Durante l'Air and Space Forces Association’s Warfare Symposium tenutosi ad Aurora (USA) il 13 febbraio, il brig. gen. Anthony Mastalir, comandante delle Forze Spaziali degli Stati Uniti nell'Indo-Pacifico, ha preso parte a un panel internazionale di alto livello insieme ad altri tre esperti. L'evento ha attirato l'attenzione di oltre 4.000 partecipanti e si è concentrato sulla cruciale sfida di contrastare le minacce aeree e spaziali, sia attuali che future, che incombono sulla regione dell'Indo-Pacifico.
Mastalir ha messo in evidenza il ruolo fondamentale che la Space Force svolge nel garantire che l'Indo-Pacifico rimanga una regione libera e aperta, sostenendo un ordine internazionale basato su regole che, secondo lui, ha contribuito alla prosperità di quasi 80 anni per le nazioni che vi aderiscono.
Ha poi sottolineato l'importanza di contrapporsi alle operazioni spaziali ostili e di promuovere attivamente le counterspace operations, rimarcando l'essenzialità della collaborazione stretta con gli alleati e i partner degli Stati Uniti.
Il panel ha visto la partecipazione di figure chiave come il col. David J. Berkland dell'U.S. Air Force, il col. Sugiyama Kimitoshi della Japan Air Self Defense Force e il col. Jongseo Park della Republic of Korea Air Force. Questa diversificata rappresentanza ha sottolineato la convinzione unanime nell'importanza della cooperazione multilaterale, soprattutto in un contesto strategico complesso come quello dell'Indo-Pacifico.
Mastalir ha posto l'accento sull'importanza dell'addestramento congiunto tra le nazioni partner, citando come esempio l'esercitazione "Keen Edge", un'iniziativa annuale che enfatizza l'interoperabilità e la cooperazione militare nell'Indo-Pacifico, evidenziando come la "superiorità spaziale" possa essere decisiva in un conflitto.
In conclusione, Mastalir ha ribadito l'importanza dell'ordine internazionale basato sulle regole per garantire pace e stabilità nella regione e ha sottolineato come la "superiorità spaziale" sia indispensabile non solo per assicurare alle forze alleate l'accesso alle capacità spaziali ma anche per negare all'avversario l'utilizzo di tali capacità, proteggendo così le forze combinate da attacchi abilitati dallo spazio.
Foto: U.S. Air Force