
Il Ministro Trenta è una persona speciale (…), pulita e sincera, competente, coraggiosa e intelligente. Basti guardare l’enorme attività da svolta dal Ministro della Difesa per difendere gli interessi nazionali e l’immagine dell’Italia, oltre a quanto da lei fatto per tutelare il lavoro, gli interessi e l’Onore dei nostri Militari. Su alcuni temi legati al controllo delle coste e blocco dei flussi migratori ho dissentito con il Ministro Trenta ma nonostante questo ne conosco l’onestà intellettuale, il carattere e la sincerità che la caratterizzano. Non intendo qui elencare le tantissime attività svolte dal Ministro della Difesa perché basta cercarle sul web. Ritengo dunque che gli attacchi siano non solo ingiusti, ma anche strumentali e torbidi. Ribadisco dunque la mia stima, il mio sostegno morale e il mio rispetto al Ministro Elisabetta Trenta augurandole di continuare il suo lavoro con impegno come fatto finora a difesa dell’Italia.
…per altri una “madre populista” che ha abbandonato i suoi “militari-figli”!
Vorrei porre all'attenzione la risposta che ha dato il min. Della Difesa riguardo la poca affluenza ai concorsi dell'esercito, sviando dal voler risolvere i veri problemi giustificandosi con il fatto che il centro di reclutamento a Foligno è il vero motivo in quanto scomodo da raggiungere... I motivi sono ben altri! Equiparare gli stipendi ai carabinieri/polizia/finanza! Sotto il profilo rappresentanza con i vari sindacati (con le mani comunque legate) cosa cambia? Dividi e regna questo hanno fatto! Inoltre, sottolineo come da più di 20 anni i marescialli del nuovo iter non siano rappresentati da nessuna figura appartenente al proprio iter, i riordini infatti non hanno mai salvaguardato queste figure. Dopo il commento del presidente Conte riguardo alla rinuncia a 5 fucili e appoggiato dal ministro Trenta (gesto simbolico), si capisce come Lei non senta come propri "figli" i militari, mi sarei aspettato che chiedesse delle scuse per il messaggio che il pres. Conte ha lanciato a tutta l'Italia dando un falso stereotipo di noi militari italiani. Cosa non fatta tra l'altro quando un gruppo di "pseudo partigiani" hanno cantato bella ciao durante il silenzio. In soldoni: Non mi sento rappresentato e tutelato da questo ministro populista.
Il prossimo commento viene dal passato del ministro: per non rivelare l’identità di questo lettore, devo censurare una parte della lettera.
Io ho conosciuto personalmente il Signor Ministro… eposso solo dire parole positive rivolte al Capitano Trenta. Come Ministro devo dire che ha preso delle decisioni che non mi trovano molto d'accordo:
1- ritengo che i sindacati militari snaturino la figura del militare.
2- Non ho gradito l'uscita del Presidente del Consiglio che ha messo in cattiva luce il suo operato.
3- Ho molto apprezzato le sue iniziative mirate a fare chiarezza e ridurre le distanze con la base.
4- Non ho ancora ben chiaro il progetto dual-use.... io ritengo che non ci siano necessità di etichette le Forze Armate sono sempre state dual use e hanno sempre dato il loro contributo alla vita del nostro Paese portando sempre con loro l'umanità e la concretezza che ci contraddistingue.
Ritengo sia difficile giudicarla come ministro ancora sono troppe le problematiche da risolvere e la situazione del governo non è certo la condizione migliore per poter portare avanti progetti ambiziosi. Ma sono fiducioso che saprà dimostrare il suo rispetto per le Forze Armate e la nostra Patria...
Ho nascosto il nome di un alto ufficiale elogiato con giusta passione, per rispetto verso l’interessato.
Credevo nella figura della Trenta, come persona che - avendo indossato la divisa - era cosciente delle problematiche delle FF.AA…. ma dopo il caso del Gen. Riccò, l’assenza di prese di posizione per i bilanci sempre più risicati per i nostri “eroi” e la prostrazione alle “idee” pacifiste dei 5S non credo sia capace di poter continuare con questo ruolo!... Necessitiamo di un(…) che, come il grande (…), che intravide e sviluppò quel famoso libro bianco per (…) riaffacciarsi quindi sul Mediterraneo senza preoccupazioni. Dovrebbe essere fatto per tutte le FF.AA.
Questa è una lettera che ci è parsa sincera a favore del ministro-mamma che proprio non si riesce a valutare né in senso positivo né negativo…
Provi a fare un confronto con I suoi predecessori, distaccati e freddi, mentre lei cordiale ed un po' mamma: per entrare nel merito, non si ha bisogno di vivere a stretto contatto col Ministro per avere la piena conoscenza di tutto e nel dettaglio? Ovviamente, il mio concetto espresso vale a tutto tondo, vale per tutti: non si può puntare il dito se non si ha contezza, troppo facile elevarci a giudice senza avere le basi e, mi consenta, è proprio fuori luogo che "a pensar male si fa prima".
