Qianfan satellites: verso la megacostellazione cinese

(di Alessandro Rugolo)
19/08/24

Non è possibile parlare di satelliti senza parlare di SpaceX, operatore satellitare americano, e della sua costellazione Starlink.

Starlink è infatti la più grande costellazione satellitare al mondo. Il primo lancio operativo risale al 2019 ed oggi comprende circa 6.000 satelliti. 

La costellazione sfrutta l'orbita terrestre a bassa quota (LEO) e offre servizi di connessione Internet a banda larga.

Se poi si aggiunge che il suo fondatore si chiama Elon Musk...

Eppure stavolta dobbiamo parlare di una nuova società, la Shanghai Spacecom Satellite Technology (SSST), una società con sede a Shanghai che intende creare una costellazione di satelliti Qianfan (o G60 Starlink).

Qualche giorno fa (il 6 agosto 2024) sono stati messi in orbita terrestre bassa i primi 18 satelliti e la SSST conta di portarne in orbita fino a 600 entro la fine del 2025 per raggiungere e superare i 12.000 negli anni successivi. 

La Shanghai Spacecom Satellite Technology è solo una delle tre società cinesi che promettono di realizzare megacostellazioni satellitari nei prossimi anni e ciò ci porta ad alcune considerazioni:

- l'orbita terrestre bassa è un'orbita ideale per satelliti di piccole dimensioni progettati per rendere servizi di telecomunicazioni, sia perchè richiedono relativamente poca energia per essere messi e mantenuti in orbita, sia perchè la vicinanza alla terra consente di mantenere comunicazioni a bassa latenza;

- l'orbita, proprio per la sua vicinanza alla Terra presenta anche dei problemi, in effetti basta poco perchè un satellite finisca per ricadere sulla Terra e in caso di incidenti la stessa cosa accadrebbe ai detriti;

- i satelliti operanti in quest'orbita hanno un ridotto angolo di apertura per cui è necessario disporre di numerosi satelliti per garantire la copertura di un territorio ampio;

- dal punto di vista geopolitico è chiaro che l'orbita rappresenta una risorsa pregiata e limitata, si tratta infatti di una fascia di spazio che dista tra i 500 e i 2000 chilometri circa dalla Terra, in cui i satelliti operanti possono essere impiegati anche per scopi differenti dalle telecomunicazioni, per esempio per spionaggio, raccolta di informazioni e immagini ad altissima definizione.

Per quanto detto fin'ora dovrebbe essere palese il fatto che l'orbita LEO diventerà a breve molto affollata dovendo ospitare decine di migliaia di satelliti e ciò potrebbe portare alla crescita dei contrasti tra le due superpotenze, senza pensare ai rischi sempre più elevati di incidenti casuali o provocati artificialmente. 

Ricordiamo infatti che un satellite è un dispositivo che può essere hackerato e quindi utilizzato per scopi differenti da quelli originari...

Per ora possiamo solo stare a guardare e cercare di capire come evolve la situazione.

Per approfondire:
https://arstechnica.com/space/2024/08/china-deploys-first-satellites-for...
https://edition.cnn.com/2024/08/09/china/china-satellite-qianfan-g60-sta... 
https://spacenews.com/china-to-launch-first-satellites-for-megaconstella...

Foto: CNSA