Il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha incontrato i suoi omologhi: il generale Thierry Burkhard (Francia), il generale Carsten Breuer (Germania), il generale Joseph Aoun (Libano), l’ammiraglio Tony Radakin (Regno Unito) e l’ammiraglio Teodoro López Calderón (Spagna).
Tema della tavola rotonda, tenutasi a Roma presso lo stato maggiore della difesa, la crisi in atto nell’area mediorientale e il delicato ruolo delle Forze Armate Libanesi, assetto strategico essenziale nelle dinamiche di sicurezza dell’area.
In particolare, sono state valutate possibili soluzioni per supportare lo sviluppo delle Forze Armate Libanesi, prevedendo un rafforzamento delle forme di cooperazione e possibili progetti coordinati di assistenza militare.
L’iniziativa mira a consentire alle Forze Armate Libanesi di migliorare le proprie capacità operative, incluse le attività di presenza e sorveglianza nel sud del Paese, a ridurre le tensioni, prevenendo un’ulteriore escalation della crisi e ad agevolare la piena implementazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L’Italia è presente nella regione con circa 1100 militari della missione UNIFIL, nella quale al momento opera un contingente su base brigata Taurinense dell’Esercito, che ha la responsabilità del settore ovest dell’Area di Operazione e con la missione bilaterale di addestramento (MIBIL), nata dall’esigenza di incrementare le capacità complessive delle Forze Armate e di Sicurezza libanesi, con programmi di formazione ed addestramento specifici.