Viceversa, per qualcuno l’operato della Trenta deve proprio essere giudicato. Anzi, secondo questo lettore, le critiche che ha ricevuto fino ad ora sono persino troppo morbide!
Il Ministro Trenta è perfetto in funzione degli scopi che persegue con la sua parte politica: smilitarizzazione delle Forze Armate e loro trasformazione in stipendificio sindacalizzato e politicamente ossequioso. Fuori da quest'ottica di parte, una pagina deleteria per FF.AA. e Nazione. In un settore in cui riparare i danni è molto più lungo che provocarli. Ciò che trovo più stomachevole, consentitemi la parola forte, è il vile silenzio dei vertici militari.
È proprio il caso di dire che in meno di otto mesi è caduta dalle stelle alle stalle…
Ritorniamo sull’alunna Elisabetta, che ha esordito con un bel 30, dato sulla fiducia per il pregevole curriculum, sul sapersi destreggiare nella spinosa questione F-35 e sul mantenimento del Muos. Partenze col piede buono assieme ad un occhio “umano” nel confronti dei militari come persone piuttosto che numeri. Risellare il cavallo politico uranio impoverito, mi è parsa una contromisura elettronica e mi è puzzato, ma ho chiuso un occhio. Purtroppo, l’anno scolastico è lungo e si compone di tante prove e verifiche. Al di là di parole, parate, buone intenzioni e carrozzine, i tagli alla Difesa si sono tragicamente confermati. La sindacalizzazione con i suoi “pro” e parecchi, troppi “contro” è andata avanti. La questione uranio resta punto e a capo (strano vero?). E le politiche sociali infilate a forza anche dove non ci stanno a fare nulla, sono puntualmente arrivate. Pretendere cambiamenti epocali in un anno sarebbe sciocco, tuttavia non intravvedere segnali positivi e confermare timori, indica un trend decisamente negativo. Le darei un 15 scarso, perché è perfettamente allineata con tutti gli altri pietosi ministri dilettanti e non sfigurerebbe per questo, ma col suo curriculum, non ha scuse, e con una certa amarezza le do un 9 (su 30).
E se non è la caduta di un astro ci manca poco.
E va bene... lo ammetto!!! Quando Elisabetta Trenta è stata nominata ministro della difesa ho tirato un sospiro di sollievo, finalmente dopo che per anni la poltrona di via XX settembre non entrava nemmeno tra il toto ministri ecco quella che sembrava la classica donna giusta al posto giusto!!! La signora Trenta si riprometteva di essere un mix tra gli ex Corcione e Andreatta ma molto più smart! Invece... Accennai in questa rubrica qualcosa a proposito di “rivoluzione negli affari civili” e speravo che la signora Trenta potesse essere la molla che avrebbe reso la difesa in Italia non più una specie di male necessario ma un motivo di orgoglio. Passi la vergognosa storia dei 5 fucili ceduti (voglio vedere che sarebbe successo se avessero tolto le pistole a cinque poliziotti) o altre amenità simili ma quello che veramente suggella il suo fallimento è la nuova dimensione del dual use che oramai ha raggiunto il patetico. Signora Trenta la capisco, e mi permetta di assumere l'ingrato compito: nave Trieste è una portaerei e serve principalmente per fare la guerra. Amen
Infine, in conclusione, le belle e costruttive parole di un lettore:
Le critiche alla Trenta di alcuni generali in pensione dimostrano il loro affetto e nostalgia per le FFAA che hanno servito per anni. Ciascuno è libero di manifestare il proprio pensiero ed è in questo spirito di leale partecipazione che può e deve nascere il miglioramento istituzionale.
Con nel cuore sentimenti di affetto per le Forze armate, passo la parola a quanti si sono dichiarati fan del ministro e della sua parte politica.
Chi indossa una divisa non può che esprimere il suo apprezzamento per l’operato fatto fino ad oggi dal Ministero della Difesa in generale e dal ministro Trenta in particolare. Il motivo è molto semplice: oggi come mai il soldato è messo al centro del sistema e questo governo lo ha dimostrato affrontando e risolvendo problematiche di annosa memoria. In solo 10 mesi i risultati sono tanti e innegabili e nessuna strumentalizzazione li può offuscare. Solo a titolo di esempio voglio ricordare alcuni provvedimenti importanti, quali: l’aver reso disponibile alle province la lista dei militari in ausiliaria per l’utilizzo di tale personale in altre amministrazioni dello stato, ottenendo il duplice scopo di rendere un servizio alla collettività e di avvicinare la componente militare alla cittadinanza; i provvedimenti a favore dei ricongiungimenti familiari, la politica volta a ricollocare le caserme al sud in armonia alla geografia del personale; l’apertura del centro veterani; infine è stato finalmente stabilito un principio sacrosanto e cioè che in caso di patologia contratta in servizio è la Difesa, eventualmente, che dovrà dimostrare la mancanza di nesso di casualità tra la patologia e il servizio prestato e non il contrario. Grazie Ministro.
Sarò breve e conciso, non so se originale, cmq, secondo il mio parere il Ministro Trenta sta attuando, specialmente a ciò che concerne il "dual use sistemic" ciò che io personalmente avrei fatto al suo posto! Non so se questo sia obiettivo, ma l'evoluzione delle forze armate, specialmente in questa fase, molto critica del nostro paese, devono contribuire al concorso per il più veloce superamento di questa " crisi" organizzativa della nostra vision strategica.
La Ministra rappresenta il cambiamento positivo di cui l’Italia ha estremamente bisogno e lo dimostra in ogni dove; come Tutti gli altri Ministri a 5Stelle. Peccato che siamo in pochi a saperlo!!!!!!⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
In televisione non si sente quasi mai parlare dell'attività del Ministro, come se l'attività del ministero della difesa fosse relegata a una mera rappresentanza delle Forze dell'ordine o alla gestione delle "guerre" tutt'ora in atto sia in Italia che tra Italia ed Europa e pure tra Italia e paesi dell'Est o dell'Africa (…). La ministra sta lavorando per la possibile risoluzione di molti problemi, nella legalità e trasparenza che caratterizza il movimento 5 stelle, basandosi essenzialmente sulla collaborazione con gli altri stati (…) in sinergia con tutti gli organi istituzionali. Ha saputo per questo individuare la necessità dell'innovazione, della cultura e della ricerca oltre che della strategia intellettuale nel campo della difesa dei confini e dei cittadini, siano essi italiani che europei, non solo fisici ma nel campo dei diritti umani. Sta interagendo mediante accordi al fine di risolvere in maniera razionale e seria la questione dell'immigrazione, che ora pare erroneamente sia diventato il " problema " più importante della politica, dell'integrazione, della ricerca e della tutela ambientale, sia alla fonte che dal punto di vista culturale, che anche cercando una collaborazione con l'Europa, che da alcuni personaggi politici a volte viene vista come un'avversaria invece che come un'amica. Ha capito che la difesa non è assolutamente "attacco" e prevaricazione (…) Sono d'accordo con la ministra Trenta che (…) la collaborazione è sicuramente la giusta strada per un paese civile e colto come l'Italia, che ha conosciuto nel dopoguerra anche la povertà e la necessità di emigrare quindi ben comprende che non si può impedire uno sbarco per risolvere il problema delle migrazioni, che va invece risolto esportando, e non "chiudendo", la nostra cultura (…) Il ministero della difesa sta agendo tramite la nostra stimata rappresentante affinché si vada verso una "difesa" basata su innovazione, ricerca e cultura (…).
W la Trenta
La Signora Ministro Elisabetta Trenta è una donna che sin da subito ha abbattuto quel muro che divideva la base delle Forze Armate con le più alte cariche dello Stato. Molto attenta al benessere ed alla salute di tutto il personale con le Stellette. Subito si prodigò per risolvere la questione ambientale come le Ecoballe rimaste nel sito del Comprensorio militare di Serre-Persano dal 2008 con l’emergenza rifiuti in Campania al governo avevamo Berlusconi. Infatti finalmente questa situazione scandalosa è entrata nel piano per rimuoverle nei prossimi due anni.
Credo che il ministro Trenta, continua ancora in molti ad “essere il Ministro mamma” che fa bene a noi tutti. Certo riveste un ruolo di importanza assoluta per il bene del nostro paese ed una guida come la sua mancava da ormai molti anni.
Il mio parere sul ministro Trenta è positivo perché lei ha fini dall'inizio avuto un approccio pratico e concreto, non ideologico. Su ogni questione che ha affrontato (e ve ne sono state molte critiche) si vede che si è sempre informata prima e ha letto molto sul caso. E solo dopo ha preso delle scelte e delle posizioni, che non necessariamente sono state quelle ideologiche o di scuderia, ma piuttosto quelle dettate dalla competenza e dal buon senso. Inoltre, il ministro ha agito in un contesto non facile. Perché si è dovuta conquistare il rispetto sia di alcuni ambienti delle Forze Armate, ancora restii ad accettare l’idea di essere comandati da una donna, sia di qualche popolare collega ministro di governo, che per esuberanza talvolta ha provato a intromettersi in alcune competenze del ministro della Difesa. Infine, la Trenta ha fatto quello che foni ad oggi nessun ministro della Difesa aveva mai fatto. Ha dato una immagine pubblica di un ministro della Difesa molto vicino alle persone e sensibile agli aspetti umani. Questo è accaduto ripetutamente quando si è fatto vedere in modo informale vicino ai soldati delle forze armate, soprattutto quelli in missione lontane e pericolose.
La Ministra Elisabetta Trenta gode della mia stima come donna e grande professionista. Non ho parole per descrivere una donna straordinaria, onestà, leale, umile e soprattutto vicina al popolo militare . Complimenti Ministra.
È in assoluto la migliore! È integerrima, preparata ed è la persona più indicata per guidare il ministero della difesa. Magari un quinto dei politici fossero così: vivremmo in un'Italia migliore!
Il Ministro Trenta (…) rappresenta la diversa prospettiva di utilizzazione di (…) una forza inclusiva nella società civile e con questa partecipata e partecipante, manageriale e orientata al benessere dei lavoratori come il migliore amministratore delegato. Questa diversa “visione” in senso organizzativo-strategico rende giustificabili le spese della Difesa, a me e a tanti altri “civili” che pagando le tasse le finanziano, dal momento che queste non sono più destinate a “giocattoli” per tenere contenti i generaloni. Non nascondiamoci dietro un dito: tutta la camarilla odierna sul Ministro Trenta è la reazione di logoramento a questo sconvolgimento culturale da parte di quelli che hanno focalizzato la loro vita sulla forma anche a scapito della sostanza, sulle prerogative del grado inclusa una presunta infallibilità, sul battitacco e sulla grossezza del cordone sulla visiera (ripassatevi le foto dalla nascita della Repubblica e vedrete col passare degli anni l’ingrossamento del cordone sulla visiera fino all’attuale ridicola gomena: sul cui significato Freud andrebbe a nozze!) piuttosto che sul “valore aggiunto” che la spesa per i loro stipendi – con costosi annessi e connessi - avrebbe apportato alla società-Italia secondo il migliore insegnamento di Porter.
Buon giorno...sono Nicola lgt Arma CC in pensione e scrivo per dare valutazione sia alla persona che all'operato del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Prima cosa Elisabetta è persona a modo, acculturata e di vasta esperienza sia per incarichi ricevuti sia per vita privata vissuta; è persona che valuta azioni e situazioni prima di prendere eventuali decisioni o mettere in atto procedure che dato il suo incarico coinvolgano un elevato numero di persone e possano modificare assetti dello Stato in modo sostanziale. È persona decisa e ferma e non si fa né condizionare ne sopravanzare da chiunque assumendosi in toto la responsabilità delle decisioni prese. Per quanto riguarda l'operato beh, in questi pochi mesi ha fatto molte cose...dai contratti f35 ai sindacati nelle FFAA ed il tutto senza vanagloria ne pubblicità progresso; lavora per lavorare in ragione del suo incarico e non per vanagloria personale. Valutazione... Eccellente!!!
Possiamo solo dire che questo ministro resta UNICO. certo ci sono tanti temi da affrontare ma da appartenente alle forze armate vi posso garantire che sta toccando dei temi unici. Uranio, ricongiungimenti, tutela del lavoratore, sindacati ecc... L'italia si sogna un ministro del genere.
Infine, uno scambio di battute con due “fan”:
Perché un'iniziativa del genere non è mai stata fatta anche per tutti i ministri dei precedenti governi?
Molto semplicemente, la rubrica non esisteva. Comunque, la redazione di Difesa Online non ha mai perso occasione per essere esprimere posizioni critiche e indicare gli errori. Non solo: ha anche dato - con professionalità - voce alla dottoressa Trenta quando ancora era solo una candidata (leggi).
Dovreste spiegare il motivo di questo sondaggio: volete forse soltanto far avallare la vostra posizione?
No, la parola è andata a tutti, ma proprio tutti. Il ministro ha 51 anni e tutto un avvenire politico, accademico e professionale davanti a lei: io mi sono solo impegnato, su base volontaria e senza appartenere né a partiti politici né a associazioni, a raccogliere le opinioni dei lettori, senza voler disturbare la navigazione della Trenta. Le posizioni di chi ci legge, anche se non condivise, meritano sempre il nostro rispetto. Il mio giudizio, espresso all’inizio, è stato di opportunità e non di merito. Se il ministro vorrà dire la sua, sui social media o direttamente, sarà la benvenuta.
Foto: ministero della difesa