La magia si rinnova: al Morosini apertura anno scolastico 2015-16

(di Francesco Bergamo)
03/11/15

C'è poco da dire: assistere all'apertura dell'anno scolastico alla Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia fa sempre un certo effetto. Vessilli dei corsi precedenti, autorità, allievi ed ex-allievi sono stati il concentrato di lealtà alla Patria ed amicizia duratura nel tempo.

Come tutte le cerimonie importanti, l'evento si è svolto totalmente nell'imponente aula magna della struttura. Parenti, amici e autorità hanno potuto assistere al rinnovarsi della magia dello spirito del Morosini.

Contrariamente a quanto si possa pensare, l'Italia non è composta solo da giovani mammoni, viziati, perditempo ed inconcludenti. Ci sono anche ragazzi e ragazze che si impegnano, che studiano con profitto e che fanno scelte coraggiose nonostante la loro giovane età. Il Morosini ne è un esempio tangibile. Tutto questo, naturalmente, con il sostegno dei genitori che assecondano i figli in questa mirabile impresa e sopportano loro malgrado i disagi affettivi derivati dalla lontananza dei figli. Il sacrificio dei giovani, invece, che si cimentano nel triennio di studi alla Scuola Navale, denota determinazione e autonomia personale rapportata alla loro età.

Questa realtà, che si potrebbe definire in totale controtendenza coi tempi, è fatta da una parte dei giovani ragazzi che hanno deciso di sfoderare gli artigli ed andare all'attacco del destino, qualunque esso sia. Questi ragazzi, giovani e giovanissimi, sono la spina dorsale di quell'Italia che non si rassegna, lavora, lotta e agisce in prima persona per il bene comune e per la comunità italiana. Sono, di fatto, una parte del lato buono che in Italia c'è ma non si vede.

Alla cerimonia, che ha visto il momento più toccante con il passaggio del vessillo della Scuola Navale dal 2° al 1° corso, erano presenti autorità civili e militari. Il prefetto di Venezia, dottor Domenico Cuttaia, ha tenuto una lectio magistralis sulla “tutela della legalità”. Parole sicuramente appropriate, visto il contesto italiano e che serviranno sicuramente a dare stimolo alla riflessione agli allievi. Quanto detto dalle autorità che sono intervenute era rivolto ad incoraggiare i giovani a perseguire i valori fondanti del nostro Stato.

«Allievi, nel percorso che state affrontando, vi saranno quotidianamente richiesti: spirito di sacrificio, perseveranza e determinazione. Vi invito dunque ad applicarvi con serietà e continuità, giorno per giorno, perché il lavoro che porterete a compimento presso questa scuola, in una età cruciale per la comprensione del vostro “essere” e per lo sviluppo del vostro “sapere”, costituirà le solide fondamenta su cui costruirete il vostro futuro», queste le parole dell'ammiraglio di squadra Salvatore Ruzittu.

«Giustizia, lealtà, rispetto, onestà, coerenza, dovere, responsabilità, spirito di corpo, senso di appartenenza alla Nazione», questi sono i valori che ha messo in evidenza il capitano di vascello Massimo Fabbri, nuovo comandante della prestigiosa scuola militare, nel suo discorso.

Come da cerimoniale tutto si è svolto in perfetto orario. Impeccabile. Quello che doveva essere la semplice presentazione di apertura dell'anno scolastico si è tramutata in una lezione di umiltà alla ennesima potenza. Ho potuto assistere personalmente ad una scena che nel nostro Paese, in ambito civile, potrebbe avere dell'incredibile: le autorità in carica della Marina Militare presenti e gli ex-allievi si sono alzati in piedi all'entrata degli allievi che portavano i vessilli dei corsi degli anni precedenti. Qualcuno potrà anche obiettare su questo, ma credo, per quanto mi riguarda, che sia la massima espressione di umiltà che si possa dare ai giovanissimi del primo anno e fornendo così l'incoraggiamento necessario a continuare nella strada appena intrapresa. Forse, da parte degli allievi, è stata la prima scelta da uomini e donne fatta alla loro età: iscriversi e frequentare il prestigioso e, perché no, durissimo percorso di studi.

Ho osservato con attenzione i genitori e i parenti degli allievi. Il mix di appartenenze sociali e culturali diverse e tutto ciò mi ha molto rinfrancato, perché dimostrazione di democraticità. Gli allievi entrano per concorso. Tutti al palo, dunque. Chi ha il maggior punteggio entra. Questo naturalmente aiuterà i ragazzi a trasmettersi a vicenda valori ed opinioni diverse e ad imparare molte cose sulla variegata composizione umana. La trasmissione e l'assimilazione di esperienze diverse, poi, li trasformerà in ottimi comandanti ben ancorati alla realtà e che sapranno navigare nel mare più difficile di tutti i mari: il Comando. Il percorso sarà lungo ed irto di difficoltà, ma gli allievi potranno contare sia su un corpo insegnanti di valido spessore professionale, vista la media dei “centini” che il Morosini riesce a sfornare annualmente, sia sugli allievi più anziani che fungono un po' da esempio a non mollare. È una scuola di vita!

Attualmente al Morosini ci sono 188 allievi. 69 sono ragazze. E in un numero così esiguo di studenti impressiona il numero veramente alto dei vincitori di una borsa di studio. Quest'anno ne sono state messe a disposizione diverse: dal Lions Club Lido intitolata allo scomparso contrammiraglio Jone Giummo, dagli ex-allievi del corso Polaris (1973-1976) intitolata ad un loro compagno di corso deceduto, dagli ex-allievi del corso 1963–1966 e dall'Associazione Nazionale Scuola Navale Militare Francesco Morosini.

Fa un certo effetto vedere visi acerbi salire con determinazione e sicurezza i tre gradini del palco, fare il saluto militare e ricevere l'importante riconoscimento ai loro sforzi. Ma il valore supremo del Morosini non sta solo nella eccellente formazione, ma nello spirito di appartenenza e nei valori dell'amicizia che riesce ad infondere.

La magia si è rinnovata: viva il Morosini, viva la Marina Militare, viva l'Italia!

 

Ringrazio il dottor Francesco Businaro dell'Associazione Nazionale Scuola Navale Militare Francesco Morosini per avermi illuminato sullo spirito di appartenenza degli allievi ed ex-allievi del Morosini.

(foto: Marina Militare